I GAL si rinnovano, appello ai cittadini
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- Pubblicato Giovedì, 17 Marzo 2016 16:42
- Scritto da Vito Solenne
di Vito Solenne
Il Gruppo di Azione Locale (Gal) “Sud-Est Barese” (Seb), venerdì scorso, ha fatto tappa nella Sala Consiliare di Piazza Kennedy a Rutigliano per approfondire le opportunità offerte dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale (Psr). Si tratta di un ciclo di seminari informativi che in queste settimane si stanno realizzando, nell’ambito territoriale (Rutigliano appunto, Mola di Bari, Conversano, Noicàttaro, Casamassima e Acquaviva delle Fonti) del Gal Seb, per illustrare alla cittadinanza i cambiamenti introdotti dalla nuova programmazione 2014-2020 (Misura 19 - Sostegno allo sviluppo locale Leader).
Tra i relatori presenti del Gal Seb, Gianvito Altieri quale componente del Consiglio di Amministrazione (Cda) nonché assessore alle Attività Produttive del comune di Rutigliano, Carlo Amodio in qualità di socio portatore di interessi collettivi economico-produttivi e il direttore tecnico, Arcangelo Cirone. Il presidente del Cda, Pasquale Redavid, è arrivato alla fine del seminario perché impegnato in un’altra riunione.
L’assessore Altieri ha esternato, alla platea presente, tutta la sua soddisfazione per i risultati conseguiti dal Gal Seb con la programmazione 2007-2013, menzionando il restauro della masseria della Madonna di via Adelfia e dei locali di Palazzo San Domenico.
Per chi ancora non avesse mai sentito parlare di gruppo di azione locale, si tratta di una società composta da soggetti pubblici e privati nata con lo scopo di favorire lo sviluppo locale di un'area rurale attraverso l’utilizzo di fondi nell'ambito del programma d'iniziativa comunitaria Leader, acronimo dal francese “Liaison Entre Actions de Développement de l'Économie Rurale”, tradotto in italiano “Collegamento tra azioni volte allo sviluppo delle economie rurali”.
Analizzando lo stato finale di attuazione del Piano di Sviluppo Locale (Psl) 2007-2013 del Gal Seb, consultabile sul sito www.galseb.it, si osserva che il totale dei contributi concessi sono stati precisamente 5milioni di euro, generando investimenti pari a 9milioni di euro. I contributi maggiori sono stati destinati agli agriturismi, masserie didattiche, fattorie sociali e alle energie rinnovabili (misura 311), per un importo di 1milione e 359mila euro.
Nell’ambito di questa misura nel comune di Rutigliano non sono stati presentati progetti a differenza degli altri Comuni che hanno così generato investimenti di poco inferiore ai 3milioni di euro.
Per quanto riguarda la creazione di nuove microimprese e lo sviluppo di quelle esistenti (misura 312), a Rutigliano sono stati finanziati 2 progetti su 19 totali (Acquaviva delle Fonti 5, Conversano 5, Mola di Bari 5, Casamassima 1 e Noicàttaro 1), mentre i contributi per le attività turistiche (misura 313) sono serviti per sostenere 3 progetti nella città dei fischietti su 19 totali (Acquaviva delle Fonti 6, Conversano 6, Mola di Bari 4).
I progetti a favore dei servizi essenziali per l’economia e le popolazioni rurali (misura 321) hanno permesso l’allestimento di un centro ludico educativo per persone disabili presso il Palazzo S. Domenico e la realizzazione di un centro di utilità sociale con servizi di agroterapia ed ortocultura presso la masseria della Madonna, entrambi a Rutigliano. Mentre i contributi per la tutela e riqualificazione del patrimonio rurale (misura 323) hanno consentito il recupero della masseria della Madonna, della masseria Pannicelli e di una sala polifunzionale presso la chiesa di S. Maria dell'Annunziata a Rutigliano. Infine i contributi per la formazione (misura 331) sono andati per il 5% a Rutigliano rispetto al totale dei fondi a disposizione.
Il documento finale fa una sintesi dei risultati ottenuti ma non approfondisce temi importanti come, per esempio, la creazione di posti di lavoro ottenuti o meno dal finanziamento di nuove microimprese (misura 312) oppure l’efficacia dei voucher formativi nell’inserimento nel mondo del lavoro da parte di coloro che ne hanno usufruito (misura 331).
