Quando Nino Rota veniva a Rutigliano, oggi presentazione del libro di Tino Sorino
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- Pubblicato Venerdì, 16 Luglio 2021 09:41
- Scritto da La Redazione
Quando Nino Rota veniva a Rutigliano per ascoltare la banda e trarre, così, ispirazione per alcune sue celebri marcette. Di questo e di tanto altro si parla nel libro di Tino Sorino “In Seicento o a spasso con Nino Rota. Ricordi e documenti dagli archivi dei suoi amici” (NeP Edizioni srls, dicembre 2020, pagg. 408) che sarà presentato per la prima volta a Rutigliano venerdì 16 luglio 2021, alle 19.30 nel cortile del castello, con il patrocino del locale Comune.
Interverranno con l’autore, il Sindaco dott. Giuseppe Valenzano, il relatore prof. Nicola Valenzano, già preside della Scuola Media di Rutigliano e la giovane pianista Miriana Marinelli che farà sognare il pubblico con l’esecuzione di celebri colonne sonore del grande compositore. Un tempo, a Rutigliano, tra gli appassionati del genere bandistico, c’era proprio un nome d’eccezione, Nino Rota che, quando era direttore del Conservatorio “Piccinni” di Bari, amava ascoltare la musica bandistica, in occasione delle feste paesane.
L’indimenticabile tenore nojano Franco Di Pierro raccontava spesso che, negli anni ‘50 – ’60, con la sua Fiat 600 accompagnava il suo direttore e amico Rota ad ascoltare le bande di Acquaviva delle Fonti, o Conversano o Gioia del Colle o Squinzano o Rutigliano. Qui, qualcuno lo riconobbe tra la folla: qualche anziano, ancora oggi, ricorda che il Maestro nei pressi della cassa armonica cercava di confondersi fra la gente, tra le luminarie e i profumi di zucchero filato e degli arrosti. L’autore è il giornalista rutiglianese Tino Sorino, da anni collaboratore del nostro giornale e de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che questa volta si sofferma sulla figura di Nino Rota, tracciandone, secondo Nicola Scardicchio, un ritratto intimo, ricco di foto e documenti tratti dagli archivi dei suoi amici pugliesi.
Il libro racconta in foto, cartoline e lettere un viaggio nella vita di Nino Rota e di quegli amici che ne hanno conservato la memoria, tramandando ai figli e ai nipoti il ricco materiale che documenta la storia della loro amicizia. Grazie al loro contributo e a quello di tanti, si compone la personalità di un Nino Rota che, al centro della sua vita, poneva la musica e la scuola, che era mite, buono e autentico, che incantava il mondo con i suoi capolavori e che tutti volevano o avrebbero voluto avere come amico. Quest’anno, poi, a dicembre 2021, ricorre l’anniversario dei 110 anni dalla nascita del genio musicale milanese, barese di adozione e sono in corso preparativi per celebrarlo degnamente.
1968. Festa di San Nicola. Davanti ai giardini della villa comunale di Rutigliano. La banda di Rutigliano. Da
sinistra, in primo piano, Giuseppe Coppola (Cassa), Francesco Pomelli (Piatti) e un musicista forestiero
non riconoscibile (Rullante). In seconda fila, da sinistra, Vito Arborea (Sax Contralto), Armando Prosperi
(Clarinetto), Francesco Dibattista (Capobanda, Clarinetto), Vito Palumbo (Clarinetto), Nicola Valenzano
(Clarinetto). In terza fila, da sinistra, Felice Carbonara (Flicorno Baritono), Giovanni Pirulli (Sax Contralto),
Nunzio Furio (Sax Tenore), Vito Giampaolo (Sax Soprano). In quarta fila, da sinistra, Nicola Difino (Flicorno
Soprano), Franco Diomede (Flicornino), Filippo Lucente (Tromba), Filippo, di Mola di Bari (Tromba), Raffaele
Mannarino (Flicorno Baritono), Domenico Dellaere (Flicorno Contralto), Nicola di Mola di Bari (Basso in mi
bemolle), Mimì Saffi (Basso), Pietro Valenzano (Trombone), Giambattista Valenzano (Flicorno Contralto.
A. p. Giovanni Pirulli).