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Sagra dell’Uva, a consuntivo due importanti criticità

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di Gianni Nicastro

La 53ª edizione della Sagra dell'Uva è andata bene per il successo di pubblico che ha avuto. Anche domenica, infatti, via Dante è stata presa d’assalto dai visitatori, qualcosa in meno rispetto al sabato, ma pur sempre un mare di gente.

La manifestazione musicale non ha deluso, anzi. Il DJ Prezioso ha fatto il pieno di pubblico, prevalentemente giovanile. Tutto bene allora? Certo, ma con qualche problema: sevizi igienici, decibel, poca uva.

Partiamo dall’ultima questione. Abbiamo recepito lamentele sulla scarsità del prodotto agricolo festeggiato. La preponderanza della “porchetta” sull’uva ha deluso gli ortodossi della sagra, secondo i quali l’evento festaiolo si deve concentrare sull’uva, che deve essre reperibile ovunque nell’area della sagra; questo per evitare di “decaratterizzare” l’evento.

Problema numero due. In tutta l’area della festa, l’unico bagno disponibile era quello pubblico situato nel parco a ridosso di via Dante, non ve ne erano altri. Il bagno nelsagra-uva-criticita-2 parco -nelle due ore del dj- era praticamente irraggiungibile perché accerchiato dal pubblico; e quand’anche qualcuno lo avesse raggiunto, lo avrebbe trovato allagato.

Insomma, una vera e propria emergenza per chi avesse avuto da fare i “bisogni”. In una simile situazione il pubblico si è riversato nei bar e non certo per consumare, ma per utilizzare i rispettivi bagni; una situazione che, a un certo punto, è diventata insostenibile per quegli esercizi pubblici. Abbiamo saputo anche di persone sorprese a “farla” dietro alcuni stand dell’area a parcheggio di fianco al tribunale. E’ strano che gli organizzatori della sagra non abbiano pensato a una cosa elementare come attrezzare l’area della festa con bagni chimici posizionati in due-tre punti e adeguatamente segnalati.

L’altro problema è stato il rumore, forte, proveniente dai diffusori elettroacustici durante la performance del DJ. Lunedì mattina alcuni cittadini, residenti su via A. Moro, si sono fortemente lamentati dell’insopportabilità del rumore che si avvertiva sin dentro le case. «A mezzanotte eravamo nel letto, ma ci siamo dovuti alzare perché il rumore era insopportabile. Una vergogna!» è stato lo sfogo di uno di quei cittadini.

Era necessario sparare tutta quella potenza di “fuoco” dall’impianto sonoro? Era necessario arrivare col suono molto oltre il pubblico? Probabilmente no, anche perché ci sono leggi, nazionali e regionali, contro l’inquinamento acustico che vanno rispettate e alle quali ci si deve adeguare anche nelle manifestazioni, spettacoli e concerti all’aperto. sagra-uva-criticita-1

Non stiamo qui a fare l’excursus normativo sulla materia, basta solo ricordare che la legge regionale (n. 3 del 12 febbraio 2002) impone limiti stringenti all’inquinamento acustico, sia di giorno (6:00-22:00) che di notte (22:00-6:00). Il limite nelle aree prevalentemente residenziali è 55 dB diurno e 45 dB notturno.

La legge, sia nazionale che regionale, prevede deroghe a questi limiti. “Le emissioni sonore temporanee, provenienti da circhi, teatri e strutture simili o da manifestazioni musicali, non possono superare i limiti di cui all’articolo 3 e non sono consentite al di fuori dell’intervallo orario 9.00 - 24.00, salvo deroghe autorizzate dal Comune” prescrive la legge regionale all’art. 17. Infatti, al comma successivo dello stesso articolo, si legge che “Il Comune interessato può concedere deroghe, su richiesta scritta e motivata, prescrivendo comunque che siano adottate tutte le misure necessarie a ridurre il disturbo sentita la AUSL competente”. Deroga, comunque, che non può superare il limite di 95 dB fissato nel DPCM 215/1999.

Ora, noi non sappiamo di preciso quanti decibel siano stati “sparati” domenica sera, le testimonianze raccolte parlano di un rumore insopportabile e di “pugni nello stomaco” vibrati dalle casse acustiche a chi stava avanti. E’ difficile pensare che da quell’impianto siano usciti 45 dB, forse neanche i 95 dB autorizzabili da una deroga.

Quello che sappiamo, perché ce lo ha detto lui direttamente, è che il sindaco non ha firmato nessuna deroga ai limiti di inquinamento acustico fissati dalla legge; l’avesse fatto, la deroga l’avremmo trovata sotto forma di ordinanza all’albo pretorio.

Il concerto di Silvia Mezzanotte non ha dato fastidio a nessuno, chi era oltre il pubblico, anzi, si è lamentato perché non ha sentito nulla. Noi eravamo a una decina di metri dal palco e non abbiamo avuto “pugni nello stomaco”.

Va bene il divertimento, certo, non va bene -a nostro modo di vedere- la ricerca dello “sballo” a tutti i costi, magari sopperendo con la quantità del rumore alla scarsa qualità della musica.


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