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L’Estate Rutiglianese comincia ora, intervista all’ass. Altieri

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interv gianv altieri


di Rosalba Lasorella

Offrire alla comunità di Rutigliano spettacoli di qualità non necessariamente prodotti da attori e musicisti famosi; coinvolgere i giovani, le associazioni, i commercianti e chiunque abbia un progetto innovativo per la propria città; riattivare il circuito culturale ancora disabilitato e gestire oculatamente le risorse pubbliche. Sono obiettivi chiari ed ambiziosi quelli che l’Assessore alla Cultura e al Turismo Gianvito Altieri intende perseguire nel corso del suo mandato, a partire da adesso, da questa estate che sembra non essere ancora iniziata e che  -come ci racconta lo stesso assessore- concentrerà i suoi appuntamenti tra la fine di agosto e il mese di settembre.

Assessore, fino a questo momento abbiamo letto un programma dell’Estate Rutiglianese solo parziale. È ancora in fase di aggiornamento?
«Il programma completo è ormai pronto e siamo anche pronti a divulgarlo. Già subito bisogna dire che abbiamo dei validissimi aiutanti in questo, che sono i due giornali on-line di questo paese Rutiglianoonline e Rutiglianoweb che ci stanno aiutando a divulgare gli eventi.
Va fatto un cappello importante: non abbiamo un’estate da favola e la ragione principale è che vogliamo essere in linea con quella che è la situazione generale. Pensiamo che bisogna riuscire a gestire il denaro pubblico come si gestisce il denaro privato in una famiglia: in un momento di difficoltà è bene utilizzare il denaro pubblico con attenzione, quindi io mi scuso con i miei concittadini se non ci saranno spettacoli altisonanti, nomi importanti, gente della televisione, ma cercheremo di avere comunque un’estate rutiglianese di livello.
Abbiamo già fatto qualcosa di molto bello, com’è stato Doni Antonelli e la sua jazz band il 9 agosto o il 13 agosto l’intervento di Pietro Masotti durante la proiezione del suo film, ragazzo promettente del panorama cinematografico italiano. Abbiamo avuto Serena Brancale con l’Orchestra della Provincia, un evento molto importante che, però, ci ha fatto notare una pecca della nostra città: gli spazi.
Noi non abbiamo molti spazi per il teatro di qualità o spazi per concerti di un certo livello. La Piazza XX Settembre, a giusta ragione, le notti d’estate è territorio di tutti: dai bambini di due anni che corrono con le bici fino agli anziani di ottanta che soggiornano sulle panchine sin dalle prime ore. Noi purtroppo abbiamo quello come spazio, come contenitore culturale, che però a livello acustico e a livello di attenzione è abbastanza difficoltoso, motivo per cui le esperienze fatte negli anni scorsi del “Teatro sotto le stelle” quest’anno non ce la sentiamo di farle. Speriamo di riuscire a tamponare il problema della location già dal prossimo anno con l’apertura del parco in Via Conversano che avrà al suo interno un anfiteatro».

Quindi nessun “Teatro sotto le stelle”. Continuano però le rassegne cinematografiche.
«Il gran successo che stiamo avendo con il “Cinema d’Estate” è dovuto in primis certamente alla scelta dei film, all’attenzione che ha avuto Gianni Capotorto nel gestire questa iniziativa, ma anche ad una location specifica. La rassegna d’essai promossa dall’associazione Visionarea è pensata in un luogo ancora più raccolto, che è Cortile Castello. Addirittura, forse dalla prossima proiezione andremo a mettere proprio delle quinte d’ingresso, affinché chi vorrà entrare sentirà di entrare quasi in una sala riservata perché è vero che è un evento pubblico, ma si tratta di una situazione più particolare.
Come ben sai abbiamo legato la rassegna d’essai al cibo, perché vogliamo con questa idea far partire un lavoro che durerà un anno e che ci porterà a maggio all’Expo 2015. Io credo sinceramente –essendo anche uomo di Coldiretti come tutti sanno- che è fondamentale far passare il concetto del cibo, cioè oggi i concetti di cultura e turismo non possono distaccarsi dal concetto del cibo. Abbiamo assistito il 3 agosto ad una tranquilla e serena festa di paese organizzata dal Comitato Festa SS. Crocifisso: la Sagra del Cavatello. Per la prima volta sono andati via oltre 100 kg di cavatelli: vuol dire che noi, insieme ad un evento culturale, insieme ad un posto bellissimo quale è Rutigliano e il suo borgo antico, dobbiamo anche legare qualcos’altro. E più andremo avanti più sarà così.

