Per la Siria pietà l’è morta!
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- Pubblicato Sabato, 08 Aprile 2017 11:20
- Scritto da sac. Pasquale Pirulli
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sac. Pasquale Pirulli
Idlib (Siria): i caccia di Bashar al Assad sganciano “bombe al Sarin” su Khan Sheikhoun facendo circa 80 vittime, di cui molti bambini e in un secondo tempo colpendo anche gli ospedali dove sono ricoverati i piccoli intossicati dal gas letale. Di chi la responsabilità della devastante azione militare?
I russi con Putin, negando qualsiasi loro coinvolgimento, condividono la versione data del dittatore Assad, il quale spiega che nel bombardamento di un covo dei ribelli è stato colpito un loro deposito di armi chimiche. E’ questa una versione “diplomatica” che non ha convinto nessuno e la rappresentante per la politica estera della UE Federica Magherini ha stigmatizzato l’accaduto: “L’impunità è un’opzione; chiunque sia responsabile dovrà rispondere”.
Nei confronti del regime di Assad la sua condanna è stata decisa: “E’ chiaro che vi è una responsabilità primaria del regime che ha la responsabilità di proteggere il suo popolo, non di attaccarlo”.
Più drastico ancora l’intervento del Presidente degli USA Donald Trump, il quale, pur avendo avvisato in anticipo Putin del suo intervento, ha rotto ogni indugio e ha fatto attaccare dai caccia americani la base dalla quale sarebbe partito il raid assassino, ricevendo anche il plauso del governo di Israele.
Addolorato più che mai si è detto papa Francesco per questa violenza inaudita specialmente contro la popolazione civile e in modo particolare i bambini le cui immagini hanno commosso tutto il mondo: “Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria. Esprimo la mia ferma deplorazione per l’inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini. Prego per le vittime e i loro familiari e faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell’insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione”.
La popolazione di Rutigliano, nel ricordo ancora vivo della visita dal patriarca di Damasco Gregorio III Laham, esprime cordoglio per le vittime di questa tragedia e auspica che la bianca colomba della pace torni a volteggiare sulle fazioni contrapposte e cessi ogni violenza nei confronti della inerme popolazione civile e dei bambini innocenti.