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Ricorso elettorale, l’opposizione al TAR. Parla Oronzo Valentini

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di Gianni Nicastro

Stamattina l’avvocato Felice Lorusso, amministrativista di Bari, depositerà presso il TAR Puglia il ricorso elettorale per conto di alcuni consiglieri comunali di opposizione. Lo si sapeva sin dal giorno dopo lo scrutinio del 26 maggio scorso che gli sconfitti della competizione elettorale avrebbero tentato il ricorso, sollecitati dall’esiguo margine di voti (davvero una inezia) con cui il sindaco Roberto Romagno ha scansato il ballottaggio.

Vittorio Berardi cinque anni fa fece ricorso contro l’elezione di Romagno per la stessa, identica, situazione, solo che allora il margine con cui il sindaco riuscì a scansare il ballottaggio fu un po’ più consistente, 29 voti, ma pur sempre una inezia. Oggi come allora, dunque. Su questo ieri sera abbiamo intervistato Oronzo Valentini, il più convinto di tutti della bontà e necessità di questo ricorso.

Oronzo, so che avete presentato il ricorso stamattina, o no?
«Domani Mattina l’avvocato andrà a depositarlo».

Quindi siete davvero intenzionati a presentarlo il ricorso.
«Abbiamo aspettato le risultanze del lavoro che ha fatto l’avv. Lorusso e il suo staff e che ha dato un esito, diciamo, positivo per noi. Cioè, fin dall’esame degli atti ufficiali, quindi anche dal lavoro fatto dall’Ufficio centrale, già da questa disamina, viene fuori, dai conti fatti, che avremmo dovuto affrontare il ballottaggio perché Romagno non ha raggiunto la maggioranza assoluta».

Ah...
«Sì, poi si evincerà bene dal ricorso che presenteremo domani. In più ci sono delle dichiarazioni di nostri rappresentanti di lista che non hanno avuto la possibilità, come i loro colleghi, di verbalizzare perché i presidenti si sono rifiutati di mettere a verbale alcuni voti che, secondo loro, sarebbero stati attribuiti ingiustamente a Romagno. Ci affidiamo fiduciosi alla magistratura amministrativa».

Di cosa si tratta effettivamente, ci sono voti non assegnati, schede assegnate e contestate? Ci sono cose particolari che vi fanno sostenere che Romagno non abbia raggiunto la maggioranza assoluta, o hanno proprio sbagliato il calcolo dei voti?
«No no, il calcolo sbagliato finale viene fuori, ovviamente, dall’attribuzione errata fatta da alcuni presidenti di seggio».

Quindi sono stati attribuiti voti che non dovevano essere dati a Romagno?
«Mi ricordo che Romagno ha vinto per, esattamente, il 50% più 5,5 voti. Te lo dico con esattezza perché vengo proprio ora dall’incontro con gli altri amici che hanno firmato con me il ricorso e l’avvocato: sono 5,5 voti. Gia dai verbali, non ricordo adesso se in quattro o cinque sezioni, sono stati attribuiti dei voti a Romagno che, invece, palesemente risultano essere nulli. In più ce ne sono alcuni che sono stati dichiarati nulli e invece erano palesemente da attribuire ad Altieri. Questo a verbale. Poi ci sono altre dichiarazioni di rappresentanti di lista in cinque sezioni che non hanno avuto la possibilità, durante lo scrutinio, di verbalizzare secondo quello che prescrive la norma».

Ho capito. Senti, ma vi siete fatti, più o meno, un calcolo di quanti voti, eventualmente, sarebbero da sottrarre a Romagno: cinque, sei, sette, dieci voti?
«Guarda...Sì, sono sette voti che sono stati attribuiti a Romagno ingiustamente e quattro voti dichiarati nulli e che, invece, andavano assegnati a Minguccio Altieri. La cosa sulla quale noi battiamo è che la metà dei rutiglianesi che hanno votato non hanno votato Romagno così come è venuto fuori dal verbale, ma meno della metà, e ovviamente questo non può che portarci al ballottaggio. In più, ecco, questo è tutto quanto risulta dai verbali ufficiali; in più, per quanto attiene, invece, le dichiarazioni dei rappresentanti di lista in cinque sezioni, ci sono oltre una decina di voti che sono stati assegnati ingiustamente a Romagno e che non hanno potuto verbalizzare perché i presidenti non hanno concesso la verbalizzazione».

