Consiglio comunale, la maggioranza senza numeri all’appello si dilegua
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- Pubblicato Lunedì, 29 Aprile 2019 19:14
- Scritto da La redazione
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Siamo alle ultime battute della consiliatura e lo spettacolo offerto dalla maggioranza e dall’amministrazione non è proprio edificante. Oggi c’era la prima convocazione di un consiglio comunale importante, quello sul bilancio di previsione 2019-2021. Convocato alla 16:30, l’appello si è tenuto alle 17:15. Il presidente Michele Maggiorano ha chiamato uno ad uno i consiglieri di maggioranza e nessuno ha risposto all’appello, tutti assenti. In aula solo due consiglieri di opposizione, Minguccio Altieri e Diego Difino, quindi due presenti su diciassette.
Prima dell’appello, però, in sala consiliare c’erano sette consiglieri di maggioranza, Donatella Lamparelli, Vanni Pavone, Rosa Romito, Stephi Simone, Nico Saffi, Tonino Troiani e lo stesso presidente Michele Maggiorano. Della maggioranza mancavano Michele Martire, Roberto Romagno, Dominga Lepore e Vincenzo Damato. Dunque, sette consiglieri di maggioranza e due di opposizione. Con nove consiglieri il numero legale c’era, ma la maggioranza, con sette consiglieri presenti, non avrebbe potuto approvare il bilancio di previsione.
Al presidente la situazione non è piaciuta affatto e, prima di procedere con l’appello, ha ordinato, agli altri sei consiglieri della sua maggioranza, di uscire dall’aula. I sei consiglieri, ubbidienti e mansueti, sono usciti così come ordinato. L’appello, a quel punto, non ha potuto che constatare la mancanza del numero legale, quindi l’impossibilità di tenere il consiglio comunale. Lo stesso consiglio, con lo stesso ordine del giorno, si terrà in seconda convocazione, alle 16:30, giovedì 2 maggio prossimo.
Tra tre giorni è prevedibile che tutti i consiglieri di maggioranza siano “precettati”, perché, finire il mandato con la bocciatura del bilancio di previsione, o con l’impossibilità di approvarlo, sarebbe un’onta politica e amministrativa mai più riparabile. Uno spettacolo già oggi inguardabile, figuriamoci nel caso la Romagno2 non riesca a farsi approvare l’ultimo bilancio di previsione della sua era. Altre occasioni potrebbero non essercene più, in futuro.