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Il sisma di Amatrice da “Charlie Hebdo” a… Cambronne!

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di sac. Pasquale Pirulli
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Nella famosa battaglia di Waterloo dell’anno 1815 che segnò il declino dell’astro di Napoleone Bonaparte, il gen. Pierre Cambronne agli inglesi che al plotone dei granatieri intimavano la resa con sprezzante ironia rispose: “La Guardia muore ma non si arrende. Merde!”.

Dinanzi alla vignetta pubblicata questa settimana dal settimanale satirico francese Charlie Hebdo dal titolo “Sisma all’italiana”, che presenta tre vittime del terremoto, che ha sconvolto il centro Italia, con queste espressioni: “Penne al sugo di pomodoro – Penne gratinate – lasagne” unanime è stato il disappunto anche perché in una nota si dava questa spiegazione che sa di islamofobia: “Circa 300 morti in un terremoto in Italia. Ancora non si sa che il sisma abbia gridato “Allah Akbar!” prima di colpire”.

Un antico adagio recita: “Parce sepultis!” invocando la umana pietà nei confronti dei defunti, ma nella vignetta di Charlie Hebdo pare che questa pietà sia del tutto assente e si può concordare con il sindaco di Amatrice, uno dei centri del sisma, che esprime il suo doloroso disappunto: “Ma come si fa a fare della satira sui morti? La satira è satira quando fa ridere e qui mi sembra che non ci sia proprio nulla da ridere, visto che è pieno di morti… La satira è cosa bella, ben venga l’ironia. Ma come si fa…. Qui c’è soltanto del cattivo gusto”.charlei-cambronne-1

A lui fa eco Vasco Errani, commissario governativo per la ricostruzione, “E’ una vignetta in cui non trovo nulla da ridere!”.  Vanna Iori, deputata PD, ha commentato: “Vignetta lugubre, disumana, indegna, da rispedire al mittente”.

Una voce fuori dal coro di protesta è quella di Pasquale Videtta che spiega la sua approvazione: “Edifici costruiti con la sabbia (“penne gratinèes”) che quando crollano si riducono a ti riducono a strati di lasagna. Ecco i sismi all’italiana, in cui nemmeno le scuole anti-sismiche sono tali. L’analfabetismo funzionale è quella cosa che ti fa scambiare la vignetta di Charlie Hebdo per una derisione delle vittime del terremoto e non per una denuncia  politica e sociale”.

Pare che questa sia una lettura propria della stessa redazione del settimanale satirico la quale sulla pagina di FB ha pubblicato un’altra vignetta a firma di Coco: una persona insanguinata che grida dalle macerie del terremoto: “Italiani… non è Charlie Hebdo che costruisce le vostra case; è la mafia!”.

Viene da commentare nei confronti del «terremoto all’italiana» di Charlie Hebdo che al danno dei morti si aggiunge la beffa di una satira disumana e incomprensibile, perché bisogna ricordare ai redattori del settimanale satirico che “Est modus in rebus!”. E perciò l’espressione del gen. Cambronne, sopra ricordata, potrebbe essere stampata a caratteri cubitali sulla copertina della loro rivista: “Merde!” altro che pretesa intelligente satira sociale e politica.  

La risposta migliore, proprio «all’italiana», è nel grande lavoro che fin dagli inizi della tragedia tutti gli operatori volontari, presenti sul posto (esercito, carabinieri, protezione civile, croce rossa, caritas), con il sostegno di tutti coloro che hanno mandato aiuti attraverso una mobilitazione generale, stanno profondendo senza risparmio di energia per recuperare i corpi delle vittime, dare assistenza ai superstiti, avviare un cammino di speranza per la ricostruzione.

Una Italia che ha il coraggio di rimboccarsi le maniche e continuare ad essere popolo di una storia esemplare di solidarietà civile!


                        

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