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Incontro sulla peronospora della vite, alcune riflessioni

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di Luigi Bello
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Il 24 luglio si è svolto, nella Sala Consiliare del Comune Rutigliano (BA), un incontro pubblico per discutere sulla grave situazione causata dalla Peronospora della Vite. Consulenti, distributori di prodotti fitosanitari e imprenditori agricoli hanno analizzato la difficile situazione che si sta verificando nella più importante zona di produzione dell’uva da tavola.
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La Peronospora della Vite, o scientificamente Plasmopara viticola, è un microrganismo appartenente alla classe degli oomiceti. Questo microrganismo ha un ciclo che è fortemente condizionato dalle condizioni atmosferiche, proprio per questo motivo il moderatore della serata il Dott. Fittorio Filì (Presidente dell’ARPTRA – Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura) ha voluto iniziare l’incontro presentando i dati meteorologici riferiti ai mesi di maggio, giugno e luglio nella zona.

I dati, di proprietà della Check Fruit s.r.l., sono stati gentilmente concessi dal Dott. Carmelo Sigliuzzo (Responsabile di zona della Check Fruit s.r.l.,). I dati meteo, rilevati con capannine automatiche, sono stati esposti alla platea dalla Dott.ssa Anna Fanelli. La prima area presa in esame è un appezzamento sito nell’agro di Noicattaro sulla strada Noicattaro-Casamassima predisposto per il posticipo quindi uva da tavola sotto telo. Nel mese di maggio è stato registrato un accumulo di 106 mm di pioggia, temperature medie di 17.5°C, temperatura minima di 6°C e massima di 34°C. L’umidità relativa media è stata del 66%, minima 17% e massima 99%. Questa situazione ha portato ad una bagnatura fogliare di 8900 minuti.

Nel mese di giugno la pioggia è stata accumulata in soli 5 giorni (dal 13 al 18 giugno) registrando 106.8 incontro-peronospora-2mm. La temperatura media è stata di 22°C, la minima di 9°C e infine la massima 37°C. L’umidità relativa media del 67%, minima 25% e massima del 99%. In definitiva nel mese di giugno è stata registrata una bagnatura fogliare 5.800 minuti. Dall’analisi dei dati del mese di luglio si nota che nell’ultima settimana sono stati registrati 50 mm di pioggia. La temperatura media di 23°C, minima 12°C e massima di 38.5°C. Umidità relativa del 64% con picchi del 94%. La bagnatura fogliare quindi è stata di 2290 minuti.

La seconda area, in esame, è riferita ad un appezzamento sito nell’agro di Mola di Bari, sono stati rilevati dati non molto difformi dai precedenti ma con oscillazioni che è bene evidenziare. Nel mese di maggio sono stati registrati 69 mm di pioggia, temperatura media di 19°C, minima di 7°C e massima di 36°C. Umidità relativa media del 68% con picchi del 98%. Tutto  ciò ha favorito una bagnatura fogliare di 3.890 ore.

Nel mese di giugno le precipitazioni si sono concentrate negli stessi giorni in cui sono stati registrati nell’agro di Noicattaro, unica differenza è che il 15 giugno a Noicattaro sono stati registrati 52 mm di pioggia, a Mola di Bari invece 72 mm nel giorno seguente. Le temperature invece sono state: di media 23°C, minima 11°C e massima 38°C. Tutto ciò ha favorito un umidità relativa media del 66% con picchi del 91%. Nel mese di luglio infine sono stati registrati 72.2 mm di pioggia, una temperatura media di 24°C, minima di 14°C e massima di 36°C. L’umidità relativa di media è stata del 68% ma sono visualizzabili picchi del 96%. Come ultimo dato possiamo valutare la bagnatura fogliare che è stata costante quasi tutti i giorni accumulando 6.140 minuti.
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Dopo l’analisi della situazione meteo dei mesi presi a riferimento, il moderatore ha passato la parola al Professor Franco Faretra ordinario di Patologia Vegetale presso l’Università degli Studi di Bari. Il Prof. Faretra ha da subito precisato che si tratta di un’annata molto particolare, con la manifestazione di danni importanti. Tuttavia è fondamentale precisare che la peronospora non rientra tra le calamità naturali. Il Veneto, il Piemonte e la Lombardia ogni anno vengono colpite in maniera costante; ma non è stato mai richiesto ed ottenuto il riconoscimento di calamità naturale.

La Peronospora della Vite è un patogeno che annualmente crea danni abbastanza importanti ad altitudini più settentrionali dove le condizioni climatiche (più umidità e piovosità) sono favorevoli allo sviluppo del patogeno. È chiaro che nella nostra regione, con clima tendenzialmente caldo-arido, siamo abituati a ragionare tenendo presente i 400-500 mm di pioggia annui. Purtroppo quest’anno invece ci siamo trovati in condizioni estremamente particolari.

