La colomba insanguinata della torre Eifell
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- Pubblicato Lunedì, 16 Novembre 2015 11:08
- Scritto da Sac. Pasquale Pirulli
di Sac. Pasquale Pirulli
Parigi ha il suo simbolo nella Tour Eiffel! La pace ha il suo simbolo nella colomba che riportò a Noè, dopo il diluvio, il ramoscello d’ulivo!
Durante la tragedia della notte del 13 novembre 2015 una ragazza italiana mandava questo messaggio alla sua mamma: “Mamma siamo ancora nello stadio, sento spari ed esplosioni di continuo; ci sono persone a terra, c’è molto fumo. Ho visto una bambina morta, credo ci siano altri corpi. Se mi uccidono devi sapere che ti amo con tutta me stessa. Non può finire così, non deve finire cosi..!”
Sui diversi siti web foto di amici con i colori della bandiera francese e ad esprimere vicinanza e speranza, alcune frasi: “Je suis France! Pray for Paris!”. Segnalo i titoli sulle prime pagine dei giornali, di quali alcuni sono discutibili: Assalto a Parigi (il Giornale), Bastardi islamici (Libero), Je suis Paris (Il Tempo), Il massacro di Parigi (La Stampa), L’orrore dei nemici dell’uomo (Il Mattino), Attacco al cuore di Parigi (Il Secolo XIX), Massacro islamico (Il messaggero), Happy day (Il manifesto), Parigi sotto attacco del terrore (Avvenire).
Alcune essenziali dichiarazioni: “Non ci sono parole, solo tristezza infinita”; “Un pensiero per le vittime di Parigi”; “La notte più lunga di Parigi”, “Peace for Paris”.
E poi la mappa degli attacchi simultanei: Stade de France (Seine- Saint Denis), Sala di concerti “Bataclan” e quartieri interessati (Rue Albert) con il numero sempre crescente di vittime: fino a raggiungere 132 delle quali 89 allo stadio e 15 in via Albert. Una squadra di otto terroristi che entrano simultaneamente in azione incominciando alle ore 21,49. E la televisione continua a trasmettere alcune immagini drammatiche di uomini e donne in fuga, di corpi straziati e senza vita.
Al di là delle dichiarazioni di alcuni politici nostrani, che fanno pensare agli avvoltoi che si aggirano sui cadaveri, Papa Francesco in un twitter dichiara subito il suo dolore: «Esprimo il mio profondo dolore per gli attacchi terroristici di Parigi. Pregate con me per le vittime e le loro famiglie». Alla radio vaticana lo stesso papa dice: «Non capisco queste cose, sono difficili da capire, fatte da esseri umani. Per questo sono commosso, addolorato e prego. Sono tanto vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro».
Interprete dei sentimenti del papa il direttore della sala stampa P. Federico Lombardi S.J. comunica ai giornalisti accreditati: “Siamo sconvolti da questa nuova manifestazione di folle violenza terroristica e di odio che condanniamo nel modo più radicale insieme al papa e a tutte le persone che amano la pace. Preghiamo per le vittime e i feriti e per l’intero popolo francese. Si tratta di un attacco alla pace di tutta l’umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell’odio omicida in tutte le sue forme”.
La Chiesa di Francia in questa dolorosa circostanza si raccoglie in preghiera per le vittime il giorno 14 novembre nella Grotta di Lourdes e il 15 novembre nella cattedrale di Notre Dame a Parigi. La Chiesa Italiana invita a pregare per le vittime di Parigi durante le SS. Messe di domenica 15 novembre.
Ancora papa Francesco durante l’Angelus domenicale in Piazza San Pietro ha detto ai fedeli: «Cari fratelli e sorelle, desidero esprimere il mio dolore per gli attacchi terroristici che nella tarda serata di venerdì hanno insanguinato la Francia, causando numerose vittime. Al Presidente della Repubblica francese e a tutti i cittadini porgo l’espressione del mio fraterno cordoglio. Sono vicino in particolare ai familiari di quanti hanno perso la vita e ai feriti. Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così terribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore: utilizzare il nome di Dio per giustificare la strada dell’odio e della violenza è una bestemmia. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera: affidiamo alla misericordia di Dio le inermi vittime di questa tragedia. La Vergine Maria, madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. A Lei chiediamo di proteggere e vegliare sulla cara Nazione francese, sull’Europa e sul mondo intero».
Alla fine di questa nota esprimo sommessamente amicizia a tutte le vittime del terrorismo che facendosi scudo del nome di Dio Allah semina la morte in Siria, in Kenia con 147 vittime e adesso nella vicina Francia. Non si può insanguinare la candida colomba della pace con una insana violenza che colpisce persone innocenti che si riuniscono per una partita di calcio, per una serata di musica, per una passeggiata. Invito gli amici lettori non solo a fare omaggio alla nazione francese con il richiamo ai colori della sua bandiera, nel richiamo alle idealità di Uguaglianza, Fraternità e Libertà, ma più di tutto a una preghiera perché il volo della colomba sotto la torre Eiffel sia foriero di pace per tutti.