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Il comune sequestra un immobile alla Divella S.p.a.

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di Gianni Nicastro

Per fare una qualsiasi opera edilizia ci vuole un permesso di costruire, ci vuole anche una variante urbanistica se l’opera da realizzare ricade in “Zona E”, così come il PRG definisce le zone agricole. Questo vale per tutti i cittadini, gli imprenditori e per qualsiasi altro soggetto, perché lo impongono, oltre che il Piano regolatore generale, le leggi nazionali e regionali.
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La Divella S.p.a. è proprietaria di un suolo agricolo che si trova tra l’opificio de “Il Piatto della Salute” e la strada provinciale per Adelfia, suolo in avanzato stato di trasformazione da agricolo a parcheggio. In relazione a questi lavori il 14 agosto scorso l’ing. Erminio D’Aries, in qualità di responsabile del servizio urbanistica ed edilizia privata dell’ufficio tecnico del comune di Rutigliano, ha emesso un’ordinanza “di ripristino dello stato dei luoghi”. L’area è stata, quindi, sottoposta a sequestro giudiziario ed  “è fatto divieto a chiunque non autorizzato di introdursi all’interno con qualunque mezzo”, dice il cartello sistemato tutto intorno alla stessa area.

Un ferragosto al patema, dunque, per il rappresentante legale del noto pastificio industriale Francesco Divella, nonché sostenitore di una aggregazione politico-elettorale che va dal NCD al PD e altri spezzoni di quello che un tempo era il centrosinistra, aggregato risultato perdente alle appena trascorse elezioni amministrative.

Ma qual è il problema, perché il comune è arrivato a sequestrare un terreno alla Divella?
Dall’ordinanza n. 29/2014 (qui sotto linkata) leggiamo che “l’area in questione è interessata dal progetto di ampliamento della F. Divella S.p.A.” di cui risulta “ancora in itinere il procedimento per il rilascio del permesso di costruire in variante al vigente PRG”.

Si legge ancora “che il predetto procedimento di variante urbanistica per la trasformazione delle particelle 23 e 60 del foglio 18 da 'Zona E' Agricola a Standard (parcheggio) a servizio della Zona Industriale, avviato a febbraio 2012, pur avendo ottenuto parere favorevole dello scrivente Ufficio e di quello del Servizio sequestro-divella-2Urbanistico regionale in data 25.09.2012 è, allo stato, ancora pendente da circa 14 mesi presso l’ufficio VAS della Regione Puglia”. La VAS è la “valutazione ambientale strategica”, un procedimento importante che valuta gli impatti ambientali su vasca scala di un’opera edilizia che si voglia realizzare in zone agricole o nelle vicinanze di siti di particolare pregio paesaggistico (lame, zone archeologiche, di interesse storico-architettonico...).

“In assenza -continua l’ordinanza- della formalizzazione della predetta variante e del relativo permesso di costruire, non potevano essere poste in essere le trasformazioni eseguite”. In sostanza le “opere” in questione “sono state eseguite in assenza di permesso di costruire”, questo è il problema e, per questo, il comune ha posto sotto sequestro il fondo della Divella intimando “il ripristino allo stato agricolo del suolo (...) mediante la rimozione dello strato di materiale calcareo, entro e non oltre 90 giorni decorrenti dalla data di notifica del presente atto, trascorsi i quali si provvederà d’ufficio con l’addebito delle relative spese”.
L’addebito delle spese sarebbe nulla rispetto a quello che succederebbe se i proprietari di quel fondo non ottemperassero alle prescrizioni entro il 14 dicembre o giù di lì.

L’ufficio tecnico nell’ordinanza conclude avvisando Francesco Divella, e altre quattro persone, “che decorso infruttuosamente il termine suindicato, l’intera area sarà acquisita di diritto gratuitamente al patrimonio del comune”.

Forse è la prima volta che la Divella sia stata destinataria di un così deciso e perentorio provvedimento amministrativo. Staremo a vedere come si concluderà questa vicenda, se su quel parcheggio desiderato tornerà a essere coltivata la cicoria, o se l’area entrerà a far parte, gratuitamente, del patrimonio comunale.


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Scarica qui l'ordinanza

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