Consiglio comunale unito contro la fogna depurata nella lama
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- Pubblicato Venerdì, 30 Gennaio 2015 11:44
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Ieri il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che dice, in modo chiaro ed inequivocabile, no allo sversamento dei reflui del depuratore di Casamassima nella lama San Giorgio a Rutigliano. Un risultato importante per la comunità di Rutigliano e il suo territorio. Una posizione giusta del consiglio e dell’amministrazione comunale senza la quale è più difficile per i cittadini opporsi al progetto dell’AQP arrivato il 5 gennaio scorso al comune di Rutigliano.
Un progetto sciagurato che fa finta di risolvere il problema, ma che, in realtà, lo sposta semplicemente dal vallone Guidotti a contrada Cicco Severini. Per l’AQP e la regione i reflui depurati di fogna possono tranquillamente essere scaricati a ridosso della strada che porta alla chiesa della Materdomini, proprio nel punto in cui discende nella lama San Giorgio. Per l’AQP e la regione la fogna depurata può essere scaricata a cielo aperto, sul suolo, nella lama, a pochi metri dall’acqua potabile che sgorga dalla terra, ruscella per circa trecento metri e si infila nell’inghiottitoio più grande che c’è sul territorio di Rutigliano. La fogna “depurata”, in sostanza, si mescolerebbe all’acqua potabile, ruscellerebbe con essa e si infilerebbe nell’inghiottitoio, quindi direttamente nella falda acquifera.
Uno scenario raccapricciante. Dall’inghiottitoio di Casamassima, all’inghiottitoio di Rutigliano! A portare i reflui da un inghiottitoio all’altro ci vuole poco, non c’è da essere ingegneri e, tanto meno, scienziati.
A Casamassima hanno a disposizione le trincee drenanti, di cui esiste un progetto definitivo e che, quindi, si realizzeranno; hanno un invaso di nove ettari ricavato in un solco naturale che si chiama lama Cupa, una lama intercettata da una diga in cemento armato, attrezzata con servizi tecnici (rete di distribuzione, vani con pompe di sollevamento...), un invaso costruito più di vent’anni fa, per cui sono stati spesi chissà quanti miliardi di vecchie lire e mai, dico, mai messo in funzione, mai che quell’invaso abbia svolto la funzione per cui è stato costruito.
Hanno lasciato che i vandali e i ladri lo devastassero, rubassero tutto quello che c’era da rubare. Un’opportunità persa e un imperdonabile spreco di risorse finanziarie pubbliche. Un invaso che oggi potrebbe finalmente essere utile alla collettività, alla città di Casamassima, come soluzione integrativa allo scarico dei reflui del depuratore di quel comune, insieme alle trincee drenanti.
No, la regione -proprietaria- non lo vuole utilizzare, né come recapito finale, né come invaso di accumulo e distribuzione in agricoltura delle acque reflue debitamente affinate. Non lo vuole utilizzare e basta. Vuole, invece, venire a Rutigliano, sul territorio di Rutigliano, nella lama San Giorgio a scaricare i reflui del depuratore di Casamassima. E oggi lo vogliono fare accanto all’acqua sorgiva, potabile, e a pochi metri da un inghiottitoio. Reflui che inquineranno l’acqua sorgiva, si infileranno nell’inghiottitoio e inquineranno la falda. Così hanno decretato i geni della regione e dell’AQP.
Ieri sera i sedici consiglieri comunali e il sindaco Roberto Romagno hanno detto no a questo inquietante scenario, hanno detto no allo scempio del territorio nella sua parte più bella sul piano paesaggistico, naturale e ambientale. E lo hanno fatto dopo giorni di confronto e, a volte, accesa discussione nella conferenza dei capigruppo alla quale è stato, sin dall’inizio, invitato a partecipare il comitato cittadino Salviamo Lama San Giorgio.
Con questa pronuncia del consiglio comunale le cose si sono messe nel verso giusto a Rutigliano. E’ chiaro che la battaglia in difesa del territorio non finisce qui. La regione può non tener conto della contrarietà del comune di Rutigliano e andare avanti nella decisione di scaricare la fogna depurata sul nostro territorio. Nel caso questo dovesse succedere, il comitato cittadino non mollerà la sua battaglia, ritornerà a protestare, sul campo, in modo pacifico e civile, contro la riapertura del cantiere che sta portando il collettore da Casamassima a Rutigliano.
Indispensabile, a questo punto, è la partecipazione di tutta la città, dei cittadini, delle associazioni, degli imprenditori, dei consiglieri comunali e dell’amministrazione. Perché quando si muove un’intera città non c’è decisione imposta che tenga, la regione non può non tenerne conto, anche perché l’impegno preso dall’assessore regionale Giovanni Giannini davanti al comitato Salviamo Lama San Giorgio il 23 luglio scorso è stato quello che la regione non insisterà su scelte che vanno contro gli interessi di una comunità, in questo caso di Rutigliano, e del suo territorio.
Scrivo questa cronaca non solo come giornalista, ma anche in qualità di portavoce del comitato Salviamo Lama San Giorgio, come partecipante, insieme ad altri componenti del comitato -Peppino Sorino, Vito Solenne e Anna Iaffaldano- alle numerose conferenze dei capigruppo nelle quali si è discusso del problema e si è elaborato l’ordine del giorno che è stato approvato ieri dal consiglio comunale.
Per questo non posso non ringraziare tutti i capigruppo, consiglieri di minoranza Antonella Berardi, Michele Martire e Minguccio Altieri, il consigliere Nicola Giampaolo e i consiglieri di maggioranza Donatella Lamparelli, Dominga Lepore, Franco Delliturri, Tonino Triani e Stephi Simone, insieme al presidente del consiglio Michele Maggiorano e al sindaco di Rutigliano. Tutti, sia pure nelle loro legittime differenze, hanno saputo fare un passo indietro grazie al quale si è potuto focalizzare l’attenzione su un obiettivo che era, ed è, comune a tutti, il no allo sversamento della fogna depurata nella lama San Giorgio.
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