Avvicendamento all’ASP, non riconfermato Giovanni Albanese
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- Pubblicato Venerdì, 18 Luglio 2014 18:15
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
L’avv. Giovanni Albanese è stato nominato quattro anni fa dal presidente Nichi Vendola come componente regionale del consiglio di amministrazione dell’ex IPAB Monte dei Poveri, ora ASP (Azienda Pubblica di Servizio alla Persona). Il 27 giugno scorso, al suo posto, la giunta regionale ha nominato Antonio Ciuffreda di San Giovanni Rotondo, ma residente a Bari, ex vicepresidente della Fiera dal Levante.
L’ASP di Rutigliano in questi quattro anni ha lavorato bene, ha realizzato un sacco di cose nonostante un consiglio di amministrazione «in prorogatio dal 2010 perché in agosto di quell’anno l’IPAB si è trasformata in ASP con l’approvazione del nuovo statuto», ci ha detto ieri l’avvocato Albanese.
«Per quasi quattro anni -ha continuato l’avvocato- abbiamo dunque operato in prorogatio, tra l’altro lavorando bene perché la Masseria della Madonna è stata ristrutturata, stiamo aprendo la casa di riposo per anziani, è partito il centro per minori». Un lavoro di valorizzazione e ristrutturazione del proprio patrimonio che inquadra la nostra ASP come «una delle più attive e importanti, non della regione Puglia, dell'Italia», ha ribadito con orgoglio il consigliere Albanese.
Abbiamo chiesto all’avvocato se si aspettasse questo avvicendamento e se ne fosse a conoscenza. «Sono venuto a conoscenza per puro caso di questa delibera di giunta regionale, con la quale la regione ha nominato il presidente e un componente dell’ASP, confermando Radogna alla carica di Presidente».
Questo è un momento particolarmente importante per l’ASP di Rutigliano. Stanno partendo tutta una serie di servizi: la casa di riposo con i suoi 30 posti letto, il centro per le donne vittime di violenze, i terreni -di proprietà dell’Azienda- che sono stati dati a una cooperativa sociale per la coltivazione, così come ad altre cooperative sociali sarà data la gestione degli altri servizi attraverso bandi di gara.
«Sono partite una serie di attività di gestione di un patrimonio che sta fruttando perché siamo stati in grado di ottenere anche finanziamenti» ha aggiunto Albanese facendo notare come, la nostra ASP, sia «praticamente diventata una sorta di assessore ai servizi sociali di Rutigliano, Noicattaro e Mola di Bari». «Questo ente, quindi, è diventato appetibile» ha incalzato. Appetibile «nel senso che ci saranno le assunzioni e altre cose, anche se la carica di presidente e di consigliere è del tutto gratuita, noi non prendiamo nessun compenso».
Abbiamo chiesto all’avvocato cosa sia successo, come mai non sia stato confermato in seno al consiglio. «Molto probabilmente, sia il PD di Rutigliano, sia anche lo stesso presidente Vitangelo Radogna, hanno iniziato a non gradire la mia presenza». Perché non vedrebbero di buon occhio la sua presenza nel consiglio di amministrazione dell’ASP? «Perché molte volte -è stata la risposta- pongo dei quesiti o cerco di non fare approvare determinate, strane, delibere. Essendo libero non devo dar conto del mio operato».
«E’ successo -ha proseguito Albanese- che prima dell’insediamento del nuovo assessore regionale alla sanità Pentassuglia, avvenuto il 2 luglio, qualcuno ha influito sul precedente assessore, la Gentile, e la Gentile, nell’ultimo atto di sua competenza adottato in giunta, esattamente il 27 giugno scorso, ha riconfermato il presidente Vitangelo Radogna e ha nominato come componente, al mio posto, un signore di San Giovanni Rotodo, professore di lettere, senza allegare alcun curriculum e senza confrontare o richiedere curriculum di altri candidati. Questo almeno appare dagli atti e mi riservo di recuperare tutta la documentazione e, altresì di fare, qualora vi siano i presupposti, un ricorso al TAR, perché voglio capire quali siano le motivazioni che hanno spinto l’assessore a nominare un soggetto che comunque non è di Rutigliano, voglio capire se il soggetto ha i requisiti».
A Rutigliano non sapeva nessuno dell’adozione di quella delibera, ed appare strano che l’assessore Gentile non si sia minimamente preoccupata, in questi quattro anni di prorogatio, di verificare che la proroga fosse legittima.
E a proposito, Albanese ha fatto notare che «secondo i principi generali del nostro ordinamento la proroga di organi amministrativi non può essere sine die, il periodo di proroga deve essere ragionevole, non certo di quattro anni. In base al Regolamento di attuazione della Legge regionale 30 settembre 2004, n. 15, sulla riforma delle IPAB, il nuovo consiglio di amministrazione dell’ASP doveva essere nominato entro 45 giorni dall’avvenuta trasformazione dell'IPAB nella stessa ASP». «Nel nostro caso -ha proseguito l’avvocato- la proroga del consiglio d’amministrazione uscente è durata ben quattro anni, con l’effetto che la totalità degli atti di straordinaria amministrazione potrebbero essere invalidati. Sarebbe stato più opportuno riconfermare il consiglio d’amministrazione uscente. Chiederò lumi al nuovo assessore regionale ed eventualmente alla magistratura».
Nel nuovo consiglio di amministrazione dell’ASP un forestiero, dunque, una persona che non conosce la storia passata e recente, anche amministrativa, dell’Azienda, e «sembra strano -ha chiosato il quasi ex consigliere- che un soggetto esterno venga a Rutigliano, gratuitamente, in un consiglio di amministrazione che sistematicamente si riunisce una volta alla settimana».
Insomma, non si è data «la possibilità a un rutiglianese di continuare ad amministrare un ente che fino ad oggi è stato amministrato in modo eccellente», questo è il cruccio dell’avvocato.
«Dal punto di vista umano -ha concluso Giovanni Albanese-sono profondamente deluso del comportamento di Vitangelo Radogna, perché avrebbe dovuto avvertirmi di questa delibera di giunta, a lui ben nota. Non mi ha avvertito, anzi, pensa di tenermela nascosta, continua a far finta di nulla tanto è vero che mi ha regolarmente convocato per il consiglio di amministrazione che si terrà il 18 luglio (cioè oggi, n. d. r.), anche perché sono ancora in carica. Io decado nel momento in cui il presidente della giunta regionale firma il decreto di nomina e si ricompone il nuovo consiglio d’amministrazione».