Fatta la giunta comunale, ecco i nomi
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- Pubblicato Giovedì, 16 Febbraio 2017 12:24
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Lo abbiamo annunciato sul settimanale ancora in edicola che entro questa settimana il sindaco avrebbe fatto la giunta, e così è stato. Ecco i nomi: Pinuccio Valenzano, Gianvito Altieri, Nicola Mastrocristino, Graziana Tagarelli e Patrizia Meliota. I primi due sono conferme della vecchia giunta, il terzo è un ritorno, è stato assessore al bilancio nella Romagno1.
Le vere novità sono le due donne, due architetti. Graziana Tagarelli in quota “Impegno per Rutigliano”, la lista civica di Pasquale Redavid e Stephi Simone, figlia di un altro ex assessore dell’epoca Di Gioia; Patrizia Meliota non si sa bene in quota a chi sia, visto che non è stata candidata in nessuna lista della coalizione di Roberto Romagno.
Per quel che riguarda i tre uomini, è nota l’appartenenza al movimento “Arcobaleno” di Pinuccio Valenzano; a FI prima, ora al movimento di Raffaele Fitto “Direzione Italia” quella di Gianvito Altieri. Anche Nicola Mastrocristino è organico alla coalizione perché candidato nella lista “Insieme” che, però, non è riuscita ad entrare in consiglio comunale.
Le deleghe. Valenzano e Altieri conservano quelle che avevano, Mastrocristino notoriamente al bilancio in sostituzione di Agata Diciolla, alla Tagarelli è probabile siano affidati i Servizi Sociali, alla Meliota l’Urbanistica, il centro storico e forse altre deleghe relative all’edilizia.
Il decreto di nomina della giunta, con l’indicazione di tutte le deleghe, al momento in cui scriviamo, non è stato ancora pubblicato, ma sappiamo per certo che si aspetta solo la firma del indaco e la successiva pubblicazione. I nomi qui fatti sono stati poco fa confermati dallo stesso sindaco da noi intercettato sul comune.
Sul piano politico generale questa soluzione, che arriva dopo più di cinque mesi dall’inizio della crisi e dalle prime dimissioni in giunta, non sembra far quadrare bene la maggioranza, anzi, ha lasciato sul campo “morti” e “feriti”. Di sicuro Franco Delliturri è fuori dalla giunta e, molto probabilmente, dalla maggioranza; fuori dalla giunta è anche un altro partito, il secondo della coalizione di maggioranza, “I Moderati”, che con l’uscita di Agata Diciolla perdono inspiegabilmente l’assessore. C’è un altro scontento nella maggioranza, si tratta di Tonino Troiani, indipendente, che al sindaco aveva fatto una precisa richiesta su un nome da inserire in giunta organico alla coalizione, una donna che era in lista ne “I Moderati”, una richiesta, quindi, politicamente legittima (tra l’altro un tecnico).
Si profila, dunque, una maggioranza a dieci, che potrebbe ridursi a nove se il colpo di questa soluzione non viene assorbito da chi l’ha ricevuto. Cinque mesi per una soluzione che non risolve i problemi nella maggioranza, che avrà -molto probabilmente- bisogno dell’aiuto del solito, buono, consigliere di “opposizione” nei momenti più critici in consiglio comunale.
Abbiamo chiesto al sindaco stamattina se la soluzione trovata scontenti parecchi della sua maggioranza o solo qualcuno, la risposta: «Se si vogliono stare si stanno se no tutti a casa».
A questo punto il problema maggiore sul piano squisitamente politico ce l’hanno i cosiddetti “colamussiani”, promotori di una critica che ha contestato al sindaco lo scollamento dell’amministrazione dalla maggioranza, il mancato coinvolgimento, quindi la mancata partecipazione, all’attività amministrativa. Hanno in questi mesi chiesto un rinnovamento sia nelle persone che avrebbero composto la giunta sia nel modo di amministrare. Hanno chiesto anche un nuovo manifesto politico programmatico fatto di tre, quattro, punti qualificanti da realizzare negli ultimi due anni di mandato.
Insomma, hanno chiesto una politica alta e altra rispetto a quella vista fino ad oggi e che ha portato alla crisi e allo stallo amministrativo. Nulla di tutto ciò si è visto e la soluzione travata è alquanto conservativa e in continuità col passato, con qualche spruzzatina di novità funzionale più alle norme che impongono il rispetto della differenza di genere, che alla necessità di un vero cambiamento di rotta.
Questa è l'analisi che siamo in grado di fare a prima acchito, poi, ovviamente, staremo a vedere quello che succederà nel primo consiglio comunale utile.