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La "Uno" bianca incendiata del commando di sabato mattina

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auto-rubata-incendio

Alcuni dettagli importanti del tentativo di furto ai danni del bancomat su corso Mazzini. Intanto sembrerebbe che il commando fosse composto da quattro persone che hanno “operato” direttamente sul bancomat. Il fatto che i quattro siano fuggiti, senza portare a termine il furto, qualche istante prima che arrivasse la pattuglia dei carabinieri, fa supporre che siano stati avvisati e che, quindi, ci fosse uno o più “pali” o che avessero intercettato le conversazioni dei carabinieri nel caso queste siano avvenute in radiofrequenza.

Non si è trattato di un ordigno, l’esplosione è avvenuta tramite gas; probabilmente lo hanno introdotto nel bancomat attraverso le fessure e hanno poi innescato la detonazione. Come tutto questo sia avvenuto nei particolari, non lo sappiamo con precisione.

Sappiamo, invece, che quella mattina presto sono successe altre cose, la rottura della vetrina di un negozio di abbigliamento, con intervento della vigilanza, e l’incendio di un’auto su via D’Annunzio, all’incrocio con via Leopardi, risultata rubata a Capurso. Sulla vetrina del negozio abbiamo scritto nella cronaca di sabato scorso; sull’auto, stamattina abbiamo raccolto la testimonianza dei cittadini che abitano nell’area interessata all’incendio.

Ci dicono che l’auto sia stata incendiata alle 3:30, le fiamme sono arrivate fino al primo piano delle case, hanno annerito i muri, rotto il vetro di uno dei due portoni di fronte all’incendio e parzialmente sciolto la pensilina di plexiglas di quello del lato opposto.

I Vigili del Fuoco, chiamati, sono arrivati alle 4:00 circa, ad auto quasi del tutto spenta dai residenti che, nell’attesa del loro arrivo, con delle manichette, hanno dato acqua sul fuoco. E’ stata trovata una tanica di benzina nelle vicinanze dell’auto, è probabile, quindi, che l’abbiano utilizzata per incendiarla. Ci dicono che i ladri si siano riforniti di benzina dal distributore “Q8” che si trova all’inizio di via Leopardi; nel caso questo sia vero, dovrebbe trovarsi traccia nella registrazione delle numerose telecamere di cui è dotato quel distributore.

Ora, la vicenda dell’auto bruciata pone delle questioni ancora poco chiare. Il furto alla banca è avvenuto alla 3:45, come da comunicato stampa dei carabinieri. Se l’auto è stata incendiata alle 3:30, prima dell’esplosione, il fatto è servito a distrarre l’attenzione di carabinieri e vigilanza dal furto alla banca. Ma i quattro malviventi sono stati visti fuggire, dopo l’esplosione, proprio su una Uno bianca; a meno di non pensare che le auto, uguali, fossero due, l’incendio su via D’Annunzio non può essere avvenuto prima, ma dopo l’esplosione, nella fuga dei ladri, i quali avrebbero incendiato il mezzo per cancellare eventuali tracce. Anche perché, alcuni residenti della zona hanno sentito voci e visto persone che si allontanavo di corsa dal luogo dell’incendio.

I carabinieri, comunque, sono già in possesso delle registrazioni delle telecamere interessate alla vicenda, le indagini sono in corso.


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