Consiglio comunale, imbarazzo incrociato sul rendiconto
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- Pubblicato Venerdì, 01 Agosto 2014 10:09
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
Nonostante i cambiamenti è rimasta la consuetudine di cominciare i consigli comunali con l’Inno nazionale. Sulle note di “Fratelli d’Italia”, dunque, tutti in piedi.
Prima che il presidente del consiglio Michele Maggiorano aprisse la seduta sulle commissioni consiliari il sindaco ha chiesto la parola. Ha riferito degli incontri avuti con il prefetto Antonio Nunziante, insieme al sindaco di Casamassima Mimmo Birardi, sulla questione dello scarico dei reflui depurati nella lama San Giorgio a Rutigliano.
I sindaci in prefettura
Un incontro chiesto dal Prefetto su sollecitazione del commissario Nichi Vendola, il quale -al Prefetto- ha posto il problema dei cittadini di Rutigliano che impediscono, cattivi, all’AQP di portare nel vallone Guidotti il tubo di scarico della fogna “depurata” di Casamassima, chiedendogli di intervenire per riportare l’ordine pubblico nei pressi del vallone. Il sindaco ha riferito sui due incontri già avuti in prefettura, nei quali sono successe cose interessanti, buone fino a un certo punto.
Vista la protesta dei cittadini, visti i ricorsi del comune di Rutigliano, in parte vinti al TAR e al Consiglio di Stato, dallo stesso presidente della regione è venuta una proposta “integrativa” per risolvere la questione: nelle more di un progetto che affini le acque per un utilizzo in agricoltura, e per far uscire dall’infrazione comunitaria Casamassima, si costruisce una trincea drenante a ridosso del depuratore di quel comune con scarico (troppo pieno) comunque nella lama a Rutigliano, ma più a valle di circa quattro chilometri dal punto di scolo attuale, in modo che si bypassi l’area dell’Annunziata.
Questa, in sintesi, è la proposta. Per quanto riguarda gli altri scarichi, Putignano e Gioia del Colle, Roberto Romagno ha ribadito che non possono andare in lama e che bisogna trovare un’altra soluzione e, la regione e l’AQP, sembrerebbe stiano lavorando in questo senso. Ci è parso di capire che il sindaco abbia accettato di spostare più a valle lo scarico, che lavorerà, su quel tavolo, affinché questa proposta sia portata avanti.
Sul problema dei reflui in lama qualcosa si sta muovendo, dunque, anche se non si capisce tanto bene la posizione del sindaco di Rutigliano, che non vuole che i reflui di Putignano e Gioia vadano in lama, ma accetta che quelli di Casamassima siano scaricati nella stessa lama a Rutigliano, sia pure a quattro chilometri dall’Annunziata. Questa proposta lascia alquanto perplesso il comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio; sulla posizione del comitato cittadino, però, daremo conto in seguito. La novità che questa vicenda segnala è che, dopo tre anni di battaglie e silenzi da parte della regione, si è aperto una interessante interlocuzione; dove porterà, e a che livello risolverà il problema dei reflui nella lama, lo staremo a vedere.
Le "pregiudiziali"
A quello del sindaco sono seguiti altri interventi fuori programma. Ha parlato la consigliera Antonella Berardi (PD), sulla pioggia di domenica scorso e sui grandi disagi che ha creato in molti quartieri a Rutigliano. Ha riferito di via Noicattaro, via Montevergine, via San Marino e anche della scuola “Settanni”, dove si è allagata la palestra e il museo. La neoconsigliera del PD ha, dunque, posto il problema di una rete della fogna bianca inadeguata e della necessità di una sua implementazione.
A seguire Minguccio Altieri che, qualche giorno fa, con una nota ha comunicato al presidente del consiglio di aderire alla lista “Progetto Città”. Il candidato sindaco di PD-NCD è intervenuto sulla comunicazione del sindaco, quindi sulla lama e i reflui. «Ha fatto bene il sindaco ad informare il consiglio comunale di questa situazione» ha detto. «Io personalmente ho sempre pensato che la faccenda non fosse chiusa, quindi il sindaco ha fatto bene a seguirla, la soluzione a valle proposta, secondo me, dove essere accettata e perseguita in mancanza d’altro di meglio». Altieri, rivolgendosi al sindaco, ha concluso dicendo che «l’opposizione sarà con lei se lei mostrerà coraggio su questa cosa».
Ha preso poi la parola Nicola Giampaolo il quale, anche in questo consiglio, ha perorato i suoi, personali, interessi politici. Nello scorsa assise si era impuntato perché voleva essere eletto vicepresidente del consiglio, questa volta ha chiesto che gli si conceda di far parte della conferenza dei capigruppo, anche se il regolamento del consiglio comunale non lo consente. Ma Giampaolo ha insistito: «Io pretendo il riconoscimento di componente della conferenza dei capigruppo». Perché? Perché è espressione «delle liste da una a dodici». No, gli ha risposto Franco Delliturri, dopo avergli detto di essere «molto confusionario e inconcludente». Il leader del MAR gli ha ricordato che adesso non rappresenta più le dodici liste ma “Realtà Italia” e ha riferito che proprio il Giampaolo, il 17 luglio scorso, ha mandato al sindaco una lettera con cui “comunica l’appartenenza al movimento politico di Realtà Italia”, appunto.
Quello della rappresentanza nella conferenza dei capigruppo è un problema che riguarda anche Minguccio Altieri, per questo Giampaolo, lunedì scorso, se lo voleva trascinare strumentalmente con se nella sua personale battaglia.
