Illuminazione, l’ass. Giuseppe Poli: «La risoluzione adottata è quella della privatizzazione»
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- Pubblicato Giovedì, 18 Aprile 2019 18:07
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Sappiamo che l’amministrazione comunale non vede l’ora che l’ufficio tecnico faccia partire la gara d’appalto per scegliere il privato che gestirà la pubblica illuminazione previo investimento di 1,8 milioni di euro in efficientamento energetico. Chi si aggiudicherà la gara, sostituirà le luci attuali con quelle a LED, ammodernerà l’impianto e i quadri elettrici e provvederà alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
In cambio, dal comune, la ditta avrà un canone fisso ai costi attuali sia di consumo elettrico, che di manutenzione ordinaria e straordinaria. Un canone di 463mila euro -oltre Iva- che aumenterà, dall’anno successivo alla presa in consegna dell’impianto, così come aumenteranno i costi dell’energia elettrica e del materiale di consumo. In cambio di 1,8 milioni di investimento, la ditta imbarcherà in toto tutto il risparmio della bolletta Enel (che, con i LED, può arrivare fino al 90%), tutto il risparmio della minore manutenzione ordinaria dovuto all’ammodernamento dell’impianto e tutti i contributi che potrebbero arrivare dalla regione, dall’Europa e dal governo, come premialità per la realizzazione dell’efficientamento energetico. In sostanza il comune pagherà per vent’anni un canone annuale fissato sui costui attuali, il gestore privato, per vent’anni guadagnerà tutti i risparmi e i benefici dell’efficientamento energetico.
C’è da dire, ancora, che sul bilancio comunale graveranno tutti i costi dello sviluppo ulteriore delle rete pubblica dell’illuminazione, perché questi costi -dovuti allo sviluppo urbanistico della città- non sono compresi nel canone che il privato annualmente percepirà. Questo, dunque, è quello che è stato approvato il 6 marzo scorso in consiglio comunale dalla sola maggioranza, l’opposizione ha votato contro.
Su un provvedimento così importante, a parlare, in consiglio, sostenendone la bontà, è stato solo il sindaco. La maggioranza ha taciuto, così come ha taciuto anche l’assessore alle politiche energetiche Giuseppe Rocco Poli. Ho ritenuto fosse interessante per i lettori di Rutiglianoonline conoscere la posizione dell’assessore al ramo su un provvedimento strategico che vincolerà per vent’anni, e forse più, la gestione di un servizio di pubblica utilità come l’illuminazione della città.
Appresso l'intervista fatta ieri mattina.
Assessore Poli, cosa ne pensa dello studio di fattibilità sull’efficientamento energetico che sostanzialmente privatizza la gestione dell’illuminazione pubblica?
«Considera che questa delibera è stata presa come lavori pubblici, però sull’efficientamento energetico non si può non essere d’accordo, ovviamente, là dove c’erano costi di gestione, di manutenzione straordinaria, eccessivi. C’è da mettere a norma l’intero impianto, c’è da rinnovarlo completamente, soprattutto renderlo più moderno, con nuovi accorgimenti di carattere tecnico. Questa capacità di spesa, al momento, il comune non è in grado di affrontarla, non ce l’ha. Quindi, la risoluzione adottata, che si adotterà, è quella della privatizzazione; un bando aperto a tutte le ditte che vogliono partecipare facendo anche offerte migliorative. Questo è stato inserito anche nel programma, anche nei programmi elettorali precedenti, mi pare, da quello che mi consta, ci fosse questo principio dell’efficientamento energetico e si è inteso seguire questa linea coerentemente col programma. Proprio per abbattere i costi e soprattutto avere l’impianto completamente rinnovato in tutto e per tutto, non soltanto le lampadine, ma proprio l’intero impianto».
Va bene, sull’efficientamento siamo tutti d’accordo, ma ci sono modalità e modalità. Ci sono comuni anche vicini a noi che hanno fatto la convenzione con Consip, una convenzione novennale.
