Interessante serata con Edoardo Albinati, Premio Strega 2016
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- Pubblicato Lunedì, 03 Luglio 2017 18:04
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Attività culturali delle più interessanti a Rutigliano sono le presentazioni di libri e relativi autori. Attività presenti tutto l’anno grazie ad associazioni culturali che promuovono la lettura, anche creativa, al Presidio del Libro, e che si intensificano in estate con “Libri sotto la Torre”, rassegna organizzata dal locale assessorato alla Cultura e al Turismo.
La prima serata ai piedi della millenaria Torre normanna ha visto la presentazione del libro di Edoardo Albinati, “Un adulterio” (Rizzoli). Nel Cortile del Castello, martedì 27 giugno scorso, con l’autore ha dialogato Donatella Azzone, giornalista e conduttrice del TgNorba. C’era anche l’ass. Gianvito Altieri che ha presentato la serata.
Si è parlato del libro, di una donna e un uomo sposati che si ritrovano su un’isola per due giorni coinvolti in una travolgente, clandestina e passionale storia extraconiugale. L'autore ha interloquito con la conduttrice per circa un paio d’ore arricchendo e spiegando il racconto dal suo punto di vista.
Edoardo Albinati è nato a Roma nel 1956 e dal 1994 insegna lettere nel carcere di Rebibbia. Dal 1989 al 2017 ha pubblicato diversi libri, l’anno scorso ha vinto il Premio Strega 2016 con il romanzo “La scuola cattolica”. Sotto la Torre, quella sera, c’eravamo anche noi; ne abbiamo approfittato per una piccola intervista.
Professore, ha detto che “Un adulterio” non è un romanzo perché ha solo centoventi pagine. Se non è un romanzo, cos’è?
«E’ una novella. Penso -non sono sicuro- che il termine classico sia novella, un racconto lungo. Non è un romanzo perché, appunto, il suo sviluppo è molto compresso, i personaggi sono soltanto due. Però, c’è quell’interezza che è tipica di libri... cioè vorrebbe essere come libri tipo “La morte a Venezia” di Thomas Mann. Che cos’è quello, è un romanzo? Un racconto? E’ una novella, cioè quelle cento e poco più pagine che servono a raccontare una storia. Il romanzo è molte storie».
Ci dica in due battute cosa i lettori devono sapere perché siano stimolati a comprare il suo libro.
«Non devono sapere niente, devono avere voglia di fare questo piccolo, breve, viaggio insieme a questi due amanti come se fossero nell’aliscafo insieme a loro; se hanno voglia di spiarli mentre fuggono verso quest’isola».
Durante l'intervista-confronto tra lei e la moderatrice mi è venuta questa riflessione. Io sono un giornalista, scrivo e, noi giornalisti, quando scriviamo l’input ci viene dalla realtà, raccontiamo il mondo e tutto il materiale che serve per la scrittura è lì. Al limite possiamo offrire un punto di vista, una chiave di lettura. Ma, uno scrittore come fa… A un certo punto si alza al mattino con un’idea, una genialata, o è un qualcosa di più razionale, preparato? E quando, poi, lo scrittore batte le prime dieci pagine e la storia comincia a dipanarsi, è il racconto che conduce il gioco o la scrittura rimane comunque un esercizio tecnico, mentale, razionale.
«Sicuramente la storia. Se prende l’autore... perché è la storia stessa che, come si spera affascinerà i lettori, affascina chi la sta scrivendo che non ne sa, poi, per filo e per segno tutto. Non che se la inventi strada facendo, però la scopre strada facendo. Non è che uno si sveglia la mattina con una idea geniale, questa idea cova… Però, finché non si comincia a mettere le parole una appresso all’altra resta un’idea, magari un’ottima idea, ma finché non diventa racconto non è niente. Di ottime idee ce ne sono a bizzeffe, solo una poi prenderà forma; però quando la prende questa forma la prende un po’ da sé e un autore deve essere bravo e umile abbastanza da lasciarla camminare, lasciarla correre da sola».
Un romanzo, “La scuola cattolica”, che le ha guadagnato il Premio Strega 2016, una novella… cos’altro ha in cantiere?
«Adesso, se Dio vuole, di scrivere ancora qualche cosa di relativamente breve. Un’altra novella, un racconto? Non è ancora maturata abbastanza per poter capire che cosa verrà fuori da questa idea che, comunque, vorrei provare a realizzare questa estate, cioè nel mese di agosto o quando tutto tace».