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L'asfalto nuovo con le “pezze” di catrame su corso Garibaldi

di Gianni Nicastro

Una riqualificazione urbanistica coi fiocchi, anzi, con le pezze di catrame, non c’è che dire.
Da quando i marciapiedi di un corso, tra l’altro -da mesi- in fase di rinnovamento strutturale, nei punti di passi carrabili, sono dotati di scivoli catramosi improvvisati e antiestetici? Non siamo dei tecnici, ma quello che generalmente notiamo (anche su corso Mazzini già riqualificato) è un marciapiede portato a scivolo col cordolo a livello della strada. Qui, invece, si è portata la strada all’altezza del marciapiede con improbabili, posticci, scivoli di catrame.

Sbaglieremo, ma a noi sembra una cosa inaccettabile che corso Garibaldi, nuovo di zecca, sia costellato da quegli scivoli, poco funzionali, antiestetici appunto, sbriciolabili e che -temiamo- cambieranno, oppure ostacoleranno, il deflusso delle acque su una strada a forte pendenza.

Non ci convince neanche il manto stradale, appena messo in opera -nuovo dunque- che già presenta delle imperfezioni, degli sbriciolamenti, con tutti i pozzetti dell’AQP che fanno capolino dello strato di catrame grattato (decine di piccole insidie stradali). I cordoli dei marciapiedi scheggiati e “stuccati” in molti punti, stucco che, in alcune parti, è già venuto via.

L’altra cosa critica di questa ristrutturazione è l’incostanza dell’altezza della strada rispetto ai marciapiedi. Ci sono punti di venticinque centimetri, e forse più, e punti di appena tre -quattro- centimetri, come si nota nelle foto qui sotto pubblicate. In un punto critico di corso Garibaldi, all'incrocio con via L. Tarantini, il marciapiede è al livello della strada. Come si comporterà l'acqua in un punto, fortemente in pendenza, in curva e con la strada a livello del marciapiede?

E non è, quello, l’unico punto del corso che potrebbe avere i marciapiedi inondati all'acqua piovana. C‘è, poi la situazione di un pluviale sotto traccia il cui buco di scarico è in contropendenza, su un marciapiede in discesa e a un metro da un ingresso di abitazione con corridoio sottoposto rispetto al livello dello stesso marciapiede. Anche qui è molto probabile, se non sicuro, che l’acqua che quel pluviale vorrebbe scaricare sulla strada si infili dritta nel cancello della casa a un metro più giù.

Insomma, lavori di rifinitura della riqualificazione di corso Garibaldi che ci lasciano fortemente perplessi circa la loro correttezza. Per non parlare del buco di una trentina di centimetri di diametro, e altrettanto profondo, lasciato aperto, non messo in sicurezza, su una strada che ieri era stata resa accessibile al traffico e ai pedoni.

Con chi li ha concordati quei lavori la ditta appaltatrice o subappaltatrice? Il direttore dei lavori ne è a conoscenza? E il tecnico comunale responsabile del procedimento, anche lui, ne è a conoscenza?

Può anche darsi che le foto qui pubblicate riprendano lavori perfettamente eseguiti, ma il dubbio che così possa non essere è forte.