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Le cacche in fila su via Caraccilo, uno spettacolo indegno

Erano in bella mostra, allineate, una dietro l’altra, le terribili cacche di un cane, o forse più, in via Caracciolo a Rutigliano. Ieri pomeriggio, verso le 14:00, pestandone una, un signore ha rischiato di scivolare. «Per fortuna sono riuscito a mantenere l’equilibrio aggrappandomi al muro», ci hanno riferito abbia detto il pedone con un certo disappunto. 

E’ il caso di ricordare, ma dovrebbe essere risaputo e scontato come l’acqua calda, che raccogliere gli escrementi e buttarli correttamente nei cestini portarifiuti è un dovere civile dei possessori di cani, oltre che essere una imposizione di legge. Portare il cane “fuori”, a passeggio per il paese, è una cosa normale e anche auspicabile per l’animale, ma, per rispetto delle leggi e del prossimo, lo si deve fare muniti di “paletta” e busta che servono, appunto, a raccogliere, civilmente, le terribili cacche. Norma vorrebbe, anche, che i cani si portassero al guinzaglio e, soprattutto quelli di grossa taglia e di razza aggressiva, con la museruola.

Ritornando alle cacche, anche qui ci vorrebbero più controlli da parte delle autorità, oppure fare come in alcuni paesi nel mondo (Israele, Stati Uniti...): imporre ai possessori di cani l’analisi del sangue all’animale, utile alla creazione di un database, perché dalle cacche, attraverso il test del DNA, si possa risalire al proprietario per giustamente sanzionarlo in differita.

A questo tipo di controllo è stato costretto, a novembre dell’anno scorso, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il quale ha emesso una apposita ordinanza che obbliga a quelle analisi e al test del DNA sulle cacche lasciate per terra nella città, un obbligo partito in modo sperimentale in alcuni quartieri. Il tutto giustificato dalla necessità di porre fine all’abbandono degli escrementi per le strade per una questione di decoro e per proteggere la cittadinanza da rischi sanitari. I napoletani sono stati, dunque, avvisati… Magari potrebbero essere avvisati anche i rutiglianesi.




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