Nuova prova teatrale dell'attore rutiglianese Pietro Masotti
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Aprile 2016 12:29
- Scritto da Tino Sorino
di Tino Sorino
Una nuova prova teatrale aspetta il talentuoso giovane attore rutiglianese Pietro Masotti, tra i protagonisti dello spettacolo teatrale “Cymbeline”, dove interpreta il ruolo di Filario, amico di Postumo e Guiderio – Arvirago figlio di Cimbelino, Uno studio scenico conclusivo del laboratorio condotto dal regista Gianluigi Fogacci con gli allievi della Scuola di teatro e perfezionamento professionale del Teatro di Roma. In scena al Teatro Argentina: giovedì 14 aprile 2016, alle ore 21.00 e sabato 16 aprile, alle ore 12,30.
Enti promotori di questa iniziativa dedicata a Shakespeare: le tre università di Roma e Roma Capitale, in occasione del quadricentenario della morte del grande drammaturgo e della pervasiva presenza di Roma antica nella sua opera. Masotti torna a lavorare in teatro dopo “L’Esposizione Universale” di L. Squarzina, “Colazione da Tiffany" (adattamento teatrale di Samuel Adamson, dall'omonimo romanzo di Truman Capote), “Troilo VS Cressida", (adattamento di Ricci e Forte dal testo di Shakespeare), tutti con la regia di Piero Maccarinelli, opere teatrali precedute (solo per citarne alcune) da altre tra cui "Risveglio di primavera" di Frank Wedekind (con la regia di Lorenzo Amato), "Karma Party" di Lenzi, Centrone, Polizzi (regia di Francesco Polizzi);e “La casa della notte" (regia di Manuela Morosini).
Tra i suoi films si ricordano: “Rudy- Il divo dei divi” (regia di Nico Cirasola); “ Dieci regole per fare innamorare” di Cristiano Bortone); “ Venti sigarette" di Aureliano Amadei e “ L’estate di Martino" di Massimo Natale. Mentre in televisione ha preso parte ad “Una pallottola nel cuore” di Luca Manfredi, al “Commissario Montalbano” di A. Sironi, alla “Caccia al re - La Narcotici” e alla “Squadra Narcotici” di Soavi e alla “Nuova squadra”.
La trama di Cimbelino è così scombinata, che molti critici nel corso dei secoli hanno pensato che non fosse frutto della mano di Shakespeare, come se un grandissimo poeta non potesse concedersi, a volte, al mestiere. Infatti è il mestiere teatrale a farla da padrone in questo testo della fase conclusiva della creatività shakespeariana: perché Cimbelino richiama a orecchio temi che ruotano intorno alla gelosia, da “Romeo e Giulietta” a “Dodicesima notte”, fino a Otello. Pilotata da un italiano, ovviamente: Iachimo. Siamo nel pieno dell’età augustea e la vicenda si svolge tra Roma e la Britannia di cui Cimbelino, appunto, è re. Sullo sfondo c’è la contesa fra romani e britanni.