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Non passa l’assestamento di bilancio, rischio scioglimento del consiglio comunale

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Era nell’aria ed è successo. La variazione di assestamento del bilancio è stata bocciata dal consiglio comunale con 9 voti sfavorevoli e 8 voti favorevoli. Hanno votato contro i sei consiglieri di opposizione (Nicola Giampaolo, Minguccio Altieri, Giuseppe Valenzano, Antonella Berardi, Oronzo Valentini e Michele Martire) e tre consiglieri di maggioranza (Franco Delliturri, Nico Saffi e Donatella Lamparelli).

La bocciatura dell’assestamento di bilancio ha gravi conseguenze sul piano amministrativo, conseguenze che sono disciplinate dal Testo Unico degli Enti Locali, il decreto legislativo 267/2000. La variazione di assestamento e di equilibrio di bilancio è regolata dall’ art. 193 del TUEL, che al comma 4 recita “La mancata adozione, da parte dell'ente, dei provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente articolo è equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all'articolo 141, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo”. E cosa succede quando non si approva il bilancio?
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Ecco cosa dice, in merito, il comma 2 dell’art. 141: “...quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l'organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all'amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio”.

Dovremmo, dunque, aspettarci che l’organo di controllo regionale a breve mandi la lettera di cui parla la legge e dia al consiglio comunale i 20 per approvare la variazione che garantisce gli equilibri e il pareggio di bilancio. Se non si convoca o, pur convocato, non approva il provvedimento, il consiglio comunale viene sciolto dal prefetto.

L’approfondimento politico e amministrativo su quello che è accaduto poco fa in consiglio lo faremo sul settimanale in edicola venerdì prossimo (questa settimana lo anticipiamo di un giorno). Qui diciamo solo che la crisi politica era evidente sin da settembre scorso, gran parte di essa si è svolta su questo giornale piuttosto che in altre sedi, con le interviste e le dichiarazioni di consiglieri comunali di maggioranza, di opposizione e dello stesso sindaco Roberto Romagno.

Sindaco che ha sempre negato l’esistenza di questa crisi, dichiarandosi sempre sereno da questo punto di vista fino, ancora, a domenica scorsa nella videointervista che Rutiglianoonline gli ha fatto in piazza. Questa sera, intorno alla 20:00, in consiglio comunale la crisi lo ha investito in pieno, tre consiglieri di maggioranza, più sei di minoranza, hanno votato contro un atto fondamentale per la tenuta finanziaria del comune.

Ora, dopo la bocciatura dell’assestamento di bilancio, il consiglio è proseguito con la discussione del punto successivo, cioè l’esame e l’approvazione del Piano comunale per il diritto allo studio. Qui il sindaco ha chiesto una sospensione dello stesso consiglio per chiarire alcune questioni. La sospensione è passata. Dopo un quarto d’ora, il consiglio ha ripreso i lavori con il prosieguo del punto ed è ancora in corso.




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