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Piromusicali nel ricordo di chi ha perso la vita a Modugno

L’appuntamento era alle 22:00 ieri. Dopo tre quarti d’ora di ritardo abbiamo cominciato a temere che fosse successo qualcos’altro (centralina, cavi, transistor...), invece no. Alle 22:45 circa lo spettacolo è cominciato con Gianni Capotorto, inossidabile presentatore di tutte le manifestazioni paesane, che ha ricordato Michele Bruscella e le altre vittime dell’esplosione di Modugno e ha chiesto di onorarne il ricordo con un minuto di silenzio.

E’ stata unanime la partecipazione del pubblico a quel minuto, migliaia di persone in perfetto silenzio, uno "shock" rispetto al frastuono di qualche istante prima.
Sono partiti i fuochi ed è toccato alla leccese ditta Angelo Mega onorare quelle vittime con dieci bombe sparate senza musica, una dietro l’altra, anche qui in silenzio.

Una scia luminosa si innalza verso il cielo, il botto, si aprono proiezioni verdi, al centro altre proiezioni bianche disegnano una croce. Tutto questo per dieci volte. Insomma, un gesto al limite della commozione.

Poi è partito lo spettacolo. Musica, fuochi, botti, una straordinaria coreografia di luce e colore sullo sfondo buio della sera, un sincronismo fuochi-musica quasi perfetto. Stare sotto quel cielo di luci è stato suggestivo e divertente. Ora capiamo perché i fuochi piromusicali attirano così tanto pubblico, che ieri, nonostante il flop di avantieri, non ha deluso, è stato davvero numeroso.

Alla fine una fiumana di persone è defluita in ordine invadendo la ferrovia e le strade del quartiere a ridosso dell’area dello “sparo”. Checché se ne dica, la magica combinazione di fuochi d’artificio e musica funziona, attira un sacco di gente che, col naso all’insù, si gode lo spettacolo.