Il terremoto di “Radio Maria”: un clamoroso “autogol”
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- Pubblicato Domenica, 13 Novembre 2016 00:02
- Scritto da sac. Pasquale Pirulli
Sac. Pasquale Pirulli
Domenica 30 ottobre 2016 alle ore 7,40 ancora forti scosse sismiche, dopo quelle che il 24 agosto avevano colpito i centri di Amatrice. Accumoli e Arquata e poi il 26 ottobre avevano rinnovato panico e distruzioni tra le popolazioni del Centro Italia e in modo particolare causato il crollo delle chiese di Norcia (Basilica di San Benedetto, Cattedrale, ecc), di Castelluccio e di Perci.
Nello stesso giorno sollecitato dalla domanda di un ascoltatore dai microfoni di Radio Maria, il frate domenicano P. Giovanni Cavalcoli tuona con linguaggio apocalittico: “Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, e quindi si possono considerare come castigo del peccato originale, anche se la parola non piace. Si ha l’impressione che queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili, insomma viene di pensare che siamo davanti a un chiamiamolo castigo divino”
Il clamore suscitato dalle esternazioni del conduttore di Radio Maria ha richiesto l’intervento del sottosegretario di Stato della Santa Sede Mons. Angelo Becciu che all’ANSA ha espresso il rammarico ufficiale della Chiesa dichiarando: “Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede. Sono affermazioni datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo. I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa” . Il prelato aggiunge: “Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana.
Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto”. La reprimenda di Mons. Becciu prosegue: “Radio Maria deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell’anno giubilare. Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio. Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa , di chi ha un briciolo di cuore”.
La redazione della radio, diretta da P. Livio Fanzaga, tenta di salvarsi in calcio d’angolo per evitare il classico autogol e, dopo aver sospeso il suo foco profeta apocalittico, ha dichiarato che “le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo” .La senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, dichiarate dal frate di Radio Maria “responsabili del terremoto”, si augura un intervento dell’ordine dei giornalisti.
Il proverbio dice che “il lupo cambia il pelo ma non il vizio” e l’ineffabile P. Giovanni il 4 novembre 2016 ha ribadito il suo pensiero nell’intervista condotta da Giuseppe Cruciani per la trasmissione La Zanzara di Radio 24: “Sono dottore in teologia da 30 anni, ho lavorato in Vaticano con san Giovanni Paolo II e ribadisco che peccati come l’omosessualità meritano il castigo di Dio. Secondo i principi dell’etica cristiana coloro che affermano che l’omosessualità è contro natura sono peccatori. Risentendo le mie parole, tutto sommato è un’opinione legittima. Si può pensare che il terremoto possa essere un richiamo, un castigo. Le unioni gay sono un peccato? Si capisce… Un omosessuale è una persona che pecca contro natura. Due uomini che stanno insieme cosa sono? Peccatori. Ha letto la storia di Sodoma e Gomorra? Perché vengono castigate? Per i peccati. Il castigo esiste, senz’altro. Semplicemente sono peccati che meritano il castigo divino, non dico niente di nuovo”.
Dopo la riprovazione del Vaticano e la dissociazione di Radio Maria che lo ha licenziato in tronco egli ha mandato un messaggio provocatorio ai suoi detrattori: “Ripassino il catechismo!”. Mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana. esprime questa valutazione: “La stessa emittente ha per fortuna preso le distanze da questo giudizio che abbiamo potuto leggere. E’ un giudizio di un paganesimo senza limiti”.
Il biblista Alberto Maggi commenta: “E’ una bestemmia pensare che Dio, che ha inviato il suo unico Figlio per salvare il mondo, poi lo voglia distruggere a forza di cataclismi. Gesù esclude tassativamente qualunque relazione tra le disgrazie che colpiscono gli uomini e il castigo divino” Il riferimento a Gesù ricorda l’episodio della tragedia della caduta della torre di Siloe con 18 vittime (Lc 13, 4) e la falsa credenza che per il cieco nato la sua malattia era da addebitarsi a un peccato (Gv 9,3)
A commento di questo increscioso incidente di Radio Maria riproviamo qualsiasi maldestro tentativo di spacciare per religiose e cristiane elucubrazioni estemporanee e cervellotiche che non sono suggerite da solidarietà umana ed esprimiamo rammarico per chi nel servizio giornalistico, che dovrebbe esser ispirato ai principi deontologici del rispetto alla verità e alle persone di cui parla o scrive e alle quali si rivolge, non rispetta il dolore dei suoi fratelli spacciandosi per giudice che non distingue la geologia dalla teologia! La Madonna, invocata quale patrona dell’emittente radiofonica “infortunata”, potrebbe ripetere con qualche modifica l’invocazione del Cristo in croce: “Padre, perdona loro perché non sanno quel che dicono!”
Foto slide tratta da Sky TG24