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La politica tra Ufficio Centrale Elettorale e toto-assessori

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romagno-amministrazione


di Gianni Nicastro

E’ vero, anche noi siamo in attesa che l’Ufficio Centrale Elettorale, presieduto dal giudice del Tribunale di Bari dott. Pietro Errede, finisca la verifica sui 19 verbali di seggio. Ci sono in giro tante leggende metropolitane sui compiti di questo ufficio, sul lavoro che, dal giorno dopo le elezioni, sta svolgendo.

Intanto diciamo che è la presidenza del Tribunale Ordinario di Bari che nomina l’Ufficio centrale elettorale a cui sono demandati gli adempimenti previsti dell’art. 72 del D.P.R. 570/60 che così recita: “Il presidente dell’Ufficio centrale, nel giorno di martedì successivo alla votazione, se possibile, o al più tardi la mattina del mercoledì, riunisce l’Ufficio e riassume i voti delle varie sezioni, senza poterne modificare i risultati. 2. Indi determina la cifra elettorale di ciascuna lista e la cifra individuale di ciascun candidato”.

L’Ufficio in questione, dunque, sulla base dei voti di lista, di preferenza e dei conti giusti che sono riportati nei verbali di seggio, assegna le cifre elettorali alle liste e ai candidati sulla base delle quali si ripartiscono i seggi e si nominano gli eletti al consiglio comunale. Anche se sappiamo, grosso modo, come sarà formato il prossimo consiglio, nei partiti e nelle persone, è necessario che sia un organo competente a proclamarlo ufficialmente. Questo è, appunto, l’Ufficio centrale elettorale che, dal 26 maggio scorso, si sta riunendo tutti i giorni, persino la domenica, nella sala giunta del comune. Ma da chi è composto?

Abbiamo detto che è il Tribunale di Bari a costituirlo e a nominarne i componenti. Il decreto di costituzione e nomina è del 14 aprile scorso, questa è la sua composizione (i componenti sono stati scelti dall’elenco dei presidenti di seggio):
Presidente  Errede Pietro giudice Tribunale di Bari
Segretario  Colonna Maria cancelliere Tribunale Bari
Componenti:
Altieri Domenico
Colamussi Maria Grazia
Florio Rosanna
Demarinis Gianluca
Moschetti Giovanni
Pavone Rosita
Supplenti:
Porfido Carlo
D’Alessandro Grazia
Marco Antonella

E’ probabile che giovedì prossimo (o al massimo entro la prossima settimana) l’Ufficio termini la sua verifica e consegni i verbali con i quali proclama gli eletti; finché questo non avviene, non può essere indetto il primo consiglio comunale dell’amministrazione Romagno bis. Si capisce, anche, l’attesa delle forze politiche di maggioranza nell’affrontare ufficialmente la questione assessori e presidenza del consiglio comunale. Una grande gatta da pelare in generale, per i sindaci e le forze politiche di maggioranza, in particolare quando la coalizione vincente è composta da otto partiti dei quali solo sei sono effettivamente in consiglio comunale (FI, Impegno per Rutigliano, I Moderati, Insieme, MAR e Arcobaleno).

Quello che si dà per sicuro, perché frutto di un accordo preliminare, è che alla lista Arcobaleno va il vicesindaco e l’assessorato all’Agricoltura. Franco Delliturri, da quello che si sa, non ha velleità assessorili, è probabile rimanga a fare il consigliere comunale e che indichi assessore, magari all’urbanistica, l’ing. Nicola Berardi, primo dei non eletti della sua lista civica.

Forza Italia, corazzata della maggioranza, punta alla presidenza del consiglio con Michele Maggiorano (504 preferenze) che ha fatto sapere a tutti, anche con una certa pretesa, di volersi accomodare sullo scranno più alto del consiglio comunale. Si vocifera di un assessorato tecnico dato a Gianvito Altieri per conto del sindaco, e di uno -non si sa con quale delega- che vorrebbe assegnare personalmente Stephi Simone dall’alto dei suoi 269 voti di preferenza e per conto della  sua lista (impegno per Rutigliano).

I Moderati, presenti con tre consiglieri comunali, si sono riuniti proprio ieri sera, ma non sappiamo quale sia stato l’esito dell’incontro, le bocche sono cucite. L’assessore uscente, Gianvito Defilippis potrebbe essere riproposto se non dovesse prevalere la discontinuità con la passata amministrazione. Qui il primo dei non eletti è Michele Sibilano con 133 voti, 14 voti in più dell’ex assessore.

Poi c’è la lista Insieme dell’ex assessore al bilancio, quello della TARES, Nicola Mastrocristino eletto consigliere. Qui c’è da dire che il seggio è scattato per un quoziente di 14 voti in più dell’ultimo di FI, se dalla verifica dell’Ufficio Centrale elettorale FI dovesse recuperare quei 14 voti la lista Insieme perderebbe il seggio a favore del partito di Matteo Colamussi. Della lista Insieme fa parte l’ex assessore Angela Redavid che è la prima dei non eletti con 132 voti, nel caso dovesse essere confermato il seggio, anche qui, a decidere l’assessorato di questa lista sarà il livello di discontinuità che il sindaco vorrà imprimere alla nuova amministrazione.

Rimangono fuori dai giochi, perché senza seggi in consiglio, Città Futura e la Puglia prima di Tutto, complessivamente 473 voti senza i quali Romagno sarebbe andato al ballottaggio e la sua coalizione non avrebbe raggiunto il 50,9%. Ma la politica il modo di “valorizzare” tutti, anche quelli più elettoralmente sfortunati, lo trova sempre.


 

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