Avvocati e studenti, un confronto su norme e legalità al Liceo “I. Alpi”
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- Pubblicato Sabato, 19 Marzo 2016 18:03
- Scritto da Gianni Nicastro
di Gianni Nicastro
“Progetto legalità”, è il nome di una interessante serie di incontri che si terranno al liceo scientifico “I. Alpi” di Rutigliano tra studenti ed esponenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari (COA) che -si legge nella locandina di presentazione- “si fa promotore di un progetto sulla legalità e si avvicina ai giovani studenti per sostenere, attraverso l’informazione, la loro fiducia nel ruolo della legge e della Giustizia”.
Gli avvocati e la loro funzione, le questioni legali e la legalità in generale, sono cose, argomenti, spesso non proprio in cima ai pensieri e agli interessi dei giovani, anzi. Ben vengano, quindi, queste iniziative di informazione, formazione e confronto proprio con i giovani e nel luogo a loro più consono, la scuola.
Nella sala al primo piano dell’ “Ilaria Alpi” ieri si è tenuto, dunque, il primo incontro, ma il COA ne ha già fatto uno, sullo stesso argomento, il 7 marzo scorso allo scientifico “E. Fermi” di Bari.
Sia a Bari che a Rutigliano, a parlare di rispetto delle norme, di legalità e della professione di avvocato, sono stati l’avv. Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine, e l’avvocata (non “avvocatessa”, come -ha fatto notare il presidente- generalmente si usa dire per marcare la differenza di genere) Roberta Valente, consigliera e coordinatrice della commissione formazione dello stesso Ordine.
Alla presenza della dirigente prof.ssa Angela Borrelli, dell’avv. Lucia Legati, anch’essa consigliera dell’Ordine, e di una sala piena di studenti, la prof.ssa Carla Onorato ha presentato i relatori e introdotto l’argomento.
«Sono convinto -ha detto Giovanni Stefanì- di una formazione scolastica che preveda il confronto con le regole fondamentali che disciplinano» lo stare insieme, il vivere nella società. Le regole e i principi, dunque, dei quali fondamentale è, insieme alla libertà, la legalità, che affonda i suoi riferimenti nella Costituzione italiana. «Le regole servono in tutti gli ambiti della vita -ha aggiunto il presidente del COA di Bari- e ogni legge regola un tipo particolare di rapporto». «Legalità -ha, infine, argomentato- non significa rispetto solo della legge, ma anche rispetto di noi stessi».
L’avvocata Valente ha cominciato citando una bellissima frase di Pietro Calamandrei, politico, avvocato anche lui e uno dei costituenti, padri fondatori della Repubblica. Una citazione su come dovrebbe essere un avvocato: “Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l'avvocato no. L'avvocato -scrive Calamandrei- non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l'avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L'avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità”.
«Noi la toga la portiamo nel cuore» ha esordito Roberta Valente, in perfetta sintonia con quella citazione. L’avvocato «è una professione meravigliosa e piena di regole, la portiamo nel cuore per il diritto alla difesa» delle persone sia nelle grandi che nelle piccole liti. L’avvocato, quindi, «non è quella figura manzoniana dell’azzeccagarbugli, la stragrande maggioranza degli avvocati sono persone oneste che lavorano» ha aggiunto. Tra l’altro, l’avvocato è uno che non finisce mai di studiare «perché le norme cambiano, mutano nel tempo» e se non studiano, non si aggiornano, gli avvocati «possono essere sanzionati» ha spiegato la Valente.
Due interessanti relazioni, dunque, durante le quali i due componenti del COA di Bari hanno parlato della loro professione, del diritto alla difesa in un processo, del rispetto che le parti, tutte, devono alle regole dello stesso processo. Hanno spiegato quando ci si rivolge ad un avvocato e hanno dato una interessante informazione sul patrocinio gratuito che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati mette a disposizione dei cittadini meno abbienti (pagato dallo Stato).
La parola è passata, poi, al confronto con gli studenti, articolato con domande dirette e risposte altrettanto dirette e immediate. Domande interessanti che hanno impressionato positivamente i due interlocutori, li hanno stimolati sul rapporto, o il conflitto, tra giustizia e morale quando un avvocato si trova di fronte al dubbio che il suo assistito sia davvero colpevole. Sul segreto professionale, sulle fughe di notizie intercettate dai giornalisti, sugli anni di praticantato per l’abilitazione alla professione di avvocato, sulla freddezza della professione e sulle emozioni che a un avvocato può capitare di vivere in un processo. Insomma, su questi ed altri temi si è dipanato un confronto ricco di spunti e stimolante per tutte e due le parti, interlocutori e giovane platea.
Il prossimo appuntamento è per il 15 aprile sempre dalle 15:00 alle 17:00. Questa volta gli argomenti sono più tecnici e specifici: assicurazione obbligatoria e responsabilità civile nella circolazione di veicoli e di natanti, il contrassegno assicurativo e la sua dematerializzazione, l’attestato di rischio, la liquidazione dei sinistri, il risarcimento diretto e l’arbitrato. L’incontro sarà tenuto dagli avvocati Alessandro Rossi, consigliere dell’Ordine, e Giuseppe Berloco.