TARI 2020 diminuzioni ma anche aumenti e della "tariffa puntuale" neanche l'ombra
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- Pubblicato Giovedì, 08 Ottobre 2020 01:36
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Prima di entrare nel merito della TARI 2020 approvata in consiglio comunale il 30 settembre scorso, un accenno alla tariffa puntuale che ancora non esiste a Rutigliano dopo sedici mesi di amministrazione Valenzano. L’attuale sindaco può dire, a sua giustificazione, che sedici mesi sono pochi per un provvedimento così importante e rivoluzionario sul piano del metodo di pagamento del costo della gestione comunale dei rifiuti solidi urbani. A maggior ragione lo può dire se paragonati ai dieci anni delle due amministrazioni Romagno, le quali si sono limitate ad applicare la ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche, a favore delle prime, e qualche euro -a volte centesimi- di sconto complessivo sulla bolletta TARI. In passato, dunque, non si è andati oltre il risparmio di qualche spicciolo. Quest’anno il risparmio è di qualche euro e non per tutti, anzi, per 792 utenze domestiche la bolletta 2020 aumenta. Nulla a confronto delle potenzialità di risparmio della tariffa puntuale.
Premiare chi conferisce allo smaltimento meno indifferenziato, e anche meno organico, non solo è giusto, è sacrosanto e civile.
Il costo dello smaltimento in discarica dell’indifferenziato, e della valorizzazione in compost dell’organico, ammonta -complessivamente Iva inclusa- a 631.000 euro, il 21,3% dell’imponibile TARI 2020 che è di 2.964.000 euro. Oltre un quinto del costo della TARI, dunque, è rappresentato dallo smaltimento dell’indifferenziato e dell’organico.
Tariffa puntuale,
come funziona e le risorse
Alcune cifre, dal carattere indicativo, per meglio capire il potenziale meccanismo delle premialità alla base della tariffa puntuale.
Alle tariffe -con Iva- indicate nel PEF approvato il 30 settembre scorso, un kg di indifferenziato smaltito in discarica viene a costare, al comune, 14 centesimi; un kg di organico, smaltito all’impianto di compostaggio, 13 centesimi. Un nucleo familiare di tre persone produce mediamente 1233 kg di rifiuto all’anno, dei quali il 20,7% (255 kg) è indifferenziato, il 41,8% (516 kg) è organico. Un nucleo familiare di tre componenti, dunque, incide per 102 euro sul costo dello smaltimento di indifferenziato e organico. Sono quei 102 euro la base economica della premialità su cui agisce la tariffa puntuale, soldi che oggi il comune porta in discarica e all’impianto di compostaggio.
Nel caso il nucleo familiare in questione dovesse produrre 155 kg di indifferenziato, anziché 255, come premialità la tariffa puntuale gli farebbe risparmiare 14 euro; nel caso, ancora, lo stesso nucleo familiare produca il 30% in meno di organico, perché pratica un po’ di compostaggio domestico e cerca di fare avanzare meno scarti da cucina, risparmierebbe altri 20 euro. In questo caso, quel nucleo familiare, con la tariffa puntale, risparmierebbe complessivamente 34 euro sulla bolletta TARI. Un risparmio che aumenta tanto più quanto meno indifferenziato e organico si produce fino a un massimo, teorico, di 102 euro.
Ritengo che una riduzione del 30% di organico e indifferenziato sia decisamente alla portata di un qualsiasi nucleo familiare, il che significa un risparmio in bolletta TARI di 30 euro. A queste condizione, e con la tariffa puntuale, un nucleo familiare di tre persona nel 2020 avrebbe pagato una bolletta TARI di 203,84 euro anziché 233,84 euro*.
Un siffatto sistema tariffario, dunque, innescherebbe -nelle famiglie- un positivo circolo virtuoso in termini di riduzione dei rifiuti e di più efficiente differenziazione, perché la diminuzione della TARI dipenderebbe dalla gestione domestica dei rifiuti, quindi, direttamente dai comportamenti di tutti i componenti di un nucleo familiare.