Giuseppe Valenzano (PD) ha posto la necessità di rivedere lo Statuto Comunale e il Regolamento consiliare, vecchi ormai di oltre quindici anni, quindi da adeguare, anche alla luce delle nuove normative nel frattempo intervenute. Uno svecchiamento condiviso anche dal presidente Maggiorano il quale ha comunicato che, questo, «è un impegno già assunto».
Le commissioni consiliari
Si è passati al primo punto, la costituzione delle commissioni consiliari. Qui quasi tutti hanno plaudito al lavoro fatto: la ridefinizione e la riduzione dei componenti da 9 a 7. Una riduzione anche dei costi della politica, di poco conto certo, ma pur sempre una riduzione. Di ogni commissione quattro consiglieri vanno alla maggioranza, tre all’opposizione. Quattro sono le commissioni consiliari, cinque compresa quella speciale sulle Pari Opportunità. Queste le competenze principali: 1ᵃ commissione, Bilancio e Finanze; 2ᵃ Urbanistica ed edilizia; 3ᵃ Servizi sociali, immigrazione e integrazione; 4ᵃ Agricoltura e ambiente. Il solito Giampaolo ha fatto sapere ai sedici consiglieri che lui vuole essere presente in tutte le commissioni. Il punto è passato con 16 voti favorevoli e 1 contrario, quello del consigliere di Realtà Italia.
Il rendiconto 2013
Sul secondo punto all’ordine del giorno si è consumato un piccolo quadretto. Dall’opposizione è venuta la critica all’assessore Pinuccio Valenzano che, in giunta, ha approvato il consuntivo di un bilancio di previsione su cui l’anno scorso ha votato contro dai banchi dell’opposizione.
Un atto dovuto, ha detto il sindaco difendendo il suo assessore Arcobaleno, perché la mancata approvazione del consuntivo determina lo scioglimento del consiglio comunale. Ma ad essere imbarazzato, quella sera, non è stato solo il neo assessore all’agricoltura, anche Michele Martire e Oronzo Valentini hanno approvato il bilancio di previsione 2013 oggetto di quel consuntivo, e lo hanno fatto uno dai banche della giunta, l’altro da quelli della maggioranza.
Martire sembrava spaesato. Non è mai stato un amministratore loquace, ma lunedì non ha fiatato proprio, così come nel primo consiglio. L’ex assessore alle attività produttive non ha proferito parola pure quando Stephi Simone lo ha stuzzicato ricordandogli l’amicizia e i cinque anni di militanza nella stessa giunta, quindi, in onore dei bei tempi, gli ha chiesto un voto favorevole, cioè coerente. Ma l’ex assessore non ha fatto una piega, chiuso nel suo silenzio, ha seguito il suo capogruppo, si è astenuto al momento della votazione. Ma prima della votazione, che è avvenuta con 11 voti favorevoli, 4 contrari (Altieri, Berardi, Valenzano, Giampaolo) e due astenuti (Martire e Valentini, appunto), c’è stata la discussione.
Altieri ha arringato su un fatto davvero strano: un bilancio di previsione che viene approvato alla fine di novembre, così come il PEG (piano economico di gestione), approvato il mese successivo. I due più importanti strumenti della finanza di un comune, che delineano in via preventiva la qualità e la quantità delle entrate e dalle spese, vengono paradossalmente approvati alla fine dell’anno.
L’opposizione ha contestato al sindaco un avanzo di amministrazione di 500mila euro che avrebbe potuto essere investito, magari, nell’alleggerimento della pressione fiscale. Il sindaco si è difeso dicendo che Rutigliano è uno dei comuni con la più bassa pressione fiscale e che il patto di stabilità strozza ogni velleità di spesa. C’è stato, poi un colpo di scena sulla copertura della TARES 2013.
La relazione dei revisori dei Conti riportava una copertura del 105%, cioè il comune che incassa dalla odiosa tassa più di quello che serve per pagare il servizio di gestione dei rifiuti e quelli amministrativi legati all’igiene urbana. Qui, chiaramente, l’opposizione ha avuto buon gioco a prendersela con il sindaco, a rimproverargli di aver tartassato soprattutto i commercianti per farsi pure avanzare dei soldi.
A un certo punto l’assessore al bilancio Agata Di Giolla si è allontanata dall'aula per poi tornare con dei fogli che ha dato al sindaco. Colpo di scena: il dato sulla copertura riportato dai revisori non tiene conto, ha detto il sindaco, dei costi amministrativi della gestione dei rifiuti che ammontano a 200mila euro. La copertura, quindi, non è del 105%, ma è del 98,8%. Una svista dei Revisori che ha fortemente contrariato l'opposizione perchè l'ha indotta a fare una polemica che, altrimenti, non avrebbe fatto.
Non siamo incompetenti
Segnaliamo, in ultimo, l’intervento della consigliera di maggioranza Dominga Lepore fatto in risposta a chi, in consiglio quella sera, aveva definito la maggioranza “dormiente”. «Su questo aggettivo -ha detto la neoeletta dell’Arcobaleno- vorrei spendere due parole. Molti di noi sono nuovi a questa esperienza, siamo inesperti, ma non siamo persone incompetenti. Siamo persone che lavorano e siamo a completa disposizione, consigliere Giampaolo, a lavorare anche il mese di agosto, a sacrificare anche la famiglia stia tranquillo, perché noi lavoriamo, ripeto, ci mettiamo a disposizione. Naturalmente siamo nuovi a questi argomenti e chiediamo venia se non facciamo interventi, ma la maggioranza sarà molto vigile. E noi accogliamo le critiche e anche gli input che stanno venendo dall’opposizione, siamo qui per lavorare».