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Delliturri su verifica e dimissioni “di massa” dal consiglio

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di Gianni Nicastro

Alla fine di agosto ci sarebbe stato un tentativo di dimissioni contemporanee di nove consiglieri, se ci fossero riusciti avrebbero mandato a casa il sindaco con appresso l’intero consiglio comunale. L’interessante iniziativa politica sarebbe stata “ordita” dai tre consiglieri di maggioranza firmatari della richiesta di verifica politico-amministrativa e dai sei consiglieri di opposizione. Si dice che avessero già preso appuntamento con un notaio per suggellare legalmente, oltre che politicamente, l’intesa. Ma qualcuno dei nove sembra sia venuto meno facendo saltare tutto.

In questi giorni ho chiesto conto dell’operazione ad uno dei consiglieri coinvolti, ma questi ha negato. Sabato scorso ho incrociato Franco Delliturri, l’ho intervistato sulla verifica, sulle dimissione contemporanee e sulla disponibilità di Nicola Giampaolo all’ingresso in maggioranza. Delliturri non ha smentito l’operazione che avrebbe mandato il sindaco a casa, in qualche modo l’ha confermata.

Consigliere Delliturri, avete chiesto a luglio scorso una verifica politica, ma pare che fin ad ora siate stati abbastanza snobbati dal sindaco. E’ così, o no?
«Lui ci ha chiesto soltanto un attimo di riflessione per vedere se riesce, in base ai tempi a sua disposizione, ad effettuare questa verifica che, ci ha garantito, si farà nel più breve tempo possibile. Stiamo aspettando questa convocazione. In verità noi abbiamo chiesto che ci convochi entro il 22, cioè entro martedì...».
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Prima della variazione di bilancio?
«Prima della variazione di bilancio, che non sappiamo da chi è stata fatta e perché. Il motivo per cui chiediamo la verifica è proprio questo, vogliamo essere partecipi dei provvedimenti che si prendono».

Su questa variazione è stato convocato un consiglio comunale, o è una cosa che il 24 si discuterà solo in giunta?
«Si è ventilato un consiglio comunale per il 24, giovedì prossimo. Ieri c’era una conferenza dei capigruppo, ma è stata rinviata senza motivazioni, per cui non sappiamo se il consiglio si farà».

Ma voi i contenuti di questa variazione di bilancio li conoscete, o non ne sapete nulla?
«Dalla lettura degli atti io noto che questa variazione serve ad incrementare la spesa per il soggiorno degli anziani e le cure termali. Secondo me hanno contravvenuto a quelle che sono le disposizioni del regolamento che indica un numero limitato e una priorità per alcuni anziani rispetto ad altri: chi ha frequentato due volte, una volta... C’è un regolamento. Secondo me sono andati contro il regolamento...».

L’amministrazione è andata contro il regolamento...
«E’ chiaro. Chi ha fatto la variazione certamente non è stato Franco Delliturri. Voglio chiarimenti su questo: perché non si fa una variazione sui bambini che vanno a scuola con i pullman? Anche qui c’è un numero limitato e ci sono bambini che restano a terra. Alle cure termali gli anziani potrebbero anche andare a spese proprie...».

Nel caso il sindaco non ve la concede la verifica prima del 24 settembre, cosa succede dopo?
«Io posso rispondere per me, personalmente: sarò critico sui provvedimenti, se sono discussi e approvati a larga maggioranza io mi adeguerò, se non mi coinvolgeranno nella decisione di quel provvedimento deciderò volta per volta. Ma qui parlo a livello personale».
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Certo. Se la giunta, dunque, non coinvolgerà Franco Delliturri nei provvedimenti che man mano delibera prima dell’approvazione, lei si riterrà libero di votare come vuole?
«Scusate, un consigliere comunale è un rappresentante della popolazione, se non viene messo a conoscenza, e nelle condizioni di partecipare a un provvedimento, il consigliere comunale cosa rappresenta, solo un numero? Non è che uno alza la mano solo per fare il pupazzo in consiglio comunale. Bisogna partecipare attivamente a quelle che sono le volontà e le scelte dell’amministrazione. Penso che il ruolo della maggioranza sia questo».

Ma, consigliere Delliturri, questo del mancato coinvolgimento della maggioranza nell’attività amministrativa, è un problema che state avvertendo da poco, o è sempre stato così sin dall’inizio di questa consigliatura.
«Allora, bisogna qui essere molto sinceri ed onesti. Tralasciando i primi due-tre mesi di insediamento di questa amministrazione, da quasi tutta la maggioranza è stato sempre chiesto di partecipare alle riunioni prima delle decisioni dell’amministrazione, perché ogni consigliere si potesse sentire in grado di capire e di partecipare alle scelte della stessa amministrazione. Nonostante questi inviti, di tutti, si è sempre rimandato alle calende greche e fino ad oggi non mi risulta che sia stata fatta una riunione di maggioranza. Tranne, mi ricordo, una sola volta in cui si decise una programmazione che non si è mai rispettata. A questo punto, noi (io e altri due colleghi, eravamo tre, più io, quattro) stanchi per non aver partecipato anche al secondo bilancio di questa amministrazione, alla stesura dello stesso bilancio con scelte prioritarie, è chiaro che abbiamo chiesto la verifica sul perché si fanno ancora queste cose senza coinvolgere l’intero consiglio comunale».

