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Processo per abuso edilizio, assolti Giglio e Lioce

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di Gianni Nicastro


Giovedì scorso, presso la locale sezione distaccata del Tribunale di Bari, si sono svolte due udienze penali che riguardano due distinte vicende edilizie: il punto di ristoro su via Paisiello e la villa che si trova su via Mola-angolo via Mediterraneo, villa tutt’ora sotto sequestro. Sulla villa scriveremo in un altro articolo, qui riferiamo quello che è successo nell’udienza sul punto di ristoro, che è stata l’ultima di un processo penale cominciato il 12 dicembre 2010.

La struttura, a marzo di quello stesso anno, fu messa sotto sequestro dalla Procura di Bari per abuso edilizio, reato per il quale furono rinviati a giudizio -a giugno del 2010- il proprietario, Pietro Giglio, e il tecnico, arch. Nicola Lioce. Un processo durato oltre quattro anni che si è concluso con una sentenza di assoluzione letta in aula dal giudice Domenico Mascolo, quel giorno alla sua ultima udienza a Rutigliano in quanto trasferito ad altro tribunale.

Della sentenza il giudice ha letto solo il dispositivo, quindi, in nome del popolo italiano, ha assolto Giglio e Lioce dai reati a loro contestati “perché il fatto non sussiste”. Dopodiché ha disposto il dissequestro dell’immobile e la sua restituzione al legittimo proprietario.

Quello letto in aula giovedì scorso è stato, appunto, il dispositivo, il giudice ha fissato a novanta giorni dalla stessa udienza il deposito delle motivazioni della sentenza. Per sapere, dunque, sulla base di quale ragionamento il giudice ha assolto i due ex imputati, si deve aspettare gli inizi di aprile prossimo.




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