GAL, cronaca del convegno sul grano buono
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- Pubblicato Lunedì, 30 Novembre -0001 00:49
- Scritto da La Redazione
Dalla biodiversità alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari di qualità
Festa del Grano: la 18^ edizione sulle tracce del buono autoctono
Approfondimenti, laboratori, degustazioni hanno animato l’evento svoltosi a Rutigliano
“Questo convegno pone le basi per un’azione di sistema che incentiva la ricerca sui cereali tipici locali mettendo a confronto i più importanti istituti di ricerca del territorio. Insieme all’Università, al Politecnico e al C.R.A. il GAL sostiene e promuove la ricerca per la certificazione dei prodotti che sono originari di quest’area e che vengono coltivati su questi terreni. Tutto questo nell’ottica di tutelare e valorizzare sempre meglio le produzioni agroalimentari locali”.
Così il Presidente del Gruppo di Azione Locale Sud Est Barese, Pasquale Redavid, in apertura del convegno che ha dato il via alla 18^ edizione della Festa del Grano, svoltasi a Rutigliano (Bari) sabato e domenica scorsi. La manifestazione, quinto appuntamento della rassegna Eventi dal Sud Est barese organizzata dal Gruppo di Azione Locale Sud Est Barese e patrocinata dalla Provincia di Bari e Puglia Events, è stata inaugurata con il convegno dedicato “Alla ricerca del grano buono”: momento di approfondimento che ha permesso il confronto tra chi ha messo in atto azioni concrete per l’individuazione, la classificazione e la salvaguardia del grano autoctono di Rutigliano, noto come “buono”.
Recupero delle varietà, studio delle caratteristiche e tracciabilità dei prodotti: Giuseppe De Mastro dell’Università degli Studi di Bari, ha illustrato ai presenti lo stato della ricerca sul grano e le principali caratteristiche tecnologiche delle specie coltivate in Italia, evidenziando anche quali sono le conseguenze della selezione genetica di alcune specie e di alcuni trattamenti chimici.
Marcello Mastrorilli del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura ha illustrato gli studi del centro relativamente alla specie denominata “grano buono” di Rutigliano sul quale sono in corso delle sperimentazioni. Andrea Ventrella, ricercatore dell’Università, ha spiegato il progetto “Apulian Fingerprint” ovvero il sistema per prendere le “impronte digitali” del germoplasma, un sistema che insieme al “naso elettronico” e alla risonanza magnetica, come ha illustrato Vito Gallo, ricercatore del Politecnico di Bari, permetteranno di individuare con certezza l’origine del germoplasma e dei suoi derivati.
Grazie dunque ai Progetti integrati per la biodiversità finanziati dalla Regione Puglia si è potuto implementare un sistema di classificazione delle produzioni agroalimentari con la realizzazione di un software, sviluppato dal Poliba, in grado di riconoscerne l’origine. Al termine dell’incontro, Vincenzo Fucilli, docente della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari e consigliere del GAL SEB, ha presentato il progetto che porterà alla stipula di un protocollo d’intesa tra i più importanti istituti di ricerca del territorio: un accordo volto a mettere a sistema quanti, con ruoli differenti, sono impegnati nella salvaguardia delle tipicità agroalimentari locali. Un prezioso strumento in termini di tutela dei prodotti agroalimentari di qualità che sarà presentato ufficialmente il prossimo settembre.
A latere del convegno, nel suggestivo spazio del cortile Castello, si è tenuta una mostra sulla biodiversità nell’ambito dei cereali nata dal progetto “SAVEGRAINpuglia” curata dal CNR e dall’Università. Il progetto si occupa del recupero, caratterizzazione, salvaguardia e valorizzazione di leguminose e cereali da granella e foraggio in Puglia.
“Nuove forme di ospitalità ed accoglienza turistica” il tema del G.E.A. LAB a cura della società cooperativa “Il Meridiano”, tenutosi presso la Biblioteca Comunale nel pomeriggio di sabato.
Domenica mattina, si è tenuta invece l’escursione alla scoperta de “I resti di Azetium” nella zona collinare a est del paese denominata “Castiello” dove un folto gruppo di partecipanti guidati dall’esperta guida di Peppino Sorino, presidente della locale sezione dell’Archeoclub, addentrandosi tra le viti e la macchia mediterranea, ha percorso i tratturi che costeggiano i resti delle antiche mura megalitiche, che delimitavano quella che doveva essere una città a spiccata vocazione commerciale, a giudicare anche dai numerosi ritrovamenti di prezioso vasellame conservato attualmente nel Museo Archeologico di Taranto. In serata, tra il concerto dei Radicanto, I cantori del Paese azzurro e altri gruppi di musica folk, si è svolta la 18° edizione della Festa dedicata alla degustazione del grano organizzata dall’Associazione Portanuova, che ogni anno anima le vie del centro cittadino.
7 luglio 2014
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