SPORT E INCOMPATIBILITA', CRONACA DEL CONSIGLIO
di Rosalba Lasorella
Questa volta i numeri c’erano tutti. Così, superati i problemi tecnici iniziali, il consiglio comunale di Rutigliano si è riunito lo scorso venerdì per discutere i sei punti (più due) all’ordine del giorno, lasciati in sospeso dal 9 settembre. Ad aprire la seduta il Sindaco Roberto Romagno, intenzionato a smentire quelle «notizie false e tendenziose recentemente diffuse dai giornali» in merito all’idoneità della sede del Tribunale di Rutigliano ad accorpare –secondo le ultime disposizioni- le sedi di Monopoli e Putignano.
Il primo cittadino ha assicurato che sono stati effettuati i dovuti lavori di miglioramento ed adeguamento della struttura e che il tribunale continuerà a rappresentare «un fiore all’occhiello della comunità rutiglianese». Al tema si è agganciato il consigliere di minoranza Mimmo Gigante, invitando l’amministrazione a disporre tempestivamente lo spostamento del mercato settimanale, in vista del maggior «flusso degli operatori del diritto» che si concentrerà nella stessa area.
Numerose sono state le osservazioni sollevate in sede di pregiudiziale: dalla chiusura del museo archeologico alla crisi dell’uva da tavola; dall’abbandono dei rifiuti nelle campagne al degrado delle case popolari, dalla fruibilità dei servizi igienici pubblici alla sicurezza delle strade provinciali collegate con la città di Rutigliano. Segnalazioni importanti che hanno anticipato la discussione su questioni altrettanto decisive.
Prima fra tutte la TARES, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi la cui prima rata scade il prossimo 30 settembre. L’intervento dell’Assessore ai Tributi Nicola Mastrocristino non ha definito l’ammontare della tariffa o le fasce d’esenzione per i cittadini di Rutigliano, ma ha segnalato la possibilità di versare gli acconti tramite modello F24 (da molti già ricevuto). Rilevata l’anomalia, i rappresentanti del PD rutiglianese Giuseppe Valenzano e Filippo Masotti hanno contestato l’assenza di un regolamento sulla TARES «che in altri tempi avrebbe permesso di disciplinare le scadenze e le modalità di pagamento». La contestazione si è tradotta presto in astensione e il provvedimento è passato con i soli voti della maggioranza.
LA PISCINA, LE PALESTRE SCOLASTICHE
E IL CONTRIBUTO AGLI IMPIANTI
Dell’imminente bando per l’affidamento in gestione della piscina comunale abbiamo già scritto (qui): il canone stimato dall’Agenzia delle Entrate è pari a 120.000 euro annui per un immobile complessivamente valutato circa 4.000.000 di euro. L’Assessore allo Sport Gianvito Defilippis ha brevemente illustrato gli indirizzi generali della gara in procinto di allestimento, annunciando che la gestione potrebbe essere affidata non più, come fino ad un anno fa, per cinque anni, bensì per dieci. «Ci auguriamo che i bandi vadano a buon fine, che sia il primo o i successivi, ma sicuramente auguriamo a chi prenderà in gestione la nostra piscina comunale di poter offrire alla comunità un servizio degno dell’impianto di quel livello».
Dunque, il timore che alla prima chiamata non risponda nessuno si fa ampiamente largo tra i banchi dei due schieramenti. «Il canone è decisamente troppo esoso per una situazione come quella attuale, in cui siamo alla deriva!» ha subito commentato il consigliere di minoranza Pinuccio Valenzano, aggiungendo che i costi di manutenzione dell’area a carico dello stesso gestore rappresentano un ulteriore elemento a sfavore.
«Più che un imprenditore, qua dovremmo cercare un cireneo: ormai è diventata una croce questa della piscina», diffidente anche il consigliere Pasquale Coletta che, insieme ai suoi colleghi, mette in luce la necessità di rilanciare l’imprenditoria giovanile e di rendere davvero fruibile l’impianto natatorio per il quale, comunque, il Comune continua a versare la sua parte.
