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A proposito di “Orfani Bianchi”, report

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A proposito di “Orfani Bianchi” di A. Manzini
report incontro gruppo di lettura “Curioso chi legge” del 20.03.2017
a cura di Puntoeacapo

È stato chiaro sin dalle prime battute che l’incontro del Gruppo lettura dedicato ad Antonio Manzini dello scorso 20 marzo sarebbe stato ricco di sfaccettature e piuttosto controverso. Ma come sempre accade quando il confronto segue regole di buon senso e buona educazione, l’appuntamento di lettura ha regalato l’occasione per condividere e scambiare riflessioni.

Prime fra tutte la considerazione che “Orfani bianchi” ha il merito di affrontare un tema delicato. La presenza delle badanti negli ultimi dieci anni è raddoppiata. Quello che era un fenomeno con caratteri di eccezionalità nel 2000, ora è una realtà. La storia di Mirta, la protagonista moldava, è la storia di migliaia di rumene, georgiane, polacche…e al tempo stesso è la storia comune a tante famiglie italiane che accolgono e talvolta non integrano.
La società ha modificato modelli e contesti, la letteratura ne prende coscienza e registra il cambiamento. A questo proposito, delle lettrici fanno riferimento a “Io non ho sbagliato” di Onofrio Pagone, scrittore e giornalista barese che nel suo ultimo libro ha raccontato l’odissea di Annamaria, giovane madre rumena giunta in Italia con un grande sogno.

In “Orfani bianchi”, l’autore si misura con un personaggio femminile che tenta di lasciarsi alle spalle un passato difficile fatto di miseria e sofferenza e lotta per guadagnarsi un uno spiraglio di serenità. Mirta è una donna che vive di sensi di colpa e sacrifici: “Il corpo era uno strumento per arrivare fino in fondo alla giornata…La donna era sparita”.

Un racconto che ha commosso alcuni e infastidito altri che hanno giudicato la scrittura di Manzini carica di luoghi comuni e stereotipi.
Il merito riconosciuto allo scrittore è quello di aver utilizzato una scrittura fluida capace di “agganciare” il lettore. In molti hanno rintracciato in questa dote narrativa il frutto dell’esperienza come regista dello stesso Manzini.

C’è stato chi ha parlato dell’”effetto cerotto”, ovvero una lettura senza troppe pause per limitare il malessere nato dall’aver presagito che non ci sarebbe stato il lieto fine; chi ha confessato di aver capito come sarebbe finita la storia già da pagina 66.
C’è stato chi dopo le prime quaranta pagine ha esercitato il diritto sancito da Daniel Pennac di non proseguire la lettura; chi ha confessato una metodologia insolita che prevede di far seguire alla lettura della prima pagina la lettura dell’ultima, per poi riprenderla canonicamente.

La struttura narrativa funziona per la maggior parte del gruppo, ma per alcuni i personaggi sono poco caratterizzati.
Alcuni hanno rimproverato all’autore una certa propensione alla tragedia; altri lo hanno trovato perfettamente coerente.
A chi ha definito “Orfani bianchi” un libro “furbo” destinato a un pubblico medio, c’è stato chi ha risposto di essere affascinato dai meccanismi che la mente umana mette in atto per difendersi dalla realtà che tante volte mostra un volto assai duro che non tutti sono disposti ad accettare.
Alcuni hanno riportato la riflessione sul tema della maternità, alla fine dei conti vissuta con la stessa intensità a tutte le latitudini, sottolineando l’importanza della “fisicità” nella relazione madre/figlio.

Apprezzamenti e dubbi si sono susseguiti e intrecciati. È stato detto che Manzini ha perso un’occasione; così come è stato ribadito che ““Orfani bianchi” è un libro vero; nessun piattume, nessuna negatività”.  
Come intuibile dalle premesse, i pareri sul finale del libro sono stati netti. Alcuni hanno sostenuto che l’autore ha esagerato, mentre altri hanno ribadito che un lieto fine sarebbe stato banale.

Prossimo incontro: mercoledì 26 aprile ore 20.30 presso la sala conferenze della Biblioteca Comunale di Rutigliano.
Ci confronteremo su “Lettera a D.” di André Gorz ed. Sellerio.

Attività a cura di Puntoeacapo in collaborazione con Assessorato Cultura e Turismo e Ufficio Cultura Comune di Rutigliano.
Info: puntoeacapo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


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