E perché l’amministrazione, il sindaco, non vi coinvolge.
«Ah... questo non lo so, bisogna chiederlo a loro. Io non riesco a capacitarmi, stanno forse infangando in modo particolare il mio nome. Non c’entro niente, io voglio solo essere... Io dò fiducia al sindaco come persona, però come sindaco deve imparare, politicamente, a convogliare le idee di tutti i componenti di maggioranza in modo che gli stessi partecipino ad ogni decisioni. Questa sembra democrazia, equità e rispetto, soprattutto, rispetto di tutti i consiglieri comunali».franco-delliturri-verifica-1

Ha detto che stanno infangando il suo nome. Chi lo sta facendo e in relazione a che cosa.
«Sento dire che io abbia fatto delle richiesta, e non mi risulta; sento dire che io faccia delle cene con i consiglieri di minoranza ma mi indicassero un luogo, un giorno. Dicono che io stia cercando di mandare il sindaco e la maggioranza a casa, ma ad oggi non risulta ancora niente. Certamente, se il rispetto non ci sarà, qualcosa potrebbe succedere, ma a livello personale io rispondo. Ognuno si assuma la propria responsabilità».

Nel caso la verifica politica, alla fine, non soddisfi le aspettative di Franco Delliturri e degli altri due consiglieri, cosa succede il giorno dopo?
«Rispondo a livello personale. Valuterò, come ho detto prima, atto per atto se sono o meno coinvolto nelle decisioni rispetto a quegli atti per, poi, in merito, decidere in consiglio comunale».

Rispetto agli atti, dunque, il discrimine è il suo coinvolgimento nelle decisioni, non che siano fatti bene e importanti per il paese?
«Bravo, questo hai fatto bene a sottolinearlo. Gli atti devono essere sempre fatti nell’interesse della collettività rutiglianese e non nell’interesse personale. Bisogna valutare, però, attentamente il fine di ogni atto. Se l’atto fa gli interessi della collettività sono il primo ad approvarlo».

Per esempio, la variante alle norme tecniche del PRG che è stata approvata in giunta il 9 settembre scorso, risponde al profilo che lei vuole abbiano gli atti prima descritto?
«Della questione non sono stato interessato, per carità... quindi devo leggere...».

Cioè la giunta ha preso quella decisione senza consultare la maggioranza?sindaco-verifica
«Di nuovo... non è stata mai fatta una riunione di maggioranza, lo ripeto. Mi dimostrassero il contrario. Io non ho altro da aggiungere. Queste sono le motivazioni».

Un’ultima cosa consigliere Delliturri. Risponde al vero che, alla fine di agosto, ci sia stato un tentativo di dimissioni contemporanee di nove consiglieri comunali (i tre firmatari della verifica più i sei dell’opposizione) finalizzate a mandare a casa il sindaco e l’intero consiglio comunale?
«Qualcuno ci ha contattato per capire le cose... In parte sì, ma sono stati dei colloqui amichevoli. Ma ci sono anche altre voci che corrono, che l’amministrazione stia cercando di aggregare altre forze di opposizione per sostituire noi che, secondo loro, saremmo i ribelli della situazione. Noi non vogliamo niente, solo chiarimenti, ma il chiarimento ci è negato, ad oggi».

C’avete fatto un pensierino, dunque, sulle dimissioni contemporanee. Con chi avete colloquiato, o riflettuto, su questo interessante scenario politico?
«No, no... Io ho parlato con quasi tutti i consiglieri di opposizione, ma amichevolmente, come sempre. Io distinguo l’amicizia dalla politica. Nell’amicizia, magari, ci si scambia anche opinioni politiche su quelli che sono i provvedimenti che vengono fuori dalle delibere che ci trasmettono».

Cosa ne pensa della disponibilità ad entrare in maggioranza data al sindaco dal consigliere Giampaolo?
«Queste sono scelte che deve fare il sindaco. Dopo una campagna elettorale che si è svolta un anno e mezzo fa non posso decidere sulle volontà delle persone, per carità».nicola-giampaolo-verifica

Lei gradirebbe l’ingresso di Nicola Giampaolo in maggioranza?
Mah, guardate... Noi abbiamo fatto una campagna elettorale uno contro l’altro, con delle idee penso anche diverse. Ognuno è libero di approvare in consiglio comunale i provvedimenti, ma non è che io possa accettare, sic et simpliciter, che si faccia tutto un minestrone, no. Poi, sarà il sindaco a decidere. Io valuterò al momento opportuno».

Se il sindaco dovesse decidere di far entrare Giampaolo in maggioranza, questo sarebbe un elemento di ulteriore tensione dentro la stessa maggioranza?
«Non esiste tensione nella maggioranza su queste problematiche. Valuterò al momento opportuno, se è vera questa voce, a me non risulta ufficialmente una cosa del genere».

Quella di Giampaolo è ormai una richiesta ed è pubblica...
«La richiesta... Io posso anche dire domani mattina voglio fare la rivoluzione e poi non la faccio. Da solo uno può dire quello che vuole. E’ un suo desiderio, di Giampaolo... Non credo che l’amministrazione, diciamo, abbia risposto sì o no. Non mi risulta».

Quando si farà questa verifica, dopo la Sagra dell’Uva?
«Io mi auguro a breve, a brevissimo, nel giro di un paio di giorni, dopodiché ognuno prenda le proprie decisioni».


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