Campo Amatrice. Ci stavano aspettando, contenti di ricevere roba fresca
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- Pubblicato Sabato, 03 Settembre 2016 16:28
- Scritto da Gianni Nicastro
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di Gianni Nicastro
Un tour de forze a cavallo di due giorni con pulmino messo gentilmente a disposizione dal SAC. Il mezzo non ha fatto una piega, carico di quintali di viveri, ci ha portato -forte e sicuro- a destinazione.
Saremmo arrivato col sole, alle 19:00, ma a cinque minuti da Amatrice abbiamo trovato un posto di blocco della Polizia Locale di Roma e della Polizia dello Stato che non faceva passare nessuno, neanche i soccorsi: una casa a ridosso della strada era crollata poco prima ostruendo la carreggiata. Abbiamo dovuto fare una trentina di chilometri in più circumnavigando Amatrice su strade di montagna per entrarci da un’altra via.
Siamo arrivati alle 20:30, Giuseppe ci attendeva all’ingresso del campo (siamo stati continuamente in contatto con lui soprattutto nell’ultimo tratto di strada, Ascoli Piceno-Amatrice).
Ci ha piacevolmente sorpreso scoprire che ci stavano aspettando, che stavano aspettando il carico di viveri freschi dalla Puglia. Le angurie, l’uva e la carne fresca, le bistecche di maiale, gli insaccati e i formaggi, hanno fatto andare in estasi il cuoco (e non solo), un ragazzone della Valle d'Aosta alto 1,94 che si è precipitato verso la cella frigorifera a mettere giù decine di casse di lattuga per far spazio alla carne.
Tutto il campo sapeva anche dei panzerotti, che aspettavano per cena. Nonostante avessero già mangiato, volontari e popolazione hanno ugualmente gradito gli oltre 300 panzerotti preparati dall’associazione Via Crucis di Rutigliano e fritti -sul momento- da Giacomo e Rossella, aiutati da altri volontari addetti alla cucina.
Abbiamo, giovedì sera, fatto un giro giù nel centro di Amatrice. Posti di blocco ovunque, soprattutto davanti alla zona rossa, dove c’è la torre dell’orologio fermo alla 3:35 di quella notte, zona rossa ovviamente inaccessibile. Sulle macerie e sul dramma del terremoto ero preparato, la televisione, i giornali, internet, ce lo hanno fatto vivere immediatamente. La cosa che mi ha colpito, e rassicurato allo stesso tempo, è stata la forte presenza dello Stato. Carabinieri, Esercito, Polizia, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, ANPAS, Protezione Civile, Aeronautica (con il suo eliporto)... Una grande quantità di mezzi, militari e civili, camion con gru, pale meccaniche...
Un via vai continuo di mezzi di soccorso e delle Forze dell’Ordine, il pattugliamento capillare del territorio da parte dei Carabinieri che presidiavano cimitero, case e altri luoghi contro lo sciacallaggio. Ieri mattina ho parlato col magg. Maione, della sala stampa nazionale dell’Arma dei Carabinieri, il quale mi ha riferito di sole quattro persone arrestate in flagranza, due stranieri, due italiani.
Fenomeno molto ridimensionato, lo sciacallaggio, perlomeno ad Amatrice, perché egregiamente tenuto a bada dal notevole dispiegamento di forze dell’Ordine.
Abbiamo dormito nella tenda “22”, insieme agli sfollati. Ieri mattina sono stato giù con la luce del sole, ho cercato ancora di farmi autorizzare per la zona rossa ma, pur avendo avuto il numero di cellulare del responsabile nazionale dei Vigili del Fuoco, non sono riuscito a contattarlo. Ho fatto comunque delle riprese e, soprattutto, ho intervistato Battista Santus, capo campo, e altri responsabili ANPAS che mi hanno spiegato quando il campo è stato allestito, che tipo di aiuto offre alla popolazione di Amatrice, come avvengono gli approvvigionamenti e altro ancora.
«La lunga conservazione, quindi la pasta, lo scatolame e via dicendo, ne abbiamo una sovrabbondanza, nei freschi, quindi, formaggi, carne, salumi e via dicendo, eravamo veramente in penuria» mi ha detto il sig. Santus nella videointervista girata ieri mattina.
«Quel che ci è arrivato ieri è stata come una manna dal cielo. Ora dobbiamo far passare il messaggio alla gente che la loro buona volontà deve essere indirizzata verso quel che serve realmente e quel che avete portato ieri serviva realmente, avete visto che festa vi abbiamo fatto». «Voi avete avuto il buon senno di contattarci e noi vi abbiamo fatto una lista della spesa vera e propria che vi ha indirizzato verso le raccolte finalizzate».
Tutta roba che «adesso, oggi e nei prossimi pranzi -ha aggiunto il capo campo- verrà immediatamente utilizzata. Vorrei che questo messaggio arrivasse anche alla vostra gente, a chi si è prestato generosamente alla raccolta, ha dato i fondi e ha dato i prodotti, magari, in maniera diretta e si è messo a disposizione per portarli fino qua con pulmino, affrontando il viaggio. Grazie veramente di questa oculatezza e intelligenza nel guidare la raccolta di questi prodotti».
Non vi anticipo altro, a breve la pubblicazione del servizio video girato nel campo.