Certo, ma le sagre possono funzionare da esca. Si attirano spesso i turisti con il cibo, per poi mostrar loro anche altro.
«Giusto, noi invece vogliamo fare il contrario: attirare le persone con degli eventi e trattenerle nel nostro paese. Qui ti annuncio che chiederò la collaborazione di tutte le attività produttive perché sono assessore anche alle attività produttive e sono ben felice che mi siano state date queste due deleghe insieme: non si può pensare alle attività produttive senza il turismo, non si può pensare al turismo senza la cultura.
Abbiamo voluto investire tanto nella Notte Bianca, che faremo sabato 27 settembre, una notte bianca particolarissima perché arriveranno gli attori e la produzione di “Hell in the Cave” che riprodurranno l’inferno dantesco in 4-5 postazioni nel borgo antico di Rutigliano. Un lavoro che coinvolgerà tutti i negozi, tutte le strade del paese, i bar, ma soprattutto deve coinvolgere i rutiglianesi. A volte leggo i commenti su Rutiglianoonline rispetto ad un mio “immobilismo”, io vorrei rispondere che l’assessore non è neanche andato in vacanza per stare qui a cercare, in un tempo molto breve, di costruire soprattutto una rete.
Questo non sarà più un assessorato che proporrà semplicemente l’evento in piazza. Ci sarà sempre una preparazione: incontrerò gli attori, incontrerò i bar, le pizzerie, i negozianti e con loro sceglierò la strada per preparare la Notte Bianca. Lo spettacolo è promosso dalla Provincia che finalmente sembrerebbe che sbloccherà una parte dei fondi. Noi siamo riusciti ad inserirci nel programma del decentramento culturale della Provincia con due spettacoli: uno che proporremo sabato 6 settembre, uno spettacolo di piazza molto divertente e allegro con Pio e Amedeo de “Le Iene”, e anche qui io spero di avere la collaborazione degli esercizi commerciali; un altro spettacolo importante che la Provincia ci sovvenziona in parte è appunto quello della Notte Bianca».

I bar, in effetti, raccolgono una buona fetta di giovani grazie alle serate che organizzano ogni settimana.
«Io sono assolutamente felice e a favore di quei posti come Extrablatt, Pikasso, L’Angelo Azzuro, spero presto Zero6, che propongono delle serate -nel rispetto delle regole- che allietano la nostra comunità, perché si tratta di serate pubbliche che non costano nulla alla comunità (voglio dirlo una volta per tutte, questa gente non chiede nulla al comune, chiede solo di poter fare le proprie serate nel rispetto delle regole).
Lì ci sono 500 ragazzi a sera che altrimenti dovrebbero prendere la macchina e andar via. L’assessorato non ha le risorse per pagare ogni settimana due o tre concerti, quindi ben vengano questi posti e se vogliono essere “aiutati” dall’assessore, io per quello che potrò fare li aiuterò.
Non ci siamo riusciti quest’anno, ma dall’anno prossimo io vorrei che le loro serate fossero inserite nel programma: costruiamo insieme la movida di Rutigliano, che sia una movida rispettosa delle regole.
Approfitto di questa intervista per dire veramente a tutti quanti che io sono qui, per ora non ho un giorno di ricevimento perché ricevo tutti i giorni da mezzogiorno alle due e mezza-tre, ma chiunque non dovesse trovarmi può chiamarmi, può rintracciarmi. A breve spero di aprire due pagine facebook, una in cui inserirò gli eventi dell’assessorato ed una che sarà un canale diretto, non anonimo, tra me e i cittadini per avere la possibilità di confrontarci.
Ad esempio, vorrei che qualcuno mi proponesse un progetto letterario importante: io sono cresciuto nel mio liceo con gli incontri con gli autori, bellissimi, stupendi, un modo per impegnarsi a leggere e leggere è l’unico modo per imparare a scrivere e a parlare. Quindi se c’è la possibilità, da parte di qualcuno che già fa questo, di proporre dei progetti reali ben venga.
Prometto di trovare entro dicembre un posto in cui tenere gli eventi culturali: c’è una piccola idea e se questo posto potremo utilizzarlo sarà davvero un contenitore culturale importante, perché –è vero- a Rutigliano è mancato il cinema, ma è mancata anche una sala, una stanza, un posto fisico in cui organizzare un evento.

