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Paolo Violante, figlio di Alfredo, a Rutigliano

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di Tino Sorino

Una giornata densa di emozioni per celebrare il 70° anniversario del “Giorno della Memoria” e per ricordare il sacrificio di uno degli uomini più illustri della nostra terra. Un programma di iniziative significative per l’intera Comunità scolastica e cittadina, dal titolo “Alfredo Violante, una vita per la libertà e per la patria”, che non poteva mancare nella nostra città.

Perché, proprio qui, Violante, giornalista, avvocato e letterato, nacque il 25 ottobre 1888 da Michele Violante e da Elisabetta Colamussi, frequentò le scuole elementari (mentre le ginnasiali le frequentò a Bari e a Monopoli, la laurea in Giurisprudenza la conseguì presso l’Università di Macerata e l’intensa attività giornalistica la svolse a Bari) e visse fino al 1926, anno del suo trasferimento forzato da Rutigliano a Milano (a causa delle sue idee antifasciste), dove iniziò l’esercizio della professione forense, venne arrestato, trasferito, prima, nel carcere di S. Vittore, poi nel campo di concentramento di Fossoli e, successivamente,  il 24 giugno 1944, nel campo di sterminio austriaco di Mauthausen.

Qui, il 24 aprile 1945, all’età di 57 anni, Alfredo Violante venne barbaramente ucciso nelle camere a gas, solo 11 giorni prima della liberazione di quel lager  da parte delle avanguardie della 3° Armata americana. Enti promotori delle celebrazioni, il 1° Circolo Didattico Statale “Giuseppe Settanni” (guidato dalla dirigente Maria Melpignano) e l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Rutigliano. Il programma si è così articolato: intorno alle 11.00, di martedì 27 gennaio 2015, raduno dei partecipanti in piazza XX Settembre e sfilata del corteo verso piazza Violante, dove è stata depositata dagli alunni della “Settanni” la corona d’alloro alla targa commemorativa in memoria di Alfredo Violante.

Alla presenza del figlio Paolo, delle Autorità, dei numerosi bambini, dei genitori, degli insegnanti, del dirigente scolastico e di tutta la Comunità cittadina. Successivamente il corteo si è diretto verso la chiesa Madre, dove si è svolto il primo affollato incontro- dibattito di Paolo Violante con la cittadinanza, mentre, alle 18.30, ha avuto luogo il suo secondo incontro,  questa volta, nella Sala “Aldo Moro” della “Settanni”, davanti ad un folto pubblico attento e in religioso silenzio, costituito in prevalenza da genitori, docenti e amministratori comunali.

Tutto questo, per ricordare la figura del nostro concittadino, patriota e “combattente” antifascista Alfredo Violante. Sono intervenuti il figlio Paolo (pensionato, ex bancario e cugino del già Presidente della Camera dei Deputati Luciano), Giuseppe Marchetti, Antonio Fanizzi, studioso e storico locale, Roberto Romagno, Sindaco di Rutigliano, Paolo Piccinno, presidente del Consiglio di Circolo della Scuola Primaria “G. Settanni” e la padrona di casa, la dirigente scolastica Maria Melpignano.

Oltre ai relatori, protagonisti della serata sono stati i ragazzi delle classi quinte, preparati sapientemente dalle instancabili docenti, che hanno realizzato una interessante mostra di disegni sulla “Shoah”. I piccoli hanno, prima, illustrato, con l’ausilio di immagini e filmati  “La giornata internazionale della Memoria”, la storia della Seconda Guerra Mondiale, la vita di Alfredo Violante e, poi, hanno letto con passione alcune sue vibranti e commoventi poesie. Antonio Fanizzi, autore dell’opuscolo “Alfredo Violante”, pubblicato nel 1995 dal Comune di Rutigliano, nel cinquantesimo anniversario della sua morte, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua intensa vita, ha concluso il suo intervento definendo Violante “un luminoso esempio, che deve essere riproposto alle future generazioni”.

Lo studioso conversanese ha, poi, rivolto l’invito al sindaco Romagno, affinché costituisca nella Biblioteca comunale un fondo, dove raccogliere tutto il materiale esistente su Alfredo Violante (partendo dalle preziose documentazioni conservate negli archivi privati del figlio Paolo e di Giuseppe Marchetti). Invito che è stato subito accolto dal Primo Cittadino di Rutigliano, che ha sottolineato l’importanza di questa raccolta che “ ci riporta alla memoria di quest’uomo, che ha rappresentato e rappresenta molto per la nostra città, che ha fortemente difeso la sua terra e di cui sono fiero di averlo avuto come illustre concittadino.

Una persona che continuerà in futuro a rendere sempre più grande Rutigliano”. Interessante e seguito con molta attenzione, l’intervento di Giuseppe Marchetti sul periodo giovanile di Alfredo Violante e sulla sua grande passione per il giornalismo, sullo scorrere di immagini (a volte curiose) di periodici, riviste, giornali, da lui stesso fondati (tratte dall’archivio privato dello stesso Marchetti).


Come ad esempio (solo per citarne qualcuno), “Bucaneve”, un numero unico di giornale, con direzione in Bari, pubblicato dalla tipografia rutiglianese Pierri, il 25 marzo 1906, scritto da donne, oppure  “Pispigli d’ala” del  1907, numero unico redatto da “signore e signorine”, con scritti relativi anche a Garibaldi, edito a cura dell’associazione anticlericale provinciale, o “Il Quotidiano”, unico giornale politico della sera della Regione Puglia, di sinistra, edito a Trani dal 1911 al 1918,  o il periodico umoristico “Pss…Pss…”, pubblicato nel 1910, diretto prima da Violante, che adoperò nei suoi articoli satirici lo pseudonimo “Vantelio” e poi, fino al 1923, da suo fratello Giovanni, o, infine, un opuscolo scritto e pubblicato nel 1921 da Violante per l’amico, onorevole Giuseppe Di Vagno, assassinato dai fascisti a Mola di Bari il 25 settembre dello stesso anno.

“Alfredo Violante amava gli ideali di libertà del Risorgimento italiano”, ha, così, esordito Marchetti, “Amava leggere Garibaldi, Mazzini, Monti…; gli amici lo ricordano come una persona buona, generosa, un uomo d’azione che sapeva incantare le folle con la sua voce metallica e armoniosa”. Nel prendere la parola, Paolo Violante, ha, così, affermato ”Sono molto grato per questa lodevole iniziativa. La mia presenza a Rutigliano mi genera una grande emozione, perché è qui che io ho trascorso le vacanze estive della mia giovinezza.

Io stasera vorrei ricordare il concittadino Alfredo Violante come un “eroe borghese” che difese fino all’ultimo le sue idee di combattente della libertà. Animato da una intensa passione civile, mio padre intese ricercare il bene comune, sorretto da una cultura umanistica; egli non fu soltanto giornalista ma anche letterato, artista. Era completo nella sua formazione. Nell’intervento conclusivo, la dirigente Maria Melpignano si è così espressa: “Ricordare e commemorare Alfredo Violante, ingiustamente ucciso a Mauthausen, come oppositore politico, è un nostro dovere, perché non sia dimenticato il sacrificio di un uomo,  che spese la sua vita per la libertà, la giustizia e la democrazia.




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