Ma sono voti disgiunti o voti comunque di liste...
«No no, sono voti... poi leggerai i dettagli nel ricorso».

Sì, magari ce lo fate recapitare il ricorso, così lo analizziamo per poter esprimere un’opinione, se volete.
«Non c’è problema».

Chi ha firmato il ricorso?
«Hanno firmato tutti e cinque gli eletti, ovviamente in prima battuta il candidato sindaco Minguccio, poi gli altri quattro consiglieri della coalizione, cioè io, Martire, Berardi e Valenzano e, poi, in rappresentanza degli altri due partiti che, diciamo, dovrebbero ottenere il seggio in caso di vittoria al ballottaggio, hanno firmato Vito Schiavone per Rutigliano Protagonista e Mimmo Gigante per Nuovo Centro Sinistra».

Va bene...
«Però, ci tengo a precisare, dato che mi dai questa occasione, che noi lo abbiamo fatto con grande senso di civiltà e di educazione nei confrontii di chi ha vinto per solo cinque voti. Siamo stati composti al nostro posto, abbiamo aspettato l’esito dei giudizi dei nostri legali e adesso, con grande calma e correttezza, ci rimettiamo al giudizio della magistratura. Dall’altra parte, invece, come abbiamo visto purtroppo in alcuni video pubblicati su You Tube, sul web, nonostante la vittoria, ho visto molti personaggi di primo livello che, invece, si sono spesi in insulti dileggiando i propri avversari politici. Questo volevo dire, perché, nonostante la vittoria hanno avuto certi atteggiamenti, noi, nonostante la sconfitta, siamo stati corretti e abbiamo rispettato il risultato elettorale di quella notte seppure, poi, abbiamo scoperto che in realtà le cose non stavano proprio così».

Una precisazione Oronzo: Romagno non avrebbe vinto per cinque voti, ha scansato il ballottaggio per quei cinque voti...
«Io sono stato chiaro, stiamo parlado della possibilità di accedere al ballottaggio...».

Al ballottaggio certo, poi quello che succederà nell’eventualità voi doveste avere ragione al TAR, e al Consiglio di Stato, è tutto da vedere.
«Credo che, comunque, ci sia un giudizio ancora da verificare al ballottaggio, lì dove si arrivasse a farlo».

Insomma, è l’ironia della sorte: proprio tu che hai contestato a spada tratta il ricorso elettorale di Vittorio Berardi, tutta quella tensione trascinata per due anni. Ora è toccato a te fare il ricorso elettorale Oronzo. I ricorsi elettorali sono legittimi non solo quando si fanno in proprio, ma anche quando li fanno gli altri, gli avversari politici.
«Ma no. Ribadisco, le situazioni sono molto diverse. Io ho contestato a Vittorio, lo faccio ancora oggi quando abbiamo modo di vederci, altro tipo di ricorsi. Ripeto, è completamente diverso, sia nel merito che nel metodo la circostanza. Nel merito i 27 voti che distanziavano Berardi da Romagno erano 27 voti che presumevano, ma no erano a verbale. Erano dichiarazioni rese dai loro rappresentanti di lista che non erano state riportate a verbale. Noi abbiamo, invece, ripeto, voti che sono lì, stanno già negli atti degli scrutini. In più, nel metodo, noi non abbiamo fatto nessuna, come dire, guerra di religione, nessuno sproloquio, nessun attacco alle persone. Semplicemente, ripeto, dai conti fatti viene fuori che Romagno avrebbe vinto al primo turno immeritatamente, illegittimamente; per tanto noi ricorriamo al giudice amministrativo senza voler chiedere condanne a nessuno. Si può sbagliare, non è che noi pensiamo che i presidenti di seggio l’abbiano fatto col dolo; avranno sbagliato nelle loro valutazioni e noi dobbiamo ricorrere nell’unica sede deputata che è la magistratura amministrativa. Tutto qua, non c’è nessuna... E’ diverso nel merito e nel metodo».


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