Tra gli appuntamenti più importanti di settembre c’è la Sagra dell’Uva. A che punto è l’organizzazione?
«La Sagra dell’Uva è una realtà che stiamo facendo insieme. La giunta si sta impegnando a costituire un comitato, non c’è ancora un presidente perché è giusto che ci sia prima un comitato in modo che lavorino tutti insieme. Oltretutto il regolamento del Comitato della Sagra dell’Uva dice che il nuovo presidente può accettare l’incarico solo per una volta, quindi ci sarà un nuovo presidente molto probabilmente e, soprattutto, questo nuovo presidente sarà una persona che avrà il compito di creare uno staff che lavorerà non solo per la sagra dell’uva estiva, ma per la sagra dell’uva che durerà tutto un anno.
C’è anche la proposta provocatoria di qualcuno che dice “C’è necessità di una sagra dell’uva quest’anno viste le situazioni, vista la problematica importante che abbiamo con la Russia e di cui abbiamo letto in questi giorni? Ebbene, questo problema ci porta ad avere un’attenzione particolare anche nella nostra sagra dell’uva, forse a riempirla di contenuti diversi, forse per quest’anno chiederemo un sacrificio ai rutiglianesi. Magari non avremo il cantante più bravo del mondo, non avremo la star, probabilmente avremo un cantante altrettanto bravo ma che cercheremo di far costare un po’ meno, affinché la nostra richiesta agli sponsor sia un po’ più bassa e rimanga qualche soldo per fare delle attività che poi servano realmente a migliorare l’uva da tavola».

Ci sono  novità particolari in programma?
«Insieme al consigliere Tonino Troiani stiamo preparando una manifestazione nuova, una serata per diverse fasce d’età e per l’occasione Piazza Colamussi sarà gestita come se fosse una sala da ballo, con le sedie intorno, animazione, gadget. Si chiamerà “Ballo, cicr, tarallucci e vino” e siamo convinti che avrà molto successo. Forse questa iniziativa farà sorridere qualcuno, ma alla fine dobbiamo anche provare cose nuove e sappiamo che a Rutigliano c’è tanta gente che balla (liscio, tango, valzer e altro) e può essere un’occasione per vivere insieme questo momento.
Poi avremo le scuole di danza in piazza, avremo il teatro per bambini e le letture animate, una bellissima notte bianca dei bambini domenica 6 settembre. Oltre al programma che abbiamo già scritto avremo ancora qualche spettacolo, come quello sulla storia della vita di Monsignor Di Donna e quello promosso da un’associazione musicale rutiglianese che combina lirica e canzone leggera. Avremo ancora l’incursione dei nostri giovani musicisti che imparano a suonare nelle scuole di Rutigliano e pensiamo anche di continuare la rassegna cinematografica».

Per un bilancio sull’estate, allora, aspettiamo la fine di settembre.
«Certo. Probabilmente quest’anno non abbiamo grandi nomi, ma non abbiamo neanche le risorse né ci sembra il caso di toglierle da determinati capitoli: preferiamo tenere uno stato sociale importante, avere un’attenzione ai servizi sociali sempre più importante, agli anziani che sono sempre di più e hanno sempre più bisogno di noi. Quindi cercheremo di divertirci con meno, ce la faremo? Io penso di sì.
Speriamo che questa intervista abbia tanti commenti, ma soprattutto che ci siano tante persone che leggendo l’intervista vengano a bussare alla porta dell’assessore per dirmi “Io faccio questo, voglio fare questo”, ma il concetto è che tutto quello che faremo lo faremo per tutti.
Ultima cosa, ogni sabato sera Rutigliano partecipa agli “Open Days”. Abbiamo una guida bravissima: partiamo da Palazzo San Domenico alle otto, facciamo il giro (dura circa un paio d’ore) del centro storico e del Museo del Fischietto ed io consiglio anche ai rutiglianesi di partecipare perché ci sono tante cose che noi non conosciamo. Passaggi del centro storico particolari, storia del fischietto e, d’altra parte, sono gli ultimi giorni che vediamo il museo del fischietto in questa maniera perché –posso dirlo con certezza- a novembre inizieremo i lavori che termineremo entro giugno dell’anno prossimo».


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