Notizie Don Tonino Bello e la sua “Mistica arte” di fare politica
di Michele Pesce
Si è tenuto mercoledì sera nel salone parrocchiale della chiesa "Cuore Immacolato di Maria" l’incontro dibattito dal titolo “Mistica Arte, Lettere sulla Politica di Don Tonino Bello”, organizzato dalla libreria Odusia con il contributo dell’Associazione "Don Tonino Bello" di Rutigliano. All’evento, hanno preso parte Elvira Zaccagnino, fondatrice della casa editrice “La Meridiana” con lo stesso Don Tonino Bello, Don Michele Petruzzi e Maria Carmela Sorino del direttivo Associazione "Don Tonino Bello" di Rutigliano.
Protagonista del mercoledì letterario, quindi, il Vescovo di Molfetta e Presidente Nazionale di Pax Christi, una figura coraggiosa e quasi profetica, considerando i moniti di Papa Francesco e la nuova strada intrapresa dalla Chiesa, da subito impostasi nella comunità pugliese per compassione, solidarietà ed accoglienza all’altro. Parole e qualità che, mai come oggi, suonano profondamente attuali e portano con la mente alle drammatiche tragedie avvenute nel nostro Mediterraneo.
A dare il via all’incontro un video introduttivo sulla figura di Don Tonino, attraverso i luoghi della sua vita e le persone che lo hanno conosciuto e che con lui hanno condiviso diverse e significative esperienze di vita, da Guglielmo Minervini a Don Mino Prudente, senza dimenticare Don Grazio Barile.
«Siamo abituati ad idealizzare la società e, quindi, a deresponsabilizzarci», ha esordito Don Michele Petruzzi che, proprio attraverso le parole di Don Tonino Bello e Papa Francesco, ha ricordato al numeroso pubblico presente l’importanza di avere obiettivi nobili nella propria vita, tenendo sempre i piedi per terra, non perdendo il senso di comunità ed interessandosi agli altri facendo del bene, proprio attraverso la politica. «La politica può essere qualsiasi cosa, anche quanto stiamo facendo oggi qui, parlando e confrontandoci. Fare politica vuol dire interessarsi agli altri, preoccuparsi del bene comune e non pensare solo agli affari di bottega. Ecco perché la politica, citando lo stesso Don Tonino Bello, è qualcosa di estremamente nobile e che necessita di andare oltre le idee precostituite».
Impossibile non pensare a quanto fatto dal Vescovo, all’esempio che ancora oggi è in grado di darci: testimone di uno stile di vita non solo predicato ma soprattutto praticato. Un uomo semplice nella sua grandezza, che ha servito gli uomini nelle stazioni di notte, nei casolari di campagna, confondendosi tra gli sfrattati, i disoccupati e gli immigrati. In ultimo anche a Sarajevo, tra i dimenticati di una guerra tragica.
Toccante anche l’intervento di Elvira Zaccagnino: «L’eredità di Don Tonino Bello è di tutti noi, anche grazie ai suoi scritti e a quanto ci ha lasciato con i suoi insegnamenti. Uno dei più belli, ripreso anche dal Papa, è quello di una politica che non deve essere definita “cristiana” ma di un modo cristiano di fare politica da parte di uomini che perseguono fini nobili».
A concludere l’evento, i saluti del Presidente dell’Associazione "Don Tonino Bello" di Rutigliano Antonio Antonelli e le domande poste da un pubblico attento e partecipe, molte delle quali incentrate sull’annosa questione legata all’immigrazione. Cosa avrebbe fatto un uomo come Don Tonino, al giorno d’oggi, ci si è chiesti. «Non è giusto parlare di immigrati o migranti – ha risposto Elvira Zaccagnino - ma di persone bisognose o meno, povere o meno, che necessitano di un aiuto concreto e reale. Don Tonino Bello si sarebbe fatto carne per gli ultimi, vedendo in loro delle persone, senza classificazioni ed etichette precostituite; li avrebbe accolti nella propria casa e probabilmente ci avrebbe esortato a fare lo stesso».
