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Incontri tra PD- ex FLI, affinità elettive o elettorali?

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pd exfli

di Gianni Nicastro

A cinque mesi dalle elezioni amministrative il PD a Rutigliano dovrebbe stare a tessere le fila del centrosinistra, di tutta quell’area sociale e associativa che, in qualche modo, si rifà agli ideali democratico progressisti e che da quindici anni subisce un centrodestra rappresentato non solo dalle stesse forze politiche, ma anche -quasi completamente- dalle stesse, medesime, persone sia in consiglio comunale che in amministrazione.

Quello che è successo, invece, è che il locale PD si è incontrato con gli ex FLI di Oronzo Valentini-Francesco Divella, i quali stanno per sbarcare sulla scialuppa di salvataggio offerta dal Nuovo Centro Destra (NCD); nel prossimo consiglio comunale è probabile si costituisca il gruppo consiliare dell’NCD, appunto, con i 5 ex FLI  e, forse, con qualche altro consigliere.

Non si capisce bene quanti incontri ravvicinati di questo tipo si siano fatti negli ultimi mesi, forse tre, tra informali e formali. L’ultimo è avvenuto di sabato, la settimana prima di Natale, a casa del consigliere di opposizione Mimmo Gigante. Non conosciamo gli invitati al completo, ma -di sicuro- c’era lo stesso Gigante (come è ovvio), una delegazione del PD con Giuseppe Valenzano (consigliere comunale), e la delegazione ex FLI capeggiata da Lanfranco Di Gioia e lo stesso Oronzo Valentini. Pare che a questo incontro abbia partecipato anche Vittorio Berardi.

Cosa significa un incontro ravvicinato di questo tipo a qualche mese dalle elezioni amministrative? Sembrerebbe che la giustificazione sia quella di svelenire il clima politico che ha caratterizzato il rapporto tra maggioranza e opposizione in questi cinque anni, di smorzare la litigiosità politica perché siamo tutti rutiglianesi, sono cadute le ideologie e destra e sinistra non hanno più motivo di esistere. Argomentazioni che vengono soprattutto dagli ex FLI Valentini e Di Gioia.

Argomentazioni o, meglio, giustificazioni alquanto tardive (dopo cinque anni di fragorose litigate in consiglio comunale), che cozzano con le voci, circolanti da mesi, che davano il consigliere di opposizione Mimmo Gigante possibile candidato sindaco di una coalizione PD-ex FLI, in evidente contrapposizione con Forza Italia e la ricandidatura del sindaco uscente.

Fin qui c’è quanto basta per scatenarsi con analisi critiche, anche pungenti, sull’oscenità politica di una operazione del genere, sul chi avrebbe da guadagnarci (ex FLI) e chi avrebbe da perderci (PD). Ma questo “scatenamento” lo posticipiamo, prima vediamo come evolverà lo scenario, se davvero forze importanti di maggioranza e opposizione amoreggeranno fino a fidanzarsi o, magari, sposarsi sull’altare delle prossime elezioni amministrative.

Una cosa, però, la possiamo dire. Un conto è convergere in consiglio comunale su alcuni provvedimenti amministrativi di interesse pubblico, un altro è annullare le differenze politiche, ideali e programmatiche per mettere insieme forze che la politica, e anche l'ispirazione ideologica, colloca naturalmente su posizioni diverse.

A meno che, negli ultimi quindici anni, maggioranza e opposizione, centrodestra e centrosinistra, PD ed ex FLI, siano stati soggetti, consapevoli o no, di una raccapricciante pantomima.


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