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Arrestati tutti gli albanesi coinvolti nei fatti di ieri su via Mola e via Leopardi

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I carabinieri di Rutigliano e di Triggiano, coadiuvati dalla Polizia Locale, hanno lavorato fino a ieri notte per assicurare alle patrie galere gli autori dei raccapriccianti fatti accaduti su via Mola nel pomeriggio. Si tratta di sei persone di nazionalità albanese, alcuni in Italia con permesso turistico, divisi in due fazioni: quattro nella BMW e due nella Peugeot grigia violentemente urtata dall’altra auto. Ieri sera, tra le 20:00 e le 21:00, erano già tutti in caserma qui a Rutigliano, messi agli arresti e, più tardi, portati nel carcere di Bari.

Oggi si fa più chiara la vicenda delle auto coinvolte nella rissa, che si è rivelata essersi sviluppata tra i quattro della BMW e i due della Peugeot grigia; auto, quest’ultima, proprietaria di uno dei due albanesi, residente a Noicattaro. I quattro fermati ieri su via Leopardi si trovavano lì perché diretti a casa del ferito.

I motivi della rissa, che potrebbe essere cominciata prima dei fatti su via Mola, con molta probabilità, hanno a che fare con un pregresso regolamento di conti -forse cominciato addirittura in Albania- che ha portato alle sprangate dell’altro ieri su via D. Martinelli e su Piazza Violante; regolamento di conti mosso probabilmente da “faide” familiari o da questioni di lavoro, “donne” o di soldi.

C’è da dire che il lavoro di intervento e di indagine svolto dalla Forze dell’Ordine è stato eccellente, ha portato, nel giro di poche ore, e su fatti che hanno turbato molto la cittadinanza e creato problemi di sicurezza pubblica, ad assicurare alla giustizia i responsabili.

Quello della sicurezza, comunque, non può essere un compito relegato alle sole forze dell’ordine. A Rutigliano circa un paio di anni fa il sindaco ha costituito un comitato istituzionale per la sicurezza e l’ordine pubblico sull’onda di una vicenda, quella del bullismo nel centro storico, molto, molto meno grave di quelle a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi. Questo comitato, dopo circa un anno è stato sciolto.

Ora, su fatti di cronaca così gravi, il sindaco ricostituisca quel comitato istituzionale, da lui presieduto, tra Polizia Locale, Carabinieri e Prefettura con il compito di pianificare interventi di indagine su fenomeni che attengono alla irregolarità della presenza di alcune, o forse di molte, persone di diversa nazionalità. A cominciare dal monitorare situazioni di affitti illegali, non denunciati come per legge, di locali e case dentro cui si ricoverano gruppi numerosi -in questo caso- di albanesi, per finire ad un maggiore presidio del territorio, magari coordinato tra le diverse Forze dell’Ordine.

 

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