Variante zone agricole, ritirata per la seconda volta
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- Pubblicato Sabato, 30 Aprile 2016 09:49
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Se la questione della variante urbanistica che cementifica la campagna non fosse così seria, ci sarebbe da ridere. Ieri è stata di nuovo ritirata. Questa volta il ritiro è stato proposto da chi l’altro ieri, in commissione consiliare, ha insistito perché quella variante venisse infilata in un ordine del giorno già stabilito giorni prima. Franco Delliturri, a sorpresa, in sede di pregiudiziali, ha chiesto di anticipare il nono punto -la variante- per poterla ritirare.
Schizofrenicamente prima ha detto che «era obbligatorio portare questo punto in consiglio», poi ne ha chiesto il ritiro «perché di grande rilevanza sociale» e perché «ha bisogno di un approfondimento».
Schizofrenico perché l’approfondimento è stato chiesto da Minguccio Altieri il 6 aprile scorso, dallo stesso sindaco quando ha ritirato la variante nel consiglio comunale precedente, dal presidente della 2ª commissione consiliare Stephi Simone giovedì scorso, 28 aprile, e dall’intera opposizione in quella stessa commissione. Insomma che il provvedimento avesse bisogno di un poderoso approfondimento era chiaro a tutti. Perché il teatrino di ieri allora?
Perché Delliturri & company si sono resi conto della forzatura fatta il giorno prima, quando il punto è stato aggiunto all’ordine del giorno all’ultimo momento senza giustificarne l’urgenza e, memori della censura del TAR proprio su un comportamento simile tenuto sul superamento dell’art 13 del PIP, non hanno voluto inficiare l’atto all’origine creando i presupposti di un altro ricorso al TAR per vizi procedurali e violazione del regolamento del consiglio comunale.
Un’altra mazzata dal TAR sarebbe stato troppo. Ora bisogna fare le cose per bene, bisogna mettere in sicurezza i corposi e solidi interessi che grazie a quella variante potrebbero liberamente dispiegarsi. Poter edificare dove pare a chiunque nell’intero agro di Rutigliano solletica appetiti immobiliari di proprietari di suoli che oggi non valgono nulla, ma che domani, resi edificabili, potrebbero valere una fortuna.
Questa variante immette un elemento di surrettizia valorizzazione immobiliare dei suoli agricoli che oggi valgono dai 3000 (seminativi, incolti) ai 23.000, o giù di lì (coltivati ad uva da tavola), euro ad ettaro. Delliturri, il sindaco e la fedele maggioranza, devono dire ai cittadini quanto varranno quei suoli una volta resi edificabili dalla variante “ballerina”.
Siamo curiosi di sapere dall’ingegnere-assessore Nicola Berardi come eviterà la speculazione immobiliare prima, ed edilizia dopo, una volta approvata la sua variante urbanistica sulle zone agricole. Questo è il dibattito, il confronto, che Rutiglianoonline sta chiedendo su quel discutibile provvedimento, un provvedimento inqualificabile sul piano politico ed amministrativo, che va contro la tutela delle zone agricole e dell’agricoltura sancita da norme regionali, che incentiva il consumo del nostro territorio e che impatta pesantemente sulla sua vocazione agricola.
Un provvedimento inemendabile. L’opposizione ieri ha abbandonato l’aula consiliare, tranne Michele Martire ormai fuori dall’opposizione e con un piede e mezzo dentro la maggioranza. L’opposizione, quella vera, eviti lo scempio del territorio o, perlomeno, non ne sia complice.