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Unione civile tra persone dello stesso sesso, ieri mattina la prima a Rutigliano

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Ieri mattina, venerdì 18 agosto 2017, si è celebrata a Rutigliano la prima unione civile tra persone dello stesso sesso. Si tratta di due uomini, Vito Pace di 56 anni e Silvano Quaranta di 59 anni. Tutti e due vivono a Milano, Vito è di Mola di Bari ma ha origini Rutiglianesi; di Rutigliano, infatti, erano i nonni e qui ha zii e cugini.  Silvano e di Salvirola, comune della provincia di Cremona.

Una vita insieme, 36 anni di convivenza che la legge 76/2016, più nota come legge Cirinnà, ha permesso di evolvere in una unione civile pienamente riconosciuta. Questa legge, che ha fatto fare all’Italia un deciso e importante passo in avanti nel campo dei diritti civili, permette a persone dello stesso sesso di unirsi con garanzie, diritti e doveri tipici delle unioni eterosessuali (matrimoni). “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” questo è il nome della legge che ai primi due comma dell’art. 1 così recita: “1. La presente legge istituisce l'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione e reca la disciplina delle convivenze di fatto; 2. Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni”.
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Vito e Silvano era da circa un anno che cercavano un comune qui vicino dove officiare l’unione, ma hanno avuto delle difficoltà. Hanno chiesto prima a Noicattaro e qui gli hanno risposto che non erano attrezzati per questo tipo di celebrazioni. Dopo altri tentativi, hanno chiamato il comune di Rutigliano e la risposta è stata positiva. Il comune di Rutigliano, dunque, si è fatto trovare pronto a celebrare la prima unione civile della sua storia.

Una cosa che fa onore alla città, sindaco. «Certamente fa onore alla città, la pone a un livello culturale piuttosto alto e anche perché bisogna essere preparati e pronti a queste novità» ci ha detto Roberto Romagno poco fa intercettato al telefono. «Bisogna rispettare il pensiero e le decisioni di ognuno -ha aggiunto- e ritengo che sia un gesto di grande democrazia e civiltà di un cittadina che si è fatta trovare pronta rispetto all’evoluzione dei diritti civili».

Abbiamo saputo che, al di là del rito ufficiale -diverso da quello riferito al matrimonio- le parole del sindaco, dette ieri mattina durante la celebrazione dell’unione, hanno particolarmente colpito sia Vito e Silvano che tutti i parenti.

«Si è trattato di una unione tra persone dello stesso sesso -ha concluso il sindaco- che in passato non era riconosciuta. Tra l’altro, molto spesso ci si trova di fronte persone, come nel caso specifico, che hanno costruito tutta una vita insieme, stiamo parlano, mi pare, di 36 anni vissuti insieme. E’ giusto che a queste persone siano riconosciuti quei diritti che spettano a qualsiasi altra unione».

Vi annunciamo sin da ora che Rutiglianoonline lunedì prossimo sarà a Mola di Bari, a casa di Vito Pace, per una videointervista. A breve, dunque, un approfondimento sulle decisioni e le difficoltà all'origine di una scelta tanto importante, quanto nuova sul piano istituzionale e, forse, anche culturale.


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