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Etichette e stabilimento di produzione, apertura del governo

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ETICHETTE: APERTURA DI MARTINA SULL’OBBLIGO DI INDICARE
LO STABILIMENTO SULLE CONFEZIONI DEI PRODOTTI ALIMENTARI

Dopo il continuo pressing dei parlamentari 5 Stelle della Commissione Agricoltura, il Ministro Martina apre alla reintroduzione della norma tutta italiana, scomparsa definitivamente con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue. Ora la parola spetta al Ministero dello Sviluppo Economico

Giunge con un tweet il cambio di rotta del Governo Renzi sulle etichette alimentari. Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, infatti, ha annunciato di “aver chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di ripristinare l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione e confezionamento con modifica decreto da notificare in Ue il 21 dicembre”.

L’entrata in vigore del nuovo Regolamento comunitario che sostituiva il precedente, infatti, ha portato con sé la cancellazione della norma tutta italiana dell’obbligo in etichetta per i prodotti alimentari. Un colpo al vero “Made in Italy” e alle produzioni nazionali su cui è nata la campagna, portata avanti da tempo dal sito www.ioleggoletichetta.it, che ha raccolto oltre 20.000 sottoscrizioni, sostenuta a Montecitorio dai parlamentari della Commissione Agricoltura del Movimento 5 Stelle.

I 5 Stelle hanno prima presentato una interpellanza urgente con il capogruppo Giuseppe L’Abbate alla quale il Ministero dello Sviluppo economico rispose negando la possibilità di reintroduzione dell’obbligo e celandosi dietro la mancanza di una chiara norma nazionale di riferimento. Ma i deputati M5S hanno prontamente presentato una proposta di legge, a prima firma Paolo Parentela, così da agevolare il lavoro al Governo Renzi, apparso sino ad allora sordo alle istanze dei cittadini che in migliaia avevano raccolto l’iniziativa dei 5 Stelle di inviare una lettera ai ministri Martina, Guidi ed al Presidente del Consiglio.

“La normativa europea non ha mai previsto l’obbligo di indicazione in etichetta dello stabilimento di produzione e/o confezionamento. Al contrario di quel che dichiara il Ministro Martina, dunque, non è colpa dell’Unione europea se quest’obbligo in Italia rischia di scomparire bensì proprio del Governo Renzi che si è sempre dimostrato sordo alle richieste dei cittadini ed alle nostre continue pressioni in Parlamento – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – Lasciare la discrezionalità alle aziende agroalimentari italiane ed a tutte le catene di distribuzione non fa altro che lasciare scampo ai furbetti che, come da anni denunciano le associazioni di categoria, continueranno a danneggiare notevolmente le migliori produzioni nazionali e chi crede nel vero made in Italy. Siamo contenti della, seppur tardiva, apertura del Ministro dell’Agricoltura Martina e, in questo occasione, comprenderemo il suo peso in seno al Consiglio dei Ministri”.

È, infatti, compito del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi inviare una semplice richiesta all’Unione europea per mantenere l’obbligo italiano in etichetta. “Ed è su di lei che si concentreranno le nostre ulteriori pressioni ora – conclude L’Abbate (M5S) – Non molleremo finché il Governo Renzi non confermerà definitivamente la propria volontà di difendere, oppure di danneggiare, i sani imprenditori italiani. Ringraziamo tutti quei cittadini che hanno sposato la nostra campagna, inviando una email al ministro Guidi. Li invitiamo a continuare a far sentire la propria voce!”.

On. Giuseppe L’Abbate (M5S)


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