«Qua si è inteso, invece, farla ventennale proprio per avere un piano molto più a lungo raggio da questo punto di vista. Poi si discute, appunto, di nove anni, commentato da diverse persone, proposto anche in consiglio comunale. C’è chi l’ha proposto, appunto, sui vent’anni proprio per avere anche una maggiore incisività sulla manutenzione ordinaria che deve essere espletata volta per volta. Dobbiamo avere anche degli uffici a ranghi completi per riuscire a gestire tutto; la privatizzazione dà una risoluzione da questo punto di vista. La diatriba sorta in consiglio comunale in parte era proprio sulla durata stessa. Noi si è fatto questa scelta, sui vent’anni. Questo ha suscitato protesta anche in sede di commissione lavori pubblici proprio perché i vent’anni spaventano qualcuno. Però per vent’anni noi abbiamo la possibilità, a parità di spesa, di riuscire ad avere un impianto efficiente e si garantisce anche la sicurezza delle persone. Vent’anni spaventano le persone, in generale; potrebbero essere anche i nove anni a spaventare. Il fine è quello di avere il miglior servizio per tutti quanti noi, ovviamente».
Ma non è detto che questo…
«Non è una regola matematica…».
Non è detto che questo possa avvenire solo con quelle modalità di gestione.
«Ma anche con i nove anni».
Però, assessore, io non so se voi vi siete fatti un po’ di conti. Sulla base dei numeri che sono nello studio di fattibilità che è stato approvato, succederà che Rutigliano pagherà le attuali spese, cioè quella manutenzione straordinaria che lei dice essere dispendiosa, la manutenzione ordinaria e la bolletta Enel che oggi il nostro comune sopporta (463.000 euro più Iva) e che continuerà a pagare per vent’anni. Tutto quello che si ricaverà dall’abbattimento dei costi energetici e della manutenzione, se lo imbarcherà totalmente l’impresa privata. Non è meglio che questi risparmi li introiti il comune?
«Il comune non è in grado di efficientare tutto quanto l’impianto, rinnovarlo completamente; questo è in grado di farlo la ditta privata proprio perché ha un determinato costo. Quindi la ditta privata ha le forze per sostenerlo immediatamente, mettere in sicurezza non soltanto l’impianto, ma mettere in sicurezza la cittadinanza. Ovviamente su questo, sulle scelte c’è stato parecchio dibattito e su questo bisognerà essere molto vigili, cioè controllare che tutto venga fatto in maniera corretta e regolare, ma anche nel corso degli anni. Quindi la ditta adesso è in grado di sostenere, una qualsiasi ditta, quella che si aggiudicherà il bando, sarà in grado di sostenere, molto probabilmente, su questo vigileranno gli uffici, il costo, il rinnovamento dell’intero impianto efficientandolo tutto, oltre a fare ulteriori offerte migliorative. Su questo il comune non è in grado, allo stato attuale di affrontare la stessa opera».
Ci sono sei milioni di avanzo di amministrazione, assessore.
«Con i quali noi stiamo realizzando altre opere a beneficio della collettività».
Ho capito, ma si tratta di 1,8 milioni di euro che non è detto si debbano impegnare tutti in una volta.
«Gianni queste sono scelte… Io so benissimo che tu sei interessato molto alla tua domanda perché hai un tuo ragionamento che ha una successione logica; idem per quanto riguarda questa scelta che si è compiuta in maggioranza all’interno del consiglio comunale».
Quindi, l’assessore alle politiche energetiche, sostanzialmente, è favorevole alla privatizzazione dell’illuminazione pubblica. Questo mi pare di capire dalle tue parole.
«Questo lo so che lo scriverai perché è il tuo pensiero. L’assessore alle politiche energetiche è concorde con l’efficientamento energetico, semplicemente questo. Si è cercato di farlo nel migliore dei modi, ritenendo che questo sia il migliore dei modi a beneficio della collettività. Adesso so che scriverai altro».
No, assessore, non scriverò altro; riporterò le tue parole, testuali.
«Gianni, è successo altre volte che tu abbia fatto una domanda, hai avuto una risposta e abbia scritto altro».
Io userò le tue parole, che sono chiare: l’efficientamento energetico per l’assessore alle politiche energetiche equivale, sostanzialmente, a quello che è stato approvato. Questo è, né più, né meno.
«Buona giornata».
Ok, ciao.