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"Dimissioni" dell'assessora Agata Di Ciolla e incontro di "maggioranza"

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maggioranza-incontro


di Gianni Nicastro

Il sindaco Roberto Romagno sempre più solo in giunta. Ieri mattina abbiamo saputo che l’assessora al bilancio Agata Di Ciolla si sia dimessa già l’altro ieri. Dimissioni strane, come strane lo sono state quelle di Gianvito Altieri.
Da noi contattata al telefono ieri, l’assessora Di Ciolla ha confermato di aver preparato la lettera di dimissioni che, però, a suo dire, non avrebbe ancora protocollato o consegnato nelle mani del sindaco. Alla domanda: che fa si dimette? Ha risposto: «E' molto probabile».

Noi, invece, sappiamo che la lettera è stata consegnata al sindaco, ma che giace in qualche cassetto del comune, quindi non protocollata. E qui viene fuori tutta la stranezza di queste “dimissioni”. Gianvito Altieri il 4 gennaio scorso fa arrivare al sindaco una lettera con la quale semplicemente “comunica” che rimette le deleghe alle politiche economiche e culturali nelle mani del sindaco. Una lettera di tre righe tra le quali le parole “dimissioni”, o “mi dimetto”, non compaiono.

Rimettere le deleghe nella mani del sindaco può significare tutto e nulla, anche perché il sindaco non ha proferito parola alcuna, tanto meno esiste un comunicato scritto o una posizione formale, sull’accettazione o no della restituzione delle deleghe. Non sappiamo il tenore della lettera della Di Ciolla, se si tratta di dimissioni o restituzione delle deleghe, come Altieri. Un cosa sembra essere certa, almeno fino a ieri mattina: queste lettere non sono state protocollate.

Su quella di Altieri c’è un semplice timbro di arrivo, ma non il protocollo; sulla lettera della Di Ciolla è probabile non ci sia neanche il timbro d’arrivo. L’impressione è quella di una specie di pantomima delle dimissioni, quella di voler dare l’idea che la giunta si stia azzerando senza l’azzeramento ufficiale, che può avvenire solo per decreto; azzeramento chiesto più volte al sindaco dal consigliere comunale di maggioranza Franco Delliturri e da altre forze politiche della stessa maggioranza.  

Domani, giovedì 12 gennaio, alle ore 19:30, nella sala giunta del comune di Rutigliano, c’è un incontro importante: il sindaco ha convocato i dieci consiglieri di maggioranza, compreso, quindi, Delliturri, e le relative segreterie politiche. L’incontro non ha un ordine del giorno, ma non è difficile immaginare quello di cui si discuterà. E' l’incontro di verifica della maggioranza di cui il sindaco ha parlato nell’intervista rilasciata a Rutiglianoonline il 30 dicembre scorso (qui).

Un incontro che è probabile Franco Delliturri diserti perché è difficile si accontenti del teatrino della restituzione delle deleghe a fronte di una condizione politica precisa e perentoria posta da settembre scorso, e cioè l’azzeramento della giunta, quello vero, sugellato da un decreto del sindaco come quello che ha fatto Vito Cessa (qui), sindaco di Casamassima, il 21 dicembre scorso poco prima di dimettersi.

E se domani, all’incontro di maggioranza, non si presenta Delliturri, è facile che non si presentino anche i cosiddetti due “colamissiani”. Di fronte al presentarsi di soli sette consiglieri di maggioranza Romagno non può che prendere atto, per l’ennesima volta, che il giocattolo si è irrimediabilmente rotto e dimettersi.

Tra l’altro, già con le “dimissioni” di Altieri, la giunta -secondo il nostro parere- non sarebbe nelle condizioni di essere convocata per mancanza di numero legale. Se a quelle di Altieri si aggiungono, con chiarezza, le dimissioni, o la restituzione delle deleghe, anche di Agata Di Ciolla, la situazione davvero sarebbe da “coma vegetativo” sul piano tecnico-istituzionale.

Con un consiglio comunale senza maggioranza e una giunta composta da un sindaco e un assessore (Giuseppe Valenzano, che ancora resiste) sarebbe quasi impossibile aspettare di essere commissariati alla fine di marzo prossimo in occasione del bilancio di previsione 2017.


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