Sequestrato distributore di Rutigliano, spacciava olio per gasolio
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- Pubblicato Lunedì, 02 Maggio 2016 14:59
- Scritto da La redazione
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“Varsavia”, questo è il nome che gli inquirenti hanno dato all’operazione che ha portato oggi all’arresto, e ad altri tipi di misure cautelari, di 27 persone. Facevano parte di un’associazione a delinquere dedita all’introduzione in Italia di gasolio di contrabbando per circa 13 milioni di litri.
Le indagini sono partite a novembre del 2014 dalle Fiamme Gialle di Corato a seguito di un sequestro di 80.000 litri di “olio lubrificante” destinato a ditte compiacenti, coratine e baresi, che lo spacciavano come gasolio per autotrazione. Nell’ambito dell’operazione “Varsavia” è stato messo sotto sequestro -sempre dalla G.d.F.- anche un distributore di Rutigliano, la ex Esso che si trova sulla provinciale per Adelfia.
Tutte le pompe sono state sequestrate, l’operazione è avvenuta stamattina presto intorno alle 5:00. Contemporaneamente i finanzieri si recavano a Corato presso le abitazioni dei tre gestori del distributore rutiglianese, due sono ora nel carcere di Trani, l’altro e agli arresti domiciliari.
Questa associazione a delinquere aveva messo su una vera e propria filiera di falso gasolio che, prodotto in Polonia, veniva smerciato a contrabbando anche in Italia. Una miscela di olio minerale per il 60% e olio vegetale per il restante 40% che viaggiava in autocisterne con documenti che, falsamente, attestavano il trasporto di gasolio.
Insomma, gli automobilisti diesel che si sono riforniti nei distributori sequestrati, ignari, facevano il piano di una miscela di oli anziché gasolio, una truffa per loro, un forte guadagno per gli "spacciatori" di falso gasolio attraverso l'abbattimento dei costi e l'evasione delle accise.
“Ai membri dell’organizzazione criminale -scrive la G. d. F. nel comunicato che linkiamo qui sotto- è stato contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione al pagamento delle accise sui prodotti energetici, la truffa ai danni dello stato, la frode in commercio e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, il tutto con l’aggravante della transnazionalità della condotta criminale, reati per i quali rischiano fino ad un massimo di 14 anni di reclusione. Gli indagati italiani attinti da custodia cautelare in carcere sono stati tutti condotti presso la Casa Circondariale di Trani, in attesa degli interrogatori di garanzia”.
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