Tariffe TARI
2020
2019
Le nuove tariffe approvate si scostano di poco rispetto a quelle dell’anno scorso. La loro rimodulazione ha prodotto un risparmio medio in bolletta del 2% spalmato solo su quattro nuclei familiari/componenti, perché -su 100 mq- il nucleo 3 componenti risparmia l’irrisoria cifra di 0,68 euro (lo 0,29%), cioè nulla; il nucleo 5 componenti, invece, si vede aumentare la bolletta di 4,17 euro (1,29%). Il risparmio maggiore -si fa per dire- lo ottiene il nucleo familiare 1 componente: 7,09 euro (5,33%).
Di seguito la tabella/confronto 2020-2019 dell'importo TARI, calcolato sulla base delle nuove tariffe e su 100 mq, importo che i contribuenti pagheranno in un'unica soluzione o diviso in tre rate da pagare entro il 30 novembre 2020, il 31 gennaio e 31 marzo 2021.
Non si capisce per quale motivo abbiano aumentato le tariffe al nucleo 5 componenti e diminuito al 6 e più componenti, avrebbe dovuto essere il contrario dal momento che il 6 componenti produce più rifiuti del 5. Il motivo, forse, sta nel numero delle utenze: 792 il quinto nucleo familiare, 148 il sesto (dati 2014).
Come si vede dalla tabella, in due casi decisamente non si tratta di risparmi avvertibili, in un caso c’è addirittura un aumento, negli altri tre casi la riduzione è di qualche euro. Di diverso avviso è Giuseppe Valenzano, sindaco di Rutigliano, contattato ieri sera. «Ci tengo a precisare -ha detto- che senza l'approvazione del PEF e delle tariffe la riduzione sui nuclei familiari colpiti dall'emergenza Covid non sarebbe stata possibile e avremmo dovuto calcolare le tariffe sul PEF dello scorso anno e quindi su 2.964.000 euro anziché su 2.918.000. Siamo il primo comune ad averlo fatto in Puglia e considerata la complessità del nuovo metodo, corrispondenza e incontri sono iniziati a fine agosto».
C’è da dire che la riduzione sulle utenze domestiche è dovuta prevalentemente alla detrazione di 45.998 euro applicata sull’imponibile TARI di 2.964.000 euro, detrazione originata dalle somme versate al comune dal MIUR (€ 16.985) e dall’AGER (€ 29.012), grazie alle quali l’imponibile TARI si è ridotto, come ha detto il sindaco, a 2.918.000 euro. E’ sull’imponibile ridotto che sono state elaborate le tariffe 2020.
Lo sconto “lockdown”
La vera novità della TARI 2020 è lo sconto del 25% -per la sola annualità corrente- nella bolletta delle attività commerciali che hanno subìto la chiusura durante tutto il lockdown della prima fase dell’epidemia. Non a tutte le attività, però, lo sconto è automatico; su alcune avverrà “previa verifica dell’effettivo periodo di chiusura dell’attività”, si legge nella delibera di approvazione della TARI.
Ecco alcune delle attività commerciali interessate allo sconto automatico: abbigliamento, libreria, cartoleria, calzature, parrucchiere, barbiere, estetista. Le attività, invece, che avranno lo sconto previa verifica: uffici, scuole, agenzie, luoghi di culto, attività artigianali (falegname, idraulico, elettricista, fabbro), negozi altri beni durevoli, attività industriali con capannoni di produzione e artigianali di produzione di beni specifici, ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, pub, hamburgherie, bar, caffè, pasticcerie, fiori e piante.
Lo sconto del 25% non è una iniziativa dell’amministrazione comunale, lo ha deliberato il 5 maggio scorso l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, istituita con la legge 481/1995.
Chi pagherà gli sconti del 25%? Queste agevolazione, si legge nella delibera di approvazione della TARI, “di fatto vengono poste a carico delle altre Utenze TARI Non Domestiche”, quelle che durante il lockdown sono rimaste aperte. Ma non è così, l’amministrazione ha fatto un’altra scelta. Finanzierà la riduzione del 25% “con fondi a carico del bilancio” comunale, si legge ancora nella delibera prima citata. Questo sconto, dunque, sarà pagato da tutti i contribuenti.