Il professore ha voluto precisare che le condizioni meteo invernali ci hanno anche favorito, visto che il patogeno in questione sverna come oospora e per maturare necessita sia di ricevere un “colpo di freddo”, sia di avere un umidità sufficientemente costante. In generale, le elevate temperature nel periodo invernale e le scarse piogge non sono favorevoli ad una buona maturazione delle oospore riducendo il rischio delle infezioni primarie. La presenza di pioggia quindi di umidità e bagnatura fogliare nel mese di maggio e successivamente giugno e ora anche luglio, hanno invece permesso al patogeno di trovare le
condizioni ottimali di infezione e sviluppo.
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Occorrono infatti solo due ore di umettazione per consentire al patogeno di installarsi nei tessuti della vite; in aggiunta è d’obbligo specificare che la plasmopara viticola è anche policiclica (anche 1 ciclo ogni 4 giorni con temperature comprese tra 21 ed i 25°C), può dar luogo a più cicli di infezione durante un’unica stagione vegetativa. Il numero di tali cicli dipende da molti fattori quali il verificarsi di condizioni climatiche favorevoli a infezioni, colonizzazione, produzione e dispersione di inoculo neoformato, il grado di recettività della cultivar e la precocità e l’intensità con la quale si verificano le infezioni primarie.

Quello che quest’anno stiamo vivendo è anche un attacco abbastanza forte di peronospora larvata in cui l’acino assume una colorazione rossastra che vira rapidamente al bruno-violaceo e successivamente raggrinzisce e dissecca. Sugli acini che però presentano la peronospora larvata non si osserva la sporulazione: la degenerazione degli stomi, che si verifica a partire dalla fese di ingrossamento dell’acino e si conclude all’inizio dell’invaiatura, impedisce infatti la fuoriuscita dei rami sporangiofori dai tessuti colonizzati. Quello che stiamo osservando quindi tenendo presente il funzionamento degli stomi è di fatto
il risultato di infezioni avvenute con le piogge del mese di giugno quando i grappoli erano ancora recettivi.

In conclusione il Prof. Faretra ha affermato che non c’è nulla di straordinario. La manifestazione dei danni da Peronospora è dipeso solo dall’andamento climatico stagionale favorevole allo sviluppo del patogeno. Si registrano problemi di peronospora su vite, monilia sulle drupacee (ciliegio, pesincontro-peronospora-5co, …) e serissimi problemi di peronospora su basilico. Non c’è quindi nulla di nuovo se non forse la nostra mancanza di preparazione ad affrontare un problema che altrove è routine. Ascoltata la precisa esposizione del Prof. Franco Faretra, il moderatore Dott. Vittorio Filì ha passato la parola all’ultimo relatore peraltro esponente di un istituzione politica ma soprattutto tecnica, il Dott. Antonio Guario dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.

A questo punto il dibattito si è spostato sull’analisi dei prodotti fitosanitari a disposizione dell’utilizzatore finale tenendo presente un documento ufficiale della Regione Puglia le “Norme Eco-Sostenibili per la difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti delle colture agrarie” aggiornato al 2014. Nei giorni scorsi si è parlato del malfunzionamento dei prodotti fitosanitari; ma questo è impossibile. L’unica risposta potrebbe trovarsi nel caso qualcuno sia riuscito a mettere in circolo prodotti contraffatti; ma quest’ultima ipotesi è improbabile/impossibile visti i controlli giornalieri e la dura lotta a sostegno della legalità e della sicurezza in agricoltura. Non ci resta quindi che valutare le strategie che si devono adottare.

I fattori che dobbiamo comprendere per elaborare una’efficace difesa per il controllo della peronospora sono tanti, abbastanza complessi da valutare, e se ancora oggi dopo tantissimi studi continuiamo a vedere che in molti casi le aziende non riescono a far fronte al problema, allora significa che abbiamo ancora molto da imparare, verificare e sperimentare. In questi casi è opportuno studiare il patogeno, la sua biologia, cosa di cui si devono occupare i tecnici che dopo aver affrontato un percorso fincontro-peronospora-4ormativo sono i più indicati a fare ciò. Bisogna programmare, adottare prodotti in base alle esigenze. Proprio questo è uno degli aspetti fondamentali e delicati. Abbiamo a disposizione molte molecole registrate per la peronospora, con diverso meccanismo di azione, che ci danno da possibilità di poter effettuare se il caso lo richiede molti trattamenti.

Dobbiamo valutare e quindi programmare in che momento utilizzare la molecola consigliata, in quale fase del ciclo biologico sia del fungo patogeno che della stessa pianta ospite. Nelle nostre zone si è soliti in annate abbastanza tranquille di trattare a filari alterni, non rispettare le dosi per ettaro e le dosi per ettolitro, acquistare i prodotti fitosanitari su consiglio del rivenditore.

Questi modi usuali purtroppo in annate come questa possono creare problemi anche importanti. In definitiva possiamo affermare che l’utilizzo dei vari principi attivi deve rientrare in uno schema complessivo, in cui compaiono diversi impieghi in funzione delle varie esigenze, ma soprattutto devono essere sfruttate nel corso della stagione le potenzialità dei meccanismi d’azione così da sottoporre la popolazione del fungo a diverse pressioni selettive.

I metodi e i mezzi quindi ci sono, bisogna incentivare la creazione di un dialogo tra l’azienda agricola e il tecnico responsabile della difesa fitosanitaria in modo tale da sfruttare al meglio e con il maggiore risultato possibile tutto quello che attualmente abbiamo a disposizione per far fronte alle diverse avversità.

*Perito Agrario
Socio A.R.P.T.R.A.

Le foto dell'incontro sono di Donatello Giuliano

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