Berardi può fare l’assessore anche se fa l’ingegnere?
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Agosto 0014 10:48
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Ieri mattina all’albo pretorio del comune di Rutigliano è stato pubblicato un “permesso di costruire” ritirato, il 18 luglio scorso, dall’ingegnere Nicola Berardi che è anche progettista e direttore dei lavori dell’intervento edilizio oggetto di quell’atto autorizzativo. E’ notorio che Nicola Berardi sia anche l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia residenziale pubblica della nuova giunta Romagno.
Da queste colonne si è sempre sostenuto, in generale, l’inopportunità politica di nominare assessori figure professionali che possono -in qualche modo- interferire con l’attività di gestione della cosa pubblica. Ingegneri, geometri e, forse, anche costruttori, sono portatori di interessi particolari che, per quanto legittimi, si dispiegano in un settore, l’edilizia, pubblica o privata, di precipua competenza dell’ente locale. L’amministrazione comunale, infatti, pianifica lo sviluppo urbanistico del territorio, propone al consiglio comunale piani particolareggiati attuativi, varianti, piani di zona...; il comune rilascia direttamente i permessi a costruire, la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività ex DIA) e ogni altro tipo di autorizzazione richiesta in materia edilizia. In sostanza, l’edilizia, e tutto quello che gli ruota intorno sul piano tecnico-amministrativo, è nelle mani del comune e di chi, pro tempore, lo amministra.
C’è una norma in Italia, il comma 3 dell’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali (D. Lgs. 267/2000), che recita quanto segue: “I componenti la Giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.
Nicola Berardi è uno dei “componenti la giunta” molto “competente” in materia di edilizia e urbanistica perché è un ingegnere che esercita, legittimamente, la sua libera professione. Se capiamo bene quanto è scritto nella norma citata, l’ing. Berardi, se vuole fare l’assessore, deve “astenersi” dal fare l’ingegnere. In sostanza deve scegliere se fare l’assessore, o “esercitare attività professionale in materia di edilizia”, fare tutte e due le cose sembrerebbe non essere dato, essere incompatibile con l’art. 78 della legge in questione.
Ci sembra anche di capire, andando un po’ più a fondo alla ratio della norma, che non basterebbe dare a un ingegnere la delega all’agricoltura per evitare l’imposizione (“devono astenersi”) della norma, perché questa parla di “componenti competenti” in materia edilizia, non di componenti competenti in materia edilizia con delega all’edilizia e all’urbanistica. Nel caso specifico, l’incompatibilità dell’ing. Berardi con quella norma è ancora più marcata dal fatto che è assessore proprio all’urbanistica e all’edilizia residenziale pubblica contemporaneamente all'esercizio della sua professione di ingegnere nell'ambito del comune amministrato.
Ora, noi possiamo anche essere convinti che l’ing. Berardi sia l’assessore all’urbanistica migliore che Rutigliano abbia avuto negli ultimi vent’anni, ma come la mettiamo con quel comma?
Giriamo l’interrogativo al gruppo del MAR che lo ha indicato, al sindaco Roberto Romagno che lo ha nominato, e ne ha verificato la perfetta compatibilità, e al segretario comunale al quale spetta, crediamo, la verifica definitiva della compatibilità dell’assessore, e dell’esercizio della sua professione a Rutigliano, con l’art. 78 del Testo Unico degli Enti Locali.