Da una rapida lettura del Psl del Gal Seb, datato 28 gennaio 2010, ci sono anche una serie di iniziative che erano state previste ma che non sono state realizzate, come il “centro servizi per l’agricoltura” che doveva “supportare gli agricoltori e i giovani nel fronteggiare le sfide dei prossimi anni”, oppure la rilevazione e allestimento di una banca dati informatizzata con georeferenziazione di tutte le emergenze storico-architettoniche (masserie, chiese, cisterne, muretti a secco…).
Secondo il Direttore del Gal Seb conoscere ciò che è stato fatto con la vecchia programmazione è di fondamentale importanza perché sarà la base di partenza per elaborare la nuova programmazione 2014-2020. A tale proposito è stato citato il progetto “Natural-mete nel sud-est barese” un itinerario ciclopedonale di 210 km, “Leadermed” un progetto di cooperazione transnazionale per la tutela e valorizzazione delle culture locali sulla dieta mediterranea e la “Mappatura del sistema agricolo del territorio del sud-est barese”. Se ne deduce un orientamento che mira a premiare quei gruppi di azione locale che hanno operato bene sul territorio attraverso la valorizzazione delle risorse locali, migliorando la qualità di vita delle stesse popolazioni.
In Puglia ci sono 25 Gal che hanno potuto contare su una dotazione finanziaria, con la vecchia programmazione, di 290milioni di euro. Con la nuova programmazione 2014-2020 i Gal dovranno accontentarsi di “soli” 158milioni di euro provenienti dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr) e del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (Feamp), una diminuzione del 45% rispetto al settennato precedente. Cambia anche il limite della popolazione, passando dagli attuali 150mila abitanti ai 200mila abitanti favorendo anche una maggiore aggregazione tra i Comuni e questo non fa presagire nulla di buono sulla possibilità di mantenere in vita gli attuali 25 Gal pugliesi.
Le novità più importanti si registrano nei compiti affidati ai Gal, i quali dovranno prima di tutto decidere l’ambito territoriale entro cui operare in virtù dell’aumento del limite della popolazione, tenendo conto della coerenza fisica o geografica dell'area, dell’analisi dei bisogni e potenzialità locali delineando la Strategia di Sviluppo Locale (Ssl). Gli obiettivi della Ssl si tradurranno nella stesura del Piano di Azione Locale (Pal), dove saranno indicati gli interventi che verranno finanziati a imprese ed enti locali con meccanismi di gestione, monitoraggio e valutazione. Inoltre i gruppi di azione locale saranno responsabili della pubblicazione dei bandi e della selezione dei beneficiari.
Il piano di azione locale sarà il risultato dei bisogni e delle potenzialità locali, in quanto saranno proprio i cittadini a scegliere gli Ambiti Tematici (sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali; sviluppo della filiera dell’ energia rinnovabile; turismo sostenibile; cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità; valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali; valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio; accesso ai servizi pubblici essenziali; inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali; legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale; riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità; reti e comunità intelligenti; diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca), non superiori a tre e relazionati tra loro.
Infatti il nuovo quadro giuridico per il periodo di programmazione 2014-2020, stabilisce il cosiddetto "Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo” (Sltp), in inglese “Community Led Local Developement” (Clld) secondo quanto previsto dai regolamenti europei (Reg. Ue n. 1303/2013, artt. da 32 a 35; Reg. Ue n. 1305/2013, artt. da 42 a 44). Pertanto i tre tematismi devono essere scelti dal basso attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali (principio del bottom-up).
Il Gal Seb ha predisposto una scheda sia su supporto cartaceo che in formato elettronico (clicca qui) dove è possibile indicare i tre temi su cui impostare la strategia di sviluppo locale. L’invito rivolto a tutti i cittadini è di partecipare numerosi alle scelte su cui poi si andranno a delineare gli interventi inseriti nel piano di azione locale valido fino al 2020, un’occasione unica che i cittadini non possono perdere.
I dati forniti dal direttore Cirone del Gal Seb, parlano di 25 schede compilate online fino a venerdì scorso, troppo poche rispetto ai 130mila abitanti dei sei Comuni del Gal Seb. Sicuramente andrebbero potenziate le forme di partecipazione dei cittadini e i dati forniti sembrano confermare tale impressione.