Monsignor Gregorio Falconieri, l’altare e la poesia
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- Pubblicato Martedì, 26 Settembre 2017 13:11
- Scritto da Teresa Gallone
Il Mudias presenta la prima
conferenza de “I Colori dei Vescovi”
di Teresa Gallone
Nuove sfumature si aggiungono alle già molteplici presenti nelle sale di Palazzo Settanni. Ad ampliare lo spettro cromatico, fra affreschi, tessuti e manufatti, sono i “Colori dei Vescovi”, protagonisti dell’esposizione allestita presso la chiesa di Santa Chiara in Conversano e del ciclo di approfondimenti collegato.
Sfumature di colori di paramenti sacri e sfaccettature di personalità eminenti si intrecciano nella prima conferenza, tenutasi il 22 settembre scorso. Alla disamina dell’esperta di tessuti antichi Monica Cannillo si accompagna la relazione di Padre Gennaro Galluccio su Monsignor Gregorio Falconieri, vescovo di Conversano dal 1935 al 1964.
Dotato di personalità poliedrica, cultore di disparate discipline, fermo nella tradizione e aperto al futuro, Monsignor Falconieri è tuttora fonte di ispirazione per la comunità ecclesiastica e laica.
Padre Galluccio apre la sua relazione dichiarando «affetto e stima filiale» per il vescovo che lo ha ordinato sacerdote, parla di un uomo che difficilmente può essere descritto in poche parole.
Gregorio Falconieri nasce a Nardò nel 1885, cresce ligio al dovere e al sacrificio, si appassiona alla lettura durante gli studi ginnasiali e liceali. Verrà ordinato sacerdote nel 1905 e sarà nominato nel 1908 vice rettore del Seminario. La laurea in Lettere, conseguita presso l’Università di Padova nel 1915, gli permetterà di realizzare quella che definì «la vocazione che il Signore mi chiede di seguire», l’insegnamento. I discepoli del Monastero di Cava dei Tirreni faranno fatica a lasciarlo andare, richiamato dal dovere episcopale nel 1935.
L’esperienza alla Badia di Cava dei Tirreni e l’episcopato a Conversano segneranno il percorso di Gregorio Falconieri. Fortemente sostenuto dal polo culturale benedettino campano pugliese, Monsignor Falconieri potrà dedicarsi agli studi agiografici e di storia locale. Noto è il suo commento all’Historiarum Cupersanensium di Tarsia e il suo approfondimento su Simplicio, primo vescovo di Conversano.
Seguiranno ulteriori studi su Flaviano e sui miracoli di Santa Rita da Cascia a beneficio dei conversanesi. Padre Galluccio tiene a sottolineare l’ampiezza degli interessi di Gregorio Falconieri, grande cultore delle lingue classiche, estimatore di Virgilio e collaboratore nella redazione di dizionari in uso nelle scuole. Indimenticata la sua tesi di laurea dedicata a Commodiano, poeta latino cristiano del III d.C. di cui viene per la prima volta accertato luogo e data di nascita.
Fiero del suo legame con l’ordine benedettino, Monsignor Falconieri si dichiarerà felice di avere nella sua diocesi l’Abbazia di Santa Madonna della Scala, ci cui vivrà ogni momento, dalla benedizione del primo zampillo di acqua proveniente dall’Acquedotto Pugliese nel 1955 al personale e costante intervento nella formazione dei novizi.
Notizie dei rapporti del vescovo di Conversano con l’abbazia benedettina possono essere desunte dal suo personale epistolario contenente un centinaio di missive indirizzate all’abate Giovanni Ceci.
Padre Galluccio illustra con particolare attenzione il contenuto delle epistole, evidenziandone sia il valore letterario sia quello umano. Emergono infatti molti lati della personalità di Gregorio Falconieri, fra cui lo spiccato senso dell’umorismo e la grande cortesia nei rapporti con la comunità.
Conclude la conferenza la dottoressa Monica Cannillo con un’esaustiva disamina dei vari paramenti sacri presenti nell’esposizione conversanese. Al centro della relazione il sapiente uso dei tessuti e il variegato uso dei colori, tutti con un significato specifico.
Di particolare pregio gli stemmi vescovili intessuti sui cui spicca il galero, tipico cappello prelatizio, ornato di nappe il cui numero indica il posto occupato nella gerarchia ecclesiastica. Uno stemma che presenta un galero filato in verde e oro e con sei nappe per parte appartiene senza dubbio a un vescovo. Il galero cucito in rosso e con quindici nappe per parte si trova sui paramenti dei cardinali.
Prende in ultimo la parola Don Pasquale Pirulli per ricordare il secondo appuntamento di approfondimento dedicato al vescovo Antonio Dalena e previsto per il 19 ottobre prossimo presso il Museo Diocesano di Monopoli.