Nonostante la copertura dello sconto con soldi del bilancio comunale, gli aumenti di tariffa a metro quadro sulle altre utenze non domestiche ci sono comunque stati, e anche di un certo peso, come si evince dalla tabella delle tariffe 2020 confrontata con quella del 2019:
- supermercati e generi alimentari + 0,97 euro (da € 11,59 a 12,56)
- ipermercati di generi misti +3,49 euro (da € 10,70 a 14,19)
- discoteche e sala giochi +6,2 euro (da € 12,38 a 18,58).
Per il resto delle utenze non domestiche le tariffe sono sostanzialmente rimaste invariate rispetto all’anno scorso. «Se avessimo ribaltato sulle altre utenze anche le riduzioni previste da ARERA sulle utenze chiuse nel lockdown, gli aumenti sarebbero stati assai più alti» ci ha detto ancora il sindaco. «L'aumento su quelle categorie che non hanno subito gli effetti negativi del lockdown di cui parli -ha aggiunto Giuseppe Valenzano- è determinato dalla riduzione rispetto all'anno 2019 di circa il 2% del carico tributario attribuito a tutte le utenze domestiche che consentirà a circa l'83% delle famiglie di ottenere una riduzione della tassa».
E’ vero, una riduzione del 2% sulle domestiche c’è stata, ma questo 2% è medio, non assoluto. Dall’analisi degli importi TARI -per fascia di nucleo familiare- abbiamo visto che si tratta di una riduzione alquanto modesta e su alcuni nuclei familiari irrisoria, quasi nulla.
La TARI con la gestione
unitaria ARO, una catastrofe
C’è da dire un’ultima cosa.
A Rutigliano la TARI calcolata sulla base del PEF dell’attuale appaltatore, la ditta Gassi-Esposito, è sempre stata contenuta, inferiore, rispetto a quella degli altri comuni con gestione dei rifiuti basata sulla differenziata porta a porta. L’appalto alla Gassi-Esposito scade il 30 ottobre 2020, cioè tra qualche settimana.
Di sicuro l’amministrazione starà preparando la proroga di sei mesi -alle stesse condizioni contrattuali- del servizio di raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana, dopo i quali, se nel frattempo non è intervenuta la gestione unitaria in ambito ARO BA7, sarà necessario bandire una gara d’appalto “ponte”. In questo caso la TARI dell’immediato futuro aumenterà rispetto all’attuale? E di quanto aumenterà? Ma la domanda più importante è: per gli stessi servizi è necessario che aumenti? No non è necessario, gli aumenti possono solo essere in relazione all'andamento dei prezzi su base ISTAT.
L’unica cosa certa è che, con la gestione unitaria ARO dei rifiuti, la TARI, per il comune di Rutigliano soltanto aumenterà di centinaia di migliaia di euro. E’ molto probabile che i cittadini di Rutigliano si ritrovino a dover pagare, a causa della gestione unitaria, una TARI di oltre 3,6 milioni di euro; una catastrofe che viene fuori dai numeri.
Il calcolo che qui propongo sarà pure empirico, ma è abbastanza verosimile. L’imponibile tari 2020 è, come riferito sopra, di 2.964.000 euro di cui 1.721.000 euro è il costo dell’attuale canone corrisposto al gestore della raccolta dei rifiuti. L’ultimo aggiornamento del Piano industriale dell’ARO BA7, quello di novembre 2019, riferisce un costo annuale dello stesso appalto a Rutigliano di 2.404.926 euro. Sostituendo, nell’imponibile TARI 2020, il canone della ditta Gassi-Esposito con quello della gestione unitaria ARO, il risultato è un imponibile TARI di 3.647.000 euro. Altro che diminuzione, se non si corre ai ripari, l’aumento delle bollette TARI sarà catastrofico, appunto, e toccherà all’attuale amministrazione comunale imporlo ai cittadini di Rutigliano.
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*I calcoli qui proposti si basano sulle quantità dei rifiuti e le cifre in euro che sono nell’ “Allegato B Relazione di Accompagnamento” al PEF approvato in consiglio comunale il 30 settembre scorso (qui). La produzione dei rifiuti presa a riferimento, come i dati dello stesso “Allogato B”, si riferiscono all’anno 2018.