Peggiora la qualità della frazione organica, segnale preoccupante
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- Pubblicato Lunedì, 29 Agosto 2016 16:42
- Scritto da Vito Solenne
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di Vito Solenne
La raccolta differenziata della frazione organica, a maggio scorso, ha fatto registrare un peggioramento della qualità del materiale raccolto con percentuali di impurità elevate rispetto al sistema di raccolta porta a porta. È quanto emerge dalla determina n° 140 Reg. Gen. 886 del 28-07-2016 (qui) affissa all’albo pretorio online del comune di Rutigliano l’11 agosto scorso, firmata dal responsabile dell’ufficio Polizia Municipale – Igiene Pubblica – Protezione Civile, dott. Francesco Vita.
Precisamente la percentuale di contaminanti macroscopici quali plastiche, vetro, metalli, tessili e inerti è stata pari al 6%, un valore elevato considerando che con il porta a porta la percentuale di impurità si attesta intorno al 2-3%. Secondo i dati pubblicati dal Consorzio Italiano Compostatori (Cic), una percentuale di impurità del 6% si verifica quando la frazione umida viene raccolta con il metodo classico dei cassonetti stradali, dove i controlli sono meno stringenti.
Nell’anno in corso la ditta che a Rutigliano si è aggiudicata l’appalto per il recupero della frazione organica è stata l’ “Aseco S.p.A.”, società del Gruppo Acquedotto Pugliese. Nel contratto stipulato tra il comune di Rutigliano e l’Aseco con sede a Marina di Ginosa, si legge nella determina sopra menzionata, «la percentuale di impurità del carico conferito deve essere inferiore o uguale al 4%, pena il ristoro delle spese per la verifica».
Il 19 maggio scorso, la ditta Aseco ha effettuato l’analisi merceologica della frazione organica, «rilevando una considerevole presenza di matrici non compostabili (vetro, plastica, tessili, metalli, inerti), pari al 6,0% del carico conferito, giusta rapporto di prova n° 2016.P191-2 del 19/05/16». Di conseguenza il pagamento delle spese di verifica, pari a 366,00 euro, sono state sostenute dall’intera collettività rutiglianese.
Un notevole peggioramento della qualità della frazione organica se paragonato ai dati del 2014 quando la Città d'arte e dei fischietti in terracotta è stata premiata dal Cic per la migliore raccolta di verde e organico in Italia con percentuali di impurità intorno all’1%.
Un risultato del genere c’era da aspettarselo visto il comportamento scorretto di molti cittadini. Infatti c’è chi non espone per strada il cassonetto marrone, identificato con un numero di serie associato all’utenza domestica, ma preferisce utilizzare per la raccolta degli scarti alimentari i normali sacchetti di plastica non compostabili che non creano problemi di percolato. A questo punto risulta difficile per l’operatore ecologico segnalare il comportamento sbagliato dell’utente visto che il sacchetto di plastica è sprovvisto del numero di serie.
C’è da evidenziare anche un affievolimento dei controlli da parte dei dipendenti della ditta “Vito Gassi di C. Esposito & C. s.a.s.”, che dovrebbero ispezionare il contenuto dei sacchetti redarguendo coloro che si mostrano irrispettosi delle regole.
Dal punto di vista normativo «la raccolta separata dei rifiuti organici – recita l’art. 182-ter del Testo Unico Ambientale – deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma Uni En 13432-2002». Le buste compostabili, tra l’altro regolarmente distribuite dalla ditta appaltatrice del servizio igiene urbana, devono essere utilizzate obbligatoriamente solo e soltanto per la raccolta della frazione organica e di conseguenza non possono essere utilizzate altre tipologie di sacchetti.
L’utilizzo del sacchetto compostabile comporta un minore costo di trattamento per l’azienda di compostaggio, mentre un materiale impuro e ricco di contaminanti richiede importanti costi di trattamento con l’aumento, inevitabile, delle tariffe di smaltimento.
Per mantenere alta la percentuale di raccolta differenziata e la qualità della stessa è importante realizzare sia campagne di informazione e di educazione ripetute nel tempo, sia informare delle norme e delle relative sanzioni. L’assenza di una continua informazione ai cittadini fa abbassare inesorabilmente sia le percentuali di raccolta che la qualità del materiale raccolto.
Dopo il vergognoso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, l’Assessore all’Ambiente del comune di Rutigliano dovrebbe ascoltare questo nuovo campanello d’allarme convocando un tavolo urgente con la ditta appaltatrice del servizio igiene urbana.