La replica giunge dal consigliere di maggioranza Michele Maggiorano: «Non credo che ci vorranno somme esorbitanti per rimettere in moto quella struttura» e ammette poi che «a quella cifra non si presenterà nessuno, ma non abbiamo alternative, dato il fatto che il canone è stato stabilito dall’Agenzia delle Entrate». A supportarlo il consigliere Vincenzo Damato, che accusa l’opposizione di aver sempre «dormito» e di non avere abbastanza fiducia nell’operato di questa amministrazione. La votazione non può essere unanime e il progetto passa unicamente con il consenso della maggioranza.
È sempre l’assessore Defilippis a relazionare sul terzo punto all’ordine del giorno, ovvero il regolamento per la concessione e l’utilizzo delle palestre degli istituti scolastici. Un regolamento -dichiara- attraverso il quale l’amministrazione intende valorizzare le strutture esistenti ed aprirle al territorio tramite una rete di cooperazione. Le palestre a cui si fa riferimento sono quelle della scuola media “A. Manzoni” e delle scuole elementari “A. Moro” e “G. Settanni”.
La proposta non dispiace al giovane consigliere Giuseppe Valenzano (PD) che, tuttavia, propone di rimandarne l’applicazione al prossimo anno, mancando ancora una delibera che stabilisca le tariffe d’utilizzo ed essendo già cominciate le attività agonistiche di molte associazioni. A tal proposito, l’assessore sottolinea che al momento non sono previste tariffe orarie per le associazioni che vorranno usufruire di quegli spazi. Di qui, la discussione è inevitabilmente scivolata sulla carenza di impianti sportivi idonei e sulla sempre rimandata realizzazione di un Palazzetto dello Sport.
Lo scontro tra Pinuccio Valenzano e Oronzo Valentini, entrambi alle prese con la ricostruzione storica di quei pilastri prima messi su e poi affossati, ha reso necessario l’intervento del Sindaco. «L’idea del palazzetto non è stata accantonata» ha detto, invitando i cittadini a consultare un progetto già predisposto e pronto all’Ufficio Tecnico, in attesa delle condizioni che lo rendano «economicamente realizzabile». Con la votazione, l’attenzione si è nuovamente spostata sul regolamento all’ordine del giorno, approvato, ancora una volta, per volontà della sola maggioranza.
Si continua a parlare di impianti sportivi attraverso l’interpellanza presentata dal consigliere in quota “Arcobaleno”. A rispondere, trattandosi di accesso a contributi economici per strutture pubbliche, dovrebbe essere l’Assessore ai Lavori Pubblici Carmine Iaffaldano, ma in sua assenza prende la parola il primo cittadino.
Egli comunica ai presenti che il Comune di Rutigliano ha partecipato al bando per i finanziamenti (18.000.000 euro complessivi per tutta Italia) con due progetti riguardanti «l’ampliamento e la messa in sicurezza delle strutture scolastiche».
Rispetto ai criteri richiesti, infatti, il Comune non avrebbe potuto sperare in una buona posizione in graduatoria qualora avesse scelto -come suggeriva l’interpellante- di fare richiesta per contributi alla piscina. Il consigliere Valenzano si dichiara parzialmente soddisfatto e auspica che i progetti possano comunque rientrare nella graduatoria finale.
LO SVILUPPO DEGLI SPAZI VERDI URBANI
Con una seconda interpellanza, il rappresentante della lista “Arcobaleno” pone il problema dello sviluppo degli spazi verdi urbani e cerca risposte in merito all’attuazione della legge n.10 del 2013. Sull’obbligo di piantare un albero per ogni bambino nato e adottato –in comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti- il Sindaco Romagno ha riferito che «si stanno già individuando le aree da destinare a questo specifico scopo; l’ufficio Verde Pubblico, in collaborazione con l’ufficio Anagrafe, si sta mobilitando in questa direzione». In generale, l’amministrazione registra, da marzo 2011, un notevole incremento degli spazi verdi e un bilancio positivo: «a fronte di 8 alberi e 3 palmizi rimossi, la piantumazione di nuovi 386 alberi e 2261 arbusti». Il Sindaco ha, infine, promesso di intensificare l’impegno per «i problemi ambientali che incidono, come sappiamo tutti, sulla qualità della nostra vita».
