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Lettera aperta ad un terrorista, di Giacomo Battista

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su-barcellona giacomo-battista-


Gentilissima redazione, avant'ieri ho postato questa mia riflessione su Facebook ed ho subito visto l'interesse di tanta gente che ha condiviso ed apprezzato il mio post.

Mi piacerebbe che il mio messaggio, dai toni pacati e riflessivi fosse letto da un più alto numero di persone. Io ve lo invio, poi decidete voi se è il caso di pubblicarlo oppure no.
Vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.



«Scrivo a te, che hai ucciso molte persone,
Ieri sera, al rientro dalle mie vacanze, ho appreso dai notiziari del cruento attentato che hai compiuto sulle Ramblas a Barcellona. Sono rimasto incollato al televisore per saperne di più...
Hai fatto 13 vittime e molti feriti.
Ho sentito subito qualcosa muoversi alla bocca dello stomaco.

Ho ascoltato gli inviati del TG parlare di un attentato terroristico e di te, uno dei tanti Foreign Fighters affiliati all'Islam e la rabbia ha cominciato a montare...
Ho pensato a tutte quelle persone che erano a Barcellona in vacanza, a godersi quache attimo di pace e che invece si sono ritrovate ad essere vittime di una guerra, che non si sa quando avrà fine, e che forse nemmeno tu sai com'è cominciata e perchè ci sei dentro.

Ho continuato ad ascoltare con attenzione tutti gli ospiti in studio, che in maniera molto autorevole e con tanta disinvoltura hanno spiegato che "molti di questi terroristi sono monitorati dai servizi segreti e dall'Intelligence internazionale e sono conosciuti alle forze dell'ordine".
La rabbia ormai si fa strada dentro di me e continua a crescere. Mi chiedo: "Se sono monitorati e conosciuti, perché non si riesce quasi mai ad intervenire prima?"

E poi oggi, finalmente, arrivano le parole di cordoglio dei capi di stato.
Il Presidente Mattarella, la cancelliera Merkel, il premio nobel per la pace Barak Obama, tutti lì a dire "ci dispiace per le vittime e saremo vicini alle loro famiglie". Per quanto tempo? Una settimana? Un mese? La rabbia non mi fa più ragionare!
E intanto il tuo nome è su tutti i giornali, la tua faccia in tutti i notiziari... si parla di te, di quello che facevi prima di diventare un "guerriero" di una guerra che non è tua! Mentre delle vittime non sapremo neanche i loro nomi, delle loro vite, delle loro speranze, dei loro progetti futuri non sapremo mai nulla.

Sento che qualcosa dentro di me sta cambiando.
Comincio a pensare che forse è il momento di chiudere le frontiere a tutti questi migranti, richiedenti asilo e quant'altro.
Che non è giusto che queste persone siano ancora liberi di vivere, quando hanno spezzato così tante vite.
Che non è giusto che, una volta arrestati, debbano restare nella nostra terra, nelle nostre carceri, sfamati dal nostro Stato e dai nostri soldi!
Che il dolore che ci resta è così forte da farmi pensare che la cosa più giusta da fare sia mandarli a morte!

Poi mi fermo, perchè mi rendo conto che la mia rabbia si sta trasformando in Odio... e sto diventando come te, come voi!!!
Forse è proprio questo che volete...farci diventare come voi.
Non so cosa ti spinge a fare del male alla gente, quale odio ti muove, quale Dio ti abbia mai detto di uccidere un'altra persona, ma so una cosa che mi rende libero e mi fa andare in giro a testa alta: IO NON SONO COME TE!!!

All'odio preferirò sempre l'amore.
All'arroganza opporrò sempre l'umiltà.
All'ignoranza mostrerò sempre la saggezza.
All'intolleranza risponderò sempre col dialogo.
Puoi anche togliermi la vita,
ma non puoi uccidere le mie idee e la mia dignità.
Non riuscirai a farmi diventare RAZZISTA!»

Giacomo Battista

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