Convegno “Il Grano Buono di Rutigliano: identità di un territorio”
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- Pubblicato Martedì, 04 Luglio 2017 23:56
- Scritto da Teresa Gallone
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Lo stato della ricerca sul Nostro Grano,
i propositi futuri, la valorizzazione della tradizione
di Teresa Gallone
Momento di incontro, confronto e aggiornamento quello di sabato 1 luglio scorso, occasione che ha visto riuniti esperti, autorità e cittadinanza nel cortile del Castello per il consueto convegno sul Grano Buono di Rutigliano.
Grano Buono non solo pretesto per festeggiamenti autoreferenziali ma volano di sviluppo, apertura e valorizzazione dell’identità del territorio, punto fermo variamente sottolineato dal parterre dei relatori d’eccezione: Pasquale Redavid, presidente del GAL Sud Est Barese, Giuseppe Vernì, dirigente scolastico dell’IISS “Consoli Pinto” di Castellana Grotte, Anna Teresa Pierri, biologa nutrizionista, Clementina Fusaro, giornalista esperta di gastronomia e tradizioni pugliesi, Domenico Coppi, primo cittadino di Turi e rappresentante dell’associazione “Cuore della Puglia”, Pietro Poli, presidente dell’Associazione Porta Nuova. Presenti anche il sindaco Roberto Romagno e il vice sindaco Pinuccio Valenzano. L’evento è stato moderato dal giornalista esperto di tradizioni popolari locali Gianni Capotorto.
Come di consueto in apertura sono stati forniti alcuni cenni storici sul Grano Buono, la cui coltivazione sul territorio risalirebbe a 8000 anni fa circa, in base alla testimonianza delle evidenze archeologiche. Una fra tante, un orcio con chicchi di grano carbonizzato all’interno ritrovato in zona Madonna delle Grazie. Riscontri storici sul nostro grano si ritrovano anche nell’età moderna e contemporanea, dalla Relazione Borbonica del 1790 ai cenni che il Cardassi fa in un manuale per le scuole elementari della città datato 1880.
Dopo l’introduzione storica di Gianni Capotorto, il presidente dell’Associazione Portanuova Pietro Poli ha ritenuto opportuno ricordare alla cittadinanza come l’evento in onore del Grano Buono sia un caposaldo della vita della comunità. Infatti gli incontri informativi e i festeggiamenti non sarebbero mai venuti meno in ventuno anni. Poli ha poi affermato che il lavoro ventennale dell’Associazione e delle amministrazioni che si sono susseguite «abbia smosso qualcosa nei cittadini» tanto da arricchire per l’edizione 2017 il ricettario proposto per la festa e da infoltire la squadra di cuoche esperte di cucina locale.
A Pasquale Redavid è toccato il compito di aggiornare la cittadinanza su una questione ancora calda, quella della ricerca attorno al Grano Buono con lo scopo di ottenere le dovute certificazioni per la futura distribuzione del prodotto. Il 27 aprile 2015 infatti è stato siglato a Palazzo San Domenico un protocollo di intesa che impegnava varie eccellenze in campo scientifico e accademico nella ricerca e nella valorizzazione del nostro Grano.
Il tutto ha avuto inizio dallo studio del dottor Mastrorilli presentato in occasione dell’edizione 2012 della Festa del Grano che avrebbe svelato e dimostrato la peculiarità delle spighe autoctone cadute quasi nel dimenticatoio. Questo avrebbe attivato l’associazione Portanuova con la collaborazione del GAL e avrebbe condotto alla firma del protocollo d’intesa nel 2015.
Il percorso di studio e certificazione sarebbe al momento in uno stato di stasi. L’obiettivo della distribuzione compiuta del Grano Buono era stato fissato a dicembre e non è stato ancora raggiunto. Varie sarebbero le cause: la conclusione a settembre scorso delle attività del GAL per la scadenza del PSR, lo scoglio dei finanziamenti nelle attività di ricerca. Pasquale Redavid ha sottolineato il grande impegno profuso per il nostro grano e svolto a titolo gratuito dall’Università Degli Studi di Bari e dal CNR ma soprattutto ha rassicurato la comunità: la Regione avrebbe recentemente dato l’assenso al nuovo PSR in cui grande spazio è dato alla valorizzazione dei prodotti gastronomici locali, Grano Buono compreso. A suo dire, la certificazione per la distribuzione del nostro Grano sarebbe vicina grazie all’instancabile lavoro di equipe dei coinvolti nel protocollo d’intesa 2015.
Proprio sulla necessità di lavoro collettivo di valorizzazione ha insistito Domenico Coppi, sindaco di Turi e rappresentante dall’associazione “Cuore della Puglia”, presieduta da Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, assente al convegno per motivi personali.
