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“Città Futura” nuova lista civica, parla l’ing. Vito Mileto

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di Gianni Nicastro

Il panorama politico rutiglianese sta per arricchirsi di un una nuova lista civica, si chiama “Città Futura”. Vi fanno parte liberi professionisti come Vito Mileto, Giuseppe De Francesco, Filippo Marzovilla e altre personalità. Un’area che, in qualche modo, si è già misurata cinque anni fa con la candidatura dell’ avv. De Francesco alle provinciali nella lista dell’Italia dei Valori.
Ieri mattina abbiamo incontrato l’ing. Mileto, esponente di questo nuovo movimento politico. Lo abbiamo intervistato.

Ing. Mileto, qual è il vostro obiettivo, quello di partecipare alle elezioni? Avete deciso anche il tipo di collocazione o siete alternativi ai due poli?
«Diciamo che in questo momento non ci poniamo il problema della collocazione, nel senso che ci stiamo incontrando sostanzialmente per definire cosa è che va e cosa non va all’interno del paese. Quindi, stiamo discutendo su argomenti mettendo da parte la solita logica dei numeri, di chi porta cosa. Ci interessa, invece, definire gli aspetti che dovrebbero essere maggiormente affrontati da una futura amministrazione e vedere se, su queste problematiche, noi come gruppo riusciamo a dare il nostro contributo. Sicuramente ci impegniamo per questo».

Al di là della valutazione che farete come movimento su quello che va e che non va nel paese. La sua opinione personale, il suo giudizio su cinque anni di amministrazione Romagno, come si è comportata, cosa ha fatto e cosa no e cosa avrebbe potuto fare in più.
«Allora, dal mio punto di vista, ovviamente del tutto personale, l’amministrazione Romagno ha messo in atto una serie di iniziative, se vogliamo, ma non ha fatto tanto altro. Cioè, la cosa che voglio sottolineare è questa. Ci sono stati molti aspetti su cui, più che altro, si è verificato, non voglio dire un lassismo, ma comunque un lasciar andare le cose. Se vogliamo dirla tutta, è apprezzabile l’impegno che ha messo in atto sulla raccolta differenziata, non possiamo non evidenziarlo. Però, ecco, sempre sulla differenziata, è un problema che andava maggiormente affrontato anche per avere un riscontro positivo nella popolazione, mi riferisco alla tassazione finale. Dal punto di vista culturale hanno smosso tanto, si procede sulla differenziata e c’è anche una buona risposta da parte del singolo cittadino. Però i vari passaggi tecnicamente dovevano essere sottolineati. E così in altri ambiti. La cosa che più sottolineo è il poco impegno nel recepire una serie di possibilità di finanziamenti che sono venuti meno. Qui, ecco, mi è dispiaciuto per il poco impegno».

Si può dire, ingegnere, che questa amministrazione in cinque anni non sia stata capace di intercettare le risorse che la regione, l’Europa e il governo mettono a disposizione dei comuni soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo urbanistico e la riqualificazione urbana?
«Non mi sento di dire che non sia stata capace perché tecnicamente le procedure sono anche abbastanza semplici, voglio dire... non ci sono particolari specificità che bisogna avere per ottenere un finanziamento. Probabilmente dovevano mostrare maggiore attenzione a questo aspetto».

Il comune di Rutigliano ha perso quattro milioni di finanziamento regionale per le urbanizzazioni nel PIP di via Adelfia, non ha ottenuto 720.000 euro, sempre regionali, per la ristrutturazione delle scuole. Su questo si sarebbe potuto fare di più?
«E’ vero che sulle scuole ha perso 700.000 euro, ma è anche vero che l’amministrazione è riuscita ha percepire altri fondi sull’efficientamento energetico per altri plessi scolastici che sono di importi anche superiori a 720.000 euro. Quindi, oltre queste problematiche, negative e positive, si sono impegnati anche su altri fronti, devo essere sincero, perché mi è passato sottomano l’impegno di partecipare a un PON per l’utilizzo di una tensostruttura, non è andato a buon fine neanche quel tipo di intervento. Per come la vedo io, a fronte di tutta una serie di flussi finanziari, di bandi e possibilità di finanziamento che ci sono stati, a quanti poi effettivamente sono riusciti a partecipare? Perché sono convinto che le leggi statistiche hanno una ragione: partecipare a dieci finanziamenti per ottenerne almeno uno».

Chiedo a lei la stessa cosa che abbiamo chiesto ai cittadini da noi intervistati l’altro giorno. Da uno a dieci qual è il suo giudizio sull’amministrazione Romagno.
«Cinque».

Un’ultima domanda. E’ chiaro che il vostro movimento, Città Futura, organizzerà una lista civica che si presenterà alle elezioni amministrative. Posso chiederle, almeno indicativamente, qual è la vostra collocazione nello scenario politico? A destra, a sinistra, al centro...
«La nostra lista fondamentalmente è costituita da una serie di professionisti e non solo. La logica di un professionista, diciamo, oramai esula da quella che è una configurazione politica o dalla geografia politica “destra-sinistra-centro”, nel senso che noi non affrontiamo la politica nella posizione, la affrontiamo nei contenuti e nel merito. Ci piace parlare ed essere propositivi su determinati argomenti. Con ciò voglio dire che, se e come, affronteremo la futura campagna elettorale con un nostro gruppo, ci piacerà sicuramente sederci al tavolo della discussione con altre forze in campo non parlando certamente di configurazione politica destra sinistra, ma di argomenti. Perché, per quanto ci riguarda, ci piacerebbe sostanzialmente avere già un quadro chiaro di chi sarà il sindaco, chi sarà la sua squadra. Questo è il nostro desiderio: quali sono gli argomenti con relative proposte positive. E’ su questo che noi vogliamo lavorare».
Quindi, discuterete con il centrodestra, il centrosinistra e con altre liste.
«Sicuramente sì».
A 360 gradi, diciamo. Poi farete una scelta.
«Praticamente sì».


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