L’INCOMPATIBILITÀ DEL CONSIGLIERE BERARDI
Il punto più atteso, quello per cui maggioranza ed opposizione hanno strategicamente giocato il proprio ruolo, quello che da mesi punta i riflettori su una vicenda che, dai muri di casa, è arrivata fin nelle sedi giudiziarie. L’incompatibilità del consigliere di minoranza Vittorio Berardi è stata verificata e votata in assenza dello stesso professore, ma nel rispetto che si deve a una vicenda dai risvolti privati.
Dopo una breve sospensione richiesta dall’opposizione e la lettura del documento con cui si «propone di dare atto della sussistenza della causa di incompatibilità ai sensi dell’art. 63, comma 1, n.4 e n.6 del D. Lgs. n.267/2000», la discussione è entrata nel vivo. Importante l’intervento dell’avvocato Gigante, impegnato quasi in un’arringa difensiva che ha posto l’accento sul diritto di ogni cittadino a partecipare alla vita politica del proprio paese, costituzionalmente riconosciuto come il diritto a difendersi in situazioni di necessità. Sulla base di specifiche considerazioni giuridiche, egli ha, inoltre, invitato i consiglieri a valutare con «serenità» e «disincanto» il caso di Vittorio Berardi e a non approfittare dell’occasione per «eliminare un avversario politico».
«Io credo che oggi noi, affrontando questo provvedimento, siamo chiamati a mettere in atto un principio che molto spesso viene messo in secondo piano: la legalità e il rispetto delle regole» ha dichiarato il consigliere Oronzo Valentini, apprezzando la scelta del professore -suo celebre contestatore- di non presentarsi in aula in modo da lasciare “libero” il dibattito. Pur riconoscendo la legittimità della decisione di Berardi di difendersi in tribunale, Valentini condivide l’atto con cui il funzionario comunale dichiara il leader dell’opposizione incompatibile.
A chiudere il giro di interventi, prima delle dichiarazioni di voto e dopo la solidarietà espressa da parte di tutti gli esponenti della minoranza, è stato il sindaco Roberto Romagno, che non ha nascosto «un certo imbarazzo e una certa difficoltà» nel discutere della questione e di una persona «che tutto sommato ha dato molto di suo alla vita politica di questo paese e che si esprime per questa comunità». Anche il primo cittadino ha parlato di «rispetto di norme e regolamenti», di decisioni che non sono frutto di un «accanimento politico», di situazioni «che volentieri avrei evitato, perché non mi rallegrano e non mi fanno felice», della speranza di «rivedere presto il consigliere Berardi in quest’aula».
Intanto, al momento di votare il punto più politicamente significativo la minoranza esce dall'aula come chiaro segnale di contrarietà al provvedimento. La maggioranza, dunque, dichiara incompatibile il professore che, della notifica dell’atto, ha 10 giorni di tempo per presentare controdeduzioni o risolvere gli elementi dell’incompatibilità. Il segretario Floriana Gallucci, d’altra parte, viene invitato a valutare con attenzione un dossier riguardante l’incompatibilità di tre consiglieri di maggioranza, dossier che l’avvocato Gigante consegna seduta stante e fa mettere a verbale.
ACCORDO SAC E CABINA ENEL
All’unanimità -con la maggioranza sempre al completo e la minoranza ridotta ai soli tre consiglieri rientrati dopo il voto precedente- viene approvato lo schema dell’accordo di programma tra i Comuni di Conversano, Mola di Bari, Polignano a Mare e Rutigliano per la regolamentazione del SAC, sistema che dovrebbe legare gli enti interessati in un importante circuito turistico.
La seduta si è conclusa con il punto relativo all’alienazione in favore dell’ENEL di una cabina elettrica, sita in contrada Masseria della Madonna, nella zona industriale di Via Adelfia. Punto per il quale la minoranza si è astenuta lasciando alla maggioranza il compito di approvare; un compito al quale, questa volta, non si può certo dire che si sia sottratta.