Redavid e Vitali diffidano i quattro consiglieri di FI
- Dettagli
- Pubblicato Mercoledì, 29 Luglio 2015 16:53
- Scritto da La redazione
Continua il braccio di ferro tra i due commissari, locale e regionale, del partito di Berlusconi e Michele Maggiorano, Donatella Lamparelli, Rosa Romito e Nico Saffi, consiglieri comunali eletti nella lista di FI alle scorse elezioni amministrative.
E’ stata protocollata proprio stamattina una lettera, l’ennesima, di “diffida ad utilizzare il simbolo di partito”. Oltre ai quattro consiglieri comunali, a Michele Maggiorano in qualità di presidente del consiglio, la stessa è stata indirizzata anche al sindaco.
Insomma Giovanni Redavid, commissario cittadino, e Luigi Vitali, commissario di FI della Puglia, proprio non ci stanno al gioco del silenzio e dell’indifferenza dei quattro, i quali sono già stati “estromessi” dal partito il 21 maggio scorso. La diffida è “a non utilizzare in Consiglio Comunale, nell’ambito dell’attività istituzionale e politica, il simbolo di Forza Italia”.
La lettera non fa riferimento a nessun fatto particolare, ma voci di corridoio ci informano che, ultimamente, siano state nominate alcune componenti della Commissione Pari Opportunità proprio dai quattro come gruppo consiliare di FI. Stamattina abbiamo cercato di far parlare ai nostri microfoni due esponenti del gruppo in questione, ma -come al solito- su questa precisa vicenda non parlano mai, non hanno nulla da dichiarare.
Intanto i due firmatari della diffida si riservano, “in caso contrario”, cioè nel caso quelli continuino a svolgere la loro attività politica sotto il simbolo di FI, “ogni azione utile a salvaguardare l’immagine e la onorabilità del partito in tutte le sedi deputate”.
Insomma, sembrerebbe che i quattro, silenti, consiglieri comunali pongano un problema di immagine e, addirittura, di “onorabilità” al partito di FI sia locale che regionale. E’ probabile che la prossima lettera arrivi direttamente da Silvio Berlusconi e, a quel punto, staremo proprio vedere se i quattro la dichiarazione che appartengono a qualcos’altro (Conservatori e Riformisti?), o a qualcun’altro (a Fitto?), non la faranno in consiglio comunale e in ogni dove.