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Maestro Michele Marvulli, “La storia vivente del pianoforte in Puglia”

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20 luglio 2024: il 95° compleanno del Maestro Michele Marvulli, una lunghissima carriera tra musica, successi e prestigiosi riconoscimenti
 
di Tino Sorino

Nato il 20 luglio 1929 ad Altamura, definito nel 2019 dal direttore del conservatorio “Nino Rota” di Monopoli Roberto De Leonardis: “La storia vivente del pianoforte in Puglia”, pianista, direttore d’orchestra e interprete preferito da Rota per le sue composizioni classiche, Marvulli è stato, nella sua lunga carriera, il Maestro di molti musicisti pugliesi e di tanti altri sparsi in Italia e in Europa.

Fondatore della Scuola pianistica barese che annovera tra i suoi eccellenti musicisti nomi del calibro di Emanuele Arciuli, Benedetto Lupo e Beatrice Rana, discepolo, braccio destro per anni di Rota e suo consulente privilegiato, Marvulli festeggerà i suoi 95 anni a casa sua, a Pescara, dove vive ormai da anni, circondato dall’affetto dei suoi figli e di alcuni amici che verranno a trovarlo da fuori.maestro-marvulli-1

L’anno scorso è stato festeggiato per i suoi 94 anni al “Piccinni”, dove si è formato sotto la guida di Rota, tra gli ultra centenari pini e i tufi del muro di cinta di villa Buccero - Lindemann, sede del conservatorio barese, tanto caro al grande musicista milanese.

Ma l’inarrestabile Marvulli non si ferma mai: nonostante qualche recentissimo problema di salute, superato“fortunatamente bene”, il “Maestro dei Maestri” sta lavorando ad un pezzo, un brano per violino e orchestra, commissionato dalla nuova orchestra ICO di Potenza, dove il prossimo anno dovrebbe suonare anche il figlio Nicola, trentenne, eccezionale violinista.

E non finisce qui: l’11 agosto 2024, il pianista altamurano sarà a Martina Franca, presso la Biblioteca comunale, durante il Festival della Valle d’Itria, per presentare quella stessa “lectio magistralis” su “Beethoven … questo sconosciuto”, tenuta al conservatorio romano “Santa Cecilia” il 23 novembre scorso.
Il Maestro Marvulli, un uomo tenace, una roccia, così si autodefinisce: “un musicista, figlio di genitori dilettanti innamorati della musica. Mio padre aveva imparato a suonare il violino da solo; mia madre, come tutte le femminucce di allora, che venivano “ritirate” dalla scuola pubblica, dopo le prime tre classi elementari, studiò privatamente il pianoforte. Fin dalla vita intrauterina, ho quindi conosciuto la musica: la prima cosa che ho conosciuto al mondo è stata la musica, quella che  commuove, che fa ridere. Ma più che il pianoforte che pure mi ha dato da vivere, io amo la musica”.   

E la musica lo ha ampiamente ricompensato, conferendogli tanti premi e riconoscimenti, tra cui il titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana”, ricevuto dal presidente Pertini e, uno per tutti, il premio “Massimo Mila”, a cui Marvulli tiene di più: “quello che mi è stato assegnato a mia insaputa nel 1991, ricorda,  per l’alto magistero didattico e l’impegno di una vita, conferito da una commissione presieduta da Goffredo Petrassi e formata da Abbado, Accardo, Giulini, Gavazzeni, Pollini e Muti, insieme ai critici musicali delle maggiori testate giornalistiche italiane”.

 

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