L’associazione “Cuore della Puglia” unisce nove comuni dell’entroterra per una collaborazione a più livelli con lo scopo di amplificare la rilevanza turistica e la capacità di attrazione spesso oscurata dalla preponderanza dei comuni marittimi.
I nove membri promuovono l’agricoltura di qualità e la sostenibilità ambientale per la produzione di prodotti tipici e peculiari che costituirebbero la base per una rete turistica gastronomica, volano di sviluppo per quella artistico culturale.
A detta di Domenico Coppi sarebbe la tradizione l’arma vincente per un roseo futuro turistico. Un lavoro di rivisitazione e valorizzazione di piatti tipici e usanze tradizionali porterebbe alla ribalta i comuni dell’entroterra del Sud Est barese.
Innovazione della tradizione, valorizzazione della gastronomia locale, formazione dei giovani a questi obiettivi sono stati i punti sottolineati dal dirigente scolastico dell’IISS “Consoli Pinto” Giuseppe Vernì. A suo dire Rutigliano sarebbe «un territorio interessante, un territorio che permette di sperimentare». Vernì ha sostenuto l’importanza della trasformazione dei prodotti locali come il Grano Buono in «marchio di fabbrica» della Puglia nel mondo.
A questo contribuirebbe la scuola come ingranaggio nel sistema, campo di sperimentazione e di impiego dei giovani nell’innovazione dei prodotti. Il dirigente ha offerto uomini, mezzi e luoghi della suo istituto a disposizione del lavoro di ricerca sul nostro Grano per la manipolazione e la creazione di ricettari base in vista del prossimo lancio sul mercato. Ha poi proposto per l’edizione 2018 della Festa del Grano un preliminare lancio nei negozi di nicchia e nei ristoranti locali allo scopo di ottenere un primo riscontro da parte della comunità.
Terminati gli aggiornamenti sull’anno in corso e i buoni propositi per l’anno nuovo, il focus del convegno si è spostato sulla rilevanza nutrizionale e scientifica del Grano Buono. È stata la biologa nutrizionista Anna Teresa Pierri a fornire puntuali informazioni al pubblico. Cardine della dieta mediterranea, il grano fa parte dell’alimentazione dell’uomo dal Neolitico.
Importantissimo è il modo di consumo del grano, da limitare al cariosside, al chicco grezzo che conserva tutte le proprietà nutrizionali. Il Grano Buono di Rutigliano è un grano antico, non soggetto a manipolazioni di tipo industriale (la spiga alta 170 cm impedisce una buona resa e dunque un utilizzo a largo raggio) e quindi povero di glutine. Il consumo del nostro Grano sarebbe consigliabile per prevenire l’insorgenza di intolleranze e sensibilità. L’abbinamento di grano a verdure e proteine animali e vegetali dovrebbe essere sempre presente sulle nostre tavole.
Il Grano Buono di Rutigliano è il principe di ricette note nella comunità. Tutti avranno sicuramente gustato o sentito parlare del grano con i ceci neri cotto nella terracotta. La bontà e il valore di questo piatto sono protagonisti della sezione dedicata a Rutigliano nella guida “Percorso Turistico dei Cinque Sensi” della giornalista Clementina Fusaro in collaborazione con l’associazione “Cuore della Puglia”.
A detta dell’esperta di gastronomia locale, il piatto di Grano Buono con i ceci neri colpisce non solo per il gusto ma anche per i colori e la cura nella preparazione data dall’amore nutrito dalla comunità nei confronti di questo prodotto.
Secondo Clementina Fusaro sarebbe opportuno dare un’ulteriore spinta alla valorizzazione del Grano Buono attraverso il coinvolgimento delle scuole e la creazione di “percorsi del grano” che uniscano informazione, formazione pratica, preparazione e assaggio, anche per rafforzare la rete di “turismo esperienziale” che si sta costruendo nei nostri comuni.
Dopo i consueti ringraziamenti del sindaco e la conclusione entusiasta e propositiva del vice sindaco, l’Associazione Portanuova ha premiato alcuni concittadini per l’amore e l’impegno profuso nella salvaguardia del nostro Grano.
Rosa Renna, Onofrio Romagno e Carmela Dioguardi hanno conservato i chicchi del Grano Buono e li hanno tramandati in famiglia attraverso le generazioni. La signora Renna ha consegnato al nipote nel 2002 i chicchi personalmente selezionati per la futura semina.
Il signor Romagno, pioniere nella ristorazione, ha promosso anni fa la cottura del grano e la sua importanza nei piatti tipici tanto da guadagnarsi menzioni sui quotidiani regionali e nazionali. La signora Dioguardi ha prestato per ventuno anni la sua abilità culinaria e le sue ricette al servizio della comunità in occasione della Festa del Grano.
A fine conferenza è stato proiettato un video di testimonianze sul Grano Buono di Rutigliano a cura dell